Con queste premesse avvenne l’esondazione di alcuni corsi d'acqua del saronnese e
dintorni, un episodio ancora ben scolpito nella memoria della nostra gente.
La recente situazione, accaduta quest’anno verso la metà di
novembre (anche se in parte molto più contenuta), ha riportato alla ribalta
quell’episodio di trentotto anni fa.
Siccome non ne avevo mai sentito parlare, e dopo aver visto
alcune bellissime e allo stesso tempo “drammatiche” foto di Gerenzano
“alluvionata”, postate sul gruppo Facebook “Sei di Gerenzano se…” da uno dei
partecipanti, ho voluto raccogliere qualche informazione.
Per saperne di più, mi sono rivolto alle persone che hanno
vissuto i disagi più grandi provocati sia dal disastro dell’epoca, sia dalla
forte perturbazione avvenuta recentemente.
Queste persone sono i coniugi Emma Castelli e Augusto Oliva,
gerenzanesi DOC, che vivono e hanno la loro attività “giò da vall”, ovverosia
nella zona di Gerenzano ai piedi di piazza De Gasperi, precisamente
nell’odierna via Einaudi.
Ho avuto il piacere di incontrare Emma e Augusto, che
conoscevo solo di vista, il quale si sono rivelate due persone gentili,
socievoli e disponibili, e che hanno dovuto sopportare per qualche ora le mie
domande e curiosità. Operazione cui non si sono sottratti, anzi hanno aggiunto
tanta carne al fuoco, andando a parlare di mille e tante altre cose legate al
nostro paese…. bisognerebbe avere il tempo di stare ore e ore ad ascoltarli,
perché è un piacere sentirli parlare, trasmettono emozioni, passione, orgoglio
e voglia di fare, cose che forse nei giorni nostri appaiono sbiadite o
incomprensibili ai giovani (e non solo…) !
Ma torniamo a quel lontano 27 ottobre 1976: è sera, e come
detto prima, sulla Lombardia imperversano da giorni forti temporali. Le acque
del Bozzente e del Lura, i corsi d’acqua delle nostre zone, sono limacciose,
impetuose, s’ingrossano a mano a mano che passano le ore.
Emma mi racconta che si stava accingendo a mettere a letto i
figli. Ma nel salire le scale che portano al piano superiore, nota che i locali
sotterranei che fungono da cantina e magazzino per la sua attività, sono già
allagati per circa 30 cm da terra. Il tempo di mettere i ragazzi a dormire,
scendere e ricontrollare, ecco la sgradevole sorpresa: i locali sono
completamente allagati, praticamente fino all’altezza del soffitto.
Ma cosa ha provocato un simile disastro nel giro di qualche
minuto ?
Me lo spiega con accuratezza Augusto. Di fronte al loro
negozio, scorre il Bozzentino. Bozzentino che arrivava in piazza da via Banfi,
superava le vecchie scuole (cui si accedeva tramite un ponticello), e
s’immetteva in via Gondar (Einaudi), per poi girare a destra e proseguire la
sua corsa verso le scuole Papa Giovanni XXIII.
Bene, il Bozzentino, già da molti anni, era stato interrato.
Subito al suo fianco, scorreva parallelo il corso della fogna, e i due elementi
erano divisi da un semplice muretto di mattoni. Sta di fatto che sotto la
spinta dell’acqua del Bozzentino, il muretto ha ceduto, e quindi l’acqua si è
riversata nella fogna. Fogna che, non essendo adeguata a sopportare una simile
portata, tracimava attraverso il pozzetto perdente posto in cantina, oltre che
in tutti i pozzetti della zona.
