venerdì 12 dicembre 2014

27 ottobre 1976: Gerenzano sott'acqua...

27 ottobre 1976…temporali che si susseguono uno dietro l’altro, investendo tutta la zona a nord di Milano.

Con queste premesse avvenne l’esondazione di alcuni corsi d'acqua del saronnese e dintorni, un episodio ancora ben scolpito nella memoria della nostra gente.
La recente situazione, accaduta quest’anno verso la metà di novembre (anche se in parte molto più contenuta), ha riportato alla ribalta quell’episodio di trentotto anni fa.

Siccome non ne avevo mai sentito parlare, e dopo aver visto alcune bellissime e allo stesso tempo “drammatiche” foto di Gerenzano “alluvionata”, postate sul gruppo Facebook “Sei di Gerenzano se…” da uno dei partecipanti, ho voluto raccogliere qualche informazione.
Per saperne di più, mi sono rivolto alle persone che hanno vissuto i disagi più grandi provocati sia dal disastro dell’epoca, sia dalla forte perturbazione avvenuta recentemente.

Queste persone sono i coniugi Emma Castelli e Augusto Oliva, gerenzanesi DOC, che vivono e hanno la loro attività “giò da vall”, ovverosia nella zona di Gerenzano ai piedi di piazza De Gasperi, precisamente nell’odierna via Einaudi.
Ho avuto il piacere di incontrare Emma e Augusto, che conoscevo solo di vista, il quale si sono rivelate due persone gentili, socievoli e disponibili, e che hanno dovuto sopportare per qualche ora le mie domande e curiosità. Operazione cui non si sono sottratti, anzi hanno aggiunto tanta carne al fuoco, andando a parlare di mille e tante altre cose legate al nostro paese…. bisognerebbe avere il tempo di stare ore e ore ad ascoltarli, perché è un piacere sentirli parlare, trasmettono emozioni, passione, orgoglio e voglia di fare, cose che forse nei giorni nostri appaiono sbiadite o incomprensibili ai giovani (e non solo…) !

Ma torniamo a quel lontano 27 ottobre 1976: è sera, e come detto prima, sulla Lombardia imperversano da giorni forti temporali. Le acque del Bozzente e del Lura, i corsi d’acqua delle nostre zone, sono limacciose, impetuose, s’ingrossano a mano a mano che passano le ore.
Emma mi racconta che si stava accingendo a mettere a letto i figli. Ma nel salire le scale che portano al piano superiore, nota che i locali sotterranei che fungono da cantina e magazzino per la sua attività, sono già allagati per circa 30 cm da terra. Il tempo di mettere i ragazzi a dormire, scendere e ricontrollare, ecco la sgradevole sorpresa: i locali sono completamente allagati, praticamente fino all’altezza del soffitto.

Ma cosa ha provocato un simile disastro nel giro di qualche minuto ?
Me lo spiega con accuratezza Augusto. Di fronte al loro negozio, scorre il Bozzentino. Bozzentino che arrivava in piazza da via Banfi, superava le vecchie scuole (cui si accedeva tramite un ponticello), e s’immetteva in via Gondar (Einaudi), per poi girare a destra e proseguire la sua corsa verso le scuole Papa Giovanni XXIII.

Bene, il Bozzentino, già da molti anni, era stato interrato. Subito al suo fianco, scorreva parallelo il corso della fogna, e i due elementi erano divisi da un semplice muretto di mattoni. Sta di fatto che sotto la spinta dell’acqua del Bozzentino, il muretto ha ceduto, e quindi l’acqua si è riversata nella fogna. Fogna che, non essendo adeguata a sopportare una simile portata, tracimava attraverso il pozzetto perdente posto in cantina, oltre che in tutti i pozzetti della zona.
Emma e Augusto hanno quindi vissuto giorni di passione, con la presenza dei pompieri e del Bogani impegnati a evacuare i locali, riportando danni alla caldaia (che funzionava a gasolio, e che mi diceva Augusto di aver fatto poco prima il “pieno”, quindi anche quest’ultimo era andato perso, mischiatosi all’acqua). L’impianto elettrico era fuori uso, anzi dovettero disallacciarsi dalla cabina per evitare anche il rischio di guai peggiori…! Inoltre riportarono danni alla merce del negozio, oltre a tutti i loro beni di consumo e non, presenti in quei locali (Emma mi ha detto che anche la cantina di Augusto, dove riponeva svariate e importanti bottiglie di vino, era andata persa, poiché quest’ultime, appena si cercava di spostarle, scoppiavano irrimediabilmente)…

Oltretutto, data la conformazione della piazza che scende verso via Gondar (Einaudi), e dalla discesa sempre di via Gondar venendo da Uboldo per intenderci, tutta l’acqua confluiva nel punto d’incrocio con via I Maggio, tanto è vero che si formò una specie di laghetto, dove al centro, dal tombino presente all’incrocio, sgorgava una fontana d’acqua che s’innalzava di abbondanti spanne da terra. Ricordano che anche l’adiacente cortile dei “Marchion” era allagato, e i suoi abitanti buttavano fuori in strada l’acqua con “la scua e ul mastell da lègn”…
Mi raccontano in seguito, che gli unici aiuti avuti in quei momenti, oltre che dai pompieri, gli sono arrivati solo da un signore che di cognome faceva Merlin, profugo dell’alluvione del Polesine risalente agli anni  ’50, e che quindi avendo vissuto lui una simile situazione, probabilmente capiva il loro stato d’animo e difficoltà, prodigandosi nell’aiutarli. Altro aiuto arrivò da una loro zia, che immancabilmente si presentava ogni giorno con una “padela” di patate lesse, in modo da fargli trovare qualcosa di pronto da mangiare. Solo circa un anno e mezzo dopo si presentò a casa loro il Sindaco Zoni, chiedendo lumi sui danni avuti…

Ma chiaramente non furono gli unici a vivere questa situazione. L’intera parte bassa del paese era in condizioni critiche. Le foto postate su Facebook ci fanno vedere che la zona di via Roma, Quarto dei Mille, Gondar e I Maggio era coperta da svariati centimetri d’acqua, provocati principalmente dallo straripamento del