Nei primi giorni dell’anno,
con Sabrina abbiamo fatto una piacevole passeggiata in centro a Milano. Una
bella giornata di sole ci accompagna in questo giro, portandoci a visitare e
anche a scoprire negozi, vetrine, strade, palazzi, monumenti famosi e non.
Piazza del Duomo, nostra
prima tappa, rimane sempre affascinante, come ancor più bella è la Galleria i
cui lavori di restauro si stanno per concludere. Superato Palazzo Marino e lo
stupendo Teatro alla Scala, inizia il nostro giro nelle stradine minori della
metropoli.
Teatro alla Scala |
Via Verdi, posta sul lato
del teatro, ci conduce verso la zona di Brera. Piccoli negozi, alcuni artigiani
o botteghe storiche milanesi, ci fanno immergere in una Milano d’altri tempi. Portoni
d’ingresso di antichi e maestosi palazzi sono aperti, dandoci la possibilità di
introdurci nei cortili interni. Qui balconate di ringhiera, ora ristrutturate,
fanno bella mostra di se, dando un senso di moderna eleganza a edifici una
volta ben più “popolari”.
Nella sede di Banca Intesa |
Viette... |
Via Cusani ci porta in Largo
Cairoli, dove ritroviamo la statua di Garibaldi, che si staglia davanti al
Castello Sforzesco. Qui le nuove “piramidi” di Expo 2015 accolgono i visitatori
e turisti interessati all’evento, ma se devo essere sincero, il servizio
offerto è davvero pessimo…
Un breve ma cordiale saluto
al Sig. Fugazzi in foro Buonaparte, amico di lunga data di mio padre e gioielliere
di fiducia della nostra famiglia, ed ecco che ci spostiamo in via Puccini ad
ammirare un’altra perla della Milano nascosta. Palazzo Dal Verme, posto di
fronte l’omonimo teatro, nasconde all’interno del cortile un chiostro
bellissimo, con volte a crociera, dove al centro del chiostro stesso si trova
la base di un pozzo. Rimaniamo come incantati davanti a questo spettacolare
gioiello dell’arte rinascimentale, cerchiamo di immortalarlo con alcune foto,
ma siamo ripresi dal custode…pazienza…
Il chiostro di Palazzo Dal Verme |
Ci buttiamo nella grande via
Dante. Tutti i negozi della mia gioventù sono ormai scomparsi, ad oggi la fanno
da padrone i marchi di moda più famosi. Entriamo nella sede del Piccolo Teatro,
dove nel periodo di guerra risiedeva la Legione Autonoma Mobile “Ettore Muti”,
comandata dal temibile Franco Colombo. Di quell’epoca non rimane chiaramente
più nulla, il teatro è diventato un’oasi di cultura, regalando emozioni agli
appassionati e non di questa materia.
Il cortile interno del teatro |
La meridiana |
Tagliamo via Dante ed
entriamo in via Meravigli: la storica libreria Meravigli non esiste più, un
altro pezzo di Milano che è scomparso …
Arriviamo in Piazza Affari,
dove l’enorme dito medio di Cattelan ruba quasi la scena al bellissimo Palazzo
Mezzanotte. Posso dire la mia su quest’opera? Al di fuori del significato
(opinabile anche questo), è davvero di cattivo gusto…
Piazza Affari |
Da Piazza Affari ci perdiamo
nelle strettissime vie e vicoli dietro via Torino, dove troviamo scorci di
vecchie case davvero bellissimi, e giungiamo in via Spadari. Una capatina da
Peck, giusto per vedere i prezzi folli che lo caratterizzano, anche se gli
invidio l’enoteca posta al piano inferiore, e ci rechiamo a visitare la chiesa
di San Satiro. Costruita dal Bramante nel 1500, è famosissima per l’abside
“inesistente”, o meglio piatta, che tramite un gioco di colonne, archi e volta,
pare dare profondità, mentre in realtà è solo un’illusione ottica, ben visibile
a mano a mano che ci si avvicina. Altra opera che merita di essere visitata
all’interno della chiesa, oltre al Compianto del Cristo, è il battistero, con
un’enorme cupola alla cui base spiccano busti e facce in terracotta di vari
santi.
Ritorniamo nella caotica via
Torino, tram e auto sfrecciano velocemente, il brusio della tanta gente è a
volte fastidioso, i più svariati idiomi parlati giungono alle tue orecchie: per
un attimo pare di essere davvero in una metropoli cosmopolita. Per sfuggire al
caos, ci immettiamo in una piccola traversa, via Dogana.
Qui, un piccolo negozio
attira la nostra attenzione: in vetrina fanno sfoggia libri e cd in dialetto
milanese e sulla storia di Milano e Lombardia in generale. Rimango quasi basito,
mentre Sabrina si mette a leggere sulla porta aperta, una poesia in dialetto
milanese sul Natale. Nello stesso istante una tagliente voce dall’interno del
locale si rivolge a noi: “ah, l’era ura, finalment un qujv’un cal capiss ul
milanès…uramai semm rimast in pocch”.