Emma e Augusto hanno quindi vissuto giorni di passione, con
la presenza dei pompieri e del Bogani impegnati a evacuare i locali, riportando
danni alla caldaia (che funzionava a gasolio, e che mi diceva Augusto di aver
fatto poco prima il “pieno”, quindi anche quest’ultimo era andato perso, mischiatosi
all’acqua). L’impianto elettrico era fuori uso, anzi dovettero disallacciarsi
dalla cabina per evitare anche il rischio di guai peggiori…! Inoltre
riportarono danni alla merce del negozio, oltre a tutti i loro beni di consumo
e non, presenti in quei locali (Emma mi ha detto che anche la cantina di
Augusto, dove riponeva svariate e importanti bottiglie di vino, era andata
persa, poiché quest’ultime, appena si cercava di spostarle, scoppiavano
irrimediabilmente)…
Oltretutto, data la conformazione della piazza che scende
verso via Gondar (Einaudi), e dalla discesa sempre di via Gondar venendo da
Uboldo per intenderci, tutta l’acqua confluiva nel punto d’incrocio con via I
Maggio, tanto è vero che si formò una specie di laghetto, dove al centro, dal
tombino presente all’incrocio, sgorgava una fontana d’acqua che s’innalzava di
abbondanti spanne da terra. Ricordano che anche l’adiacente cortile dei “Marchion”
era allagato, e i suoi abitanti buttavano fuori in strada l’acqua con “la scua
e ul mastell da lègn”…
Mi raccontano in seguito, che gli unici aiuti avuti in quei
momenti, oltre che dai pompieri, gli sono arrivati solo da un signore che di
cognome faceva Merlin, profugo dell’alluvione del Polesine risalente agli
anni ’50, e che quindi avendo vissuto
lui una simile situazione, probabilmente capiva il loro stato d’animo e
difficoltà, prodigandosi nell’aiutarli. Altro aiuto arrivò da una loro zia, che
immancabilmente si presentava ogni giorno con una “padela” di patate lesse, in
modo da fargli trovare qualcosa di pronto da mangiare. Solo circa un anno e
mezzo dopo si presentò a casa loro il Sindaco Zoni, chiedendo lumi sui danni
avuti…
Ma chiaramente non furono gli unici a vivere questa
situazione. L’intera parte bassa del paese era in condizioni critiche. Le foto
postate su Facebook ci fanno vedere che la zona di via Roma, Quarto dei Mille,
Gondar e I Maggio era coperta da svariati centimetri d’acqua, provocati
principalmente dallo straripamento del Bozzentino. Lo stesso autore delle foto,
racconta che il suo garage interrato era completamente invaso dall’acqua, tanto
è vero che suo padre e suo zio si muovevano su di un canotto !!! E loro
abitavano nella parte “alta" di Gerenzano, nella mia stessa via…! Purtroppo non ho avuto il benestare per pubblicare queste foto, ma sono reperibili sulla pagina indicata.
Inoltre Augusto mi ha detto che un altro punto che si
allagava sempre, era l’incrocio tra via Fagnani, XX Settembre, via Zaffaroni e
via Berra. Qui probabilmente la conformazione in discesa delle vie XX Settembre
e Zaffaroni, che arrivavano a incrociare via Fagnani e via Berra, faceva si che
l’acqua confluisse in quel punto, allagando l’incrocio tra di esse.
Sicuramente nel causare danni nel nostro paese influì anche
la presenza di sorgive e falde acquifere che piano piano s’innalzarono a causa
dell’acqua piovana e delle tracimazioni avvenute a fogna e Bozzentino…
Andando a cercare in internet qualche notizia dell’epoca, si
trova che anche i paesi limitrofi erano nelle stesse condizioni, quindi la zona
colpita non fu circoscritta solo a Gerenzano, ma ben più ampia.
Ma come detto in apertura, per Emma e Augusto anche l’ultima
ondata di maltempo non li ha risparmiati…certo i danni sono minori, ma l’acqua
gli si è riversata per un buon 20 cm nei locali, e grazie all’intervento della
Protezione Civile hanno limitato i danni. Di seguito alcune foto scattate da me
(mi scuso per la pessima qualità).
L'acqua ha causato incrostazioni e muffe sui muri della cantina e magazzino |
Si vede poco, ma i mattoni che poggiano per terra sono ancora umidi... |
Sotto la forza dell'acqua che scorreva in esso, il tubo arancio si è staccato dal suo innesto, provocando la fuoriuscita del liquido, che ha contribuito ad allagare i locali |
Concludo questo breve storia vissuta dalla famiglia Oliva e
in generale dalla Gerenzano di quel tempo ringraziando Emma e Augusto, che sul
finire della nostra piacevole chiacchierata, mi hanno regalato una chicca
gerenzanese: “la fa i scoeur sota ul rungiò” ! Vecchio modo di dire gerenzanese
per indicare uno che a scuola era un “asino”…!