Queste poche parole erano dette dai miei nonni o dai miei genitori
per identificare una specie di luculliana merenda dei loro tempi: la rüsümaua (o
rüsümada,rossumàda,
il nome cambiava in base alle varie inflessioni dialettali lombarde).
Nome che deriva probabilmente dal rosso dell’uovo (ul rüss o rossùm),
e la ricetta è semplicissima da eseguire: un uovo, zucchero e vino sono gli
ingredienti principali. Veniva fatta nel periodo estivo come merenda
rinfrescante, e la sua peculiarità era quella di essere molto energetica.
Elemento principale della preparazione è un vecchio attrezzo da
cucina: una specie di frustino a molla che comprimendolo ripetutamente, montava
a neve l’albume dell’uovo. Una delle cose che conservo gelosamente dei miei
nonni, è proprio questo. Con il manico
di legno e una molla in ferro che si sviluppa in maniera conica, è quello che
serve a fare la rüsümaua, e che dal suo rumore immerso nell’albume faceva esclamare
la famosa frase “facciamo il ciù-ciù”.
L’esecuzione della ricetta è davvero facile: si prende un uovo e
si divide l’albume dal tuorlo. L’albume viene messo in una tazzina, e con il
frustino a molla lo si lavora montandolo a neve. L’operazione richiede qualche
minuto, e il risultato finale deve essere una specie di crema bianchissima
molto soffice. A questo punto si mette il tuorlo dell’uovo e si mescola
energeticamente amalgamando insieme le due parti dell’uovo. Piano piano vedrete
che il vostro composto assume una colorazione giallastra. E’ il momento di
aggiungere qualche cucchiaino di zucchero, per rendere dolciastra e più
piacevole la vostra crema.
Quando la mangiavo io, essendo un bambinetto, la ricetta era
conclusa come sopra descritto. Una specie di zabaione dolcissimo allietava così
i miei pomeriggi estivi, regalandomi dolci emozioni e un’abbondante dose di
energia supplementare.
Per i più grandi invece, parlando soprattutto in riferimento
all’epoca dei miei bisnonni e nonni, c’era la versione alcolica: i “sciùr”,
ovverosia quelli che potevano permetterselo, aggiungevano un goccio di marsala
secco. Invece i poveri contadini, dovevano accontentarsi di aggiungere un
bicchierino di vino rosso, il classico vino da “vassell” che la maggior parte
di essi producevano dalle vigne di proprietà, oppure, visto che il vino costava
nel caso in cui si fosse acquistato, si allungava il tutto con un po’ d’acqua.
Forse ora ci viene da ridere a sentir parlare di questa tipologia
di merenda o ricostituente che fu alla base dell’alimentazione dei nostri
“vecchi”, abituati come siamo ad avere ogni tipologia di merendine, gelati o
affini da mangiare quando vogliamo, ma una volta la rüsümaua
rappresentava una delle poche risorse per dissetarsi durante la calura estiva e
per riprendere energie.
Io mi ritengo fortunato nell’aver avuto da piccolo la possibilità
di assaggiare questa semplice “prelibatezza”: rivedo ancora oggi tutte le fasi
di preparazione di essa, il famoso rumore del “ciù-ciù”, e le parole dei miei
nonni e genitori, che mi trasmettevano entusiasmo e “acquolina in gola”
nell’attesa di mangiare la rüsümaua. E che bontà era poi assaggiarla,
assaporarla piano piano, sentire la dolcezza e cremosità dell’impasto, che
scorreva fresca sul palato, per poi finirla voracemente e chiederne ancora.
Ricordo ancora il sorriso di mia nonna quando gli chiedevo di farmene un’altra,
e lei, pur di accontentare suo nipote, con pazienza si rimetteva a rifare il
tutto.
Sono passati più di trent’anni da quei momenti dolcissimi
(dolcissimi in tutti i sensi). Dal fondo di un mobiletto della cucina prendo il
vecchio frustino a molla della nonna. Il manico in legno ormai color marrone
scuro dovuto al tanto utilizzo, la molla in acciaio non più brillante ma sempre
pronta a fare il suo dovere.
E’ un antico richiamo che mi fa rivivere mille emozioni, la voglia
di vedere ancora una volta quella vecchia ricetta e preparazione mi portano
indietro di decenni.
E’ il momento di rifare la rüsümaua !
Tazzina, uovo e frustino sono allineati sul tavolo. Divido i due
componenti dell’uovo, mettendo nella tazza l’albume. Prendo il frustino e via !
Con movimenti veloci lo comprimo e rilascio: sì, dopo tutti questi anni mi
parla ancora…il suo “ciù-ciù” è rimasto uguale, dolce e meccanico come allora.
Sorrido tra di me, mentre Sabrina mi prende per pazzo, e continuo a sbattere
l’albume. Dopo un poco quest’ultimo è ben montato a neve. Aggiungo il rosso
dell’uovo, e mescolo il tutto. Una crema dorata prende forma nella
tazzina…sofficissima e colorata invoglia all’assaggio, ma non prima di aver
aggiunto una spolverata di zucchero.
Ed eccomi pronto all’assaggio: dolce, cremosa, soffice…sapore di
uovo freschissimo, con una persistenza infinita…il tutto mi riporta alla mia
gioventù: per un attimo rivedo il vecchio tavolo dei nonni, con la finitura
superiore in formica verde…la tazzina dal bordo colorato, i movimenti decisi di nonna
Bruna che schiacciano il frustino, lo schizzare di qualche goccia
d’albume…l’aggiunta del rosso e zucchero e l’amalgatura finale. E il sorriso di
mia nonna nel pormi tazzina e cucchiaino, con a fianco il nonno che diceva
“mangia nàa, ca l’è bona”…
Sì nel rifarla ho riassaporato vecchie emozioni, ma non nascondo
che al di fuori di quelle ancora oggi fare e mangiare la rüsümaua è
davvero fantastico, con poco si gode davvero !!!
Parlatene in famiglia, vedrete che i vostri genitori o nonni si
ricorderanno benissimo di questa vecchia bontà, e soprattutto provate a farla,
non ci vuole nulla e vedrete che ne rimarrete entusiasti.
P.S. 1: penso che ormai più nessuno abbia come me il vecchio
frustino a molla della nonna, ma potete ovviare a ciò anche con un moderno
frustino elettrico.
P.S. 2: i “nostar vécc” avevano l’usanza di intingere anche del
pane nella rüsümaua, per avere un ulteriore merenda più completa.
Di seguito trovate le foto della preparazione della mia rüsümaua…Tazzina, uovo e frustino...siamo pronti per la preparazione della rüsümaua |
Ecco il mitico frustino a molla della nonna... |
Si mette nella tazzina l'albume... |
Con energia lo si monta a neve, comprimendo il frustino verso il fondo della tazzina: qui si sente il famoso rumore del "ciù-ciù" |
Ecco l'albume montato a neve...deve essere soffice ma ben denso... |
Aggiungiamo il rosso dell'uovo e qualche cucchiaino di zucchero... |
Mescoliamo il tutto in modo da renderlo omogeneo...ed ecco che la rüsümaua è pronta !!! |
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