Inutile dire che sia la
tipologia di merce in vendita, che la parlata dialettale, ci spingono a
entrare: qui, Luca, il gestore, ci accoglie con un grande sorriso, e una
parlantina in dialetto milanese d’altri tempi. Da poco messo a gestire il
negozio dal nome “I libri di Milano”, è appassionato al dialetto, alla nostra
storia e tradizioni. Ci illustra i libri presenti, con dovizia di particolari e
aneddoti, ci fa vedere i cd di musica dialettale milanese, ci vizia regalandoci
una bottiglia di rosso di San Colombano al Lambro, essendo i primi clienti del
2015!
Mentre “spulcio” alcuni
libri, Luca mi dice che li ha scritti suo padre, Tullio Barbato.
Per chi non lo sapesse,
Tullio Barbato è una vera istituzione nel mondo della cultura milanese:
fondatore e direttore della famosissima Radio Meneghina, si è cimentato nel
corso degli anni in pubblicazioni, convegni e mostre su tutto ciò che riguarda
la “milanesità”. Un vero maestro in questo campo, di quelli con cui bisogna
togliersi il cappello davanti alla sua grandezza.
Mentre il figlio Luca è
stato il direttore artistico di Radio Meneghina, la vera radio dei milanesi. Durante
il proseguimento della nostra conversazione, ci mostra vecchi libri di suo
padre, di cui uno bellissimo risalente al 1967 con descritti tutti i cantautori
e canzoni milanesi, una vera e propria enciclopedia. E poiché mi accingevo ad
acquistare due libri del padre, Luca ha ben pensato di telefonargli e
passarmelo.
Tullio, che ha quasi
ottant’anni, si presenta con una voce squillante, giovanile. Dopo le
presentazioni e i complimenti di rito, mi chiede da dove provengo: “Gerenzano,
è la mia risposta…”
E lui subito di rimando:
“Gerenzano, da “gera”, o anche dal
famoso lago Gerundio (ndr - antico lago che ricopriva la pianura Padana)
!"
Rimango esterrefatto dalla
profonda conoscenza dell’etimologia locale da parte di quest’uomo, e sull’onda
dell’entusiasmo mi comunica che entro il prossimo Natale ha in programma di
pubblicare ben tre libri !!!
Una scossa di adrenalina ti
pervade sentendolo parlare! Ha una carica umana, un’intelligenza, sobrietà e
genuinità concesse a poche persone, e il possederle ti fa rendere conto di
essere al cospetto di un uomo da valori d’altri tempi. S’interessa, visto che
gliene ho accennato, anche ai libri scritti da mio padre, e se avrò occasione,
sarà mia cura regalargliene una copia, magari riuscendo a parlare con lui a
quattr’occhi. Seppur duri qualche minuto, la telefonata mi riempie di gioia e orgoglio:
avere la fortuna di parlare con un simile personaggio non è cosa di tutti i
giorni, anzi è da considerarsi davvero una fortuna.
Giusto per farvi capire di
che pasta è fatto e fin, dove si spinge la conoscenza di quest’uomo, vi dico
che è stato recentemente invitato alle conferenze per Expo per discutere sui
famosi canali d’acqua che devono (o dovrebbero) essere costruiti. E’ quindi
persona che si occupa a 360° su tutto ciò che riguarda ambiente, cultura e
politica della nostra regione o macrozona, ma anche allargando ben oltre questi
confini…
Passiamo ancora qualche
minuto con Luca, che ci riempie di notizie sulla mitica Radio Meneghina (scopro
poi in internet che conduceva anche la trasmissione “Tutto l’hockey minuto per
minuto”, che per tifosi della SAIMA come me e Sabri è religione pura),
dopodiché, con molta cortesia e simpatia, ci salutiamo, con la promessa di
rivederci ben presto (la sua libreria è una vera miniera di libri, titoli,
calendari, oggetti legati a Milano, alla sua parlata e alle sue tradizioni).
Una vera manna per chi, come me, è appassionato di queste cose !!!
Il nostro giro procede verso
l’Arengario, la Torre Velasca (ai cui piedi vi è un piccolo angolo
d’Inghilterra, Taste of England, dove dalle sue vetrine è possibile ammirare
selezioni di the, biscotti, marmellate e altre interessanti cose
d’oltremanica), Piazza del Duomo, Piazza Meda, per poi rituffarci in Corso
Vittorio Emanuele.
Torre Velasca |
La vetrina di Taste of England |
Il Duomo |
Piazza Meda, la scultura bronzea di Arnaldo Pomodoro |
Un curioso soffitto di cestini... |
Ancora una volta, il vociare
della gente, in inglese, russo, giapponese e altro ancora, attraversa la tua
testa. Ma al contrario di prima, è un leggero bisbigliare quasi impercettibile:
nel cuore mio e di Sabrina, riecheggia dolcemente il dialetto verace di Tullio
e Luca, che ci accompagna fino a casa, nella nostra cara e vecchia Milàn che
resiste (o meglio esiste) ancora nelle sue sfaccettature più genuine e
tradizionali…
Immagini di Sabrina Gatti
Immagini di Sabrina Gatti
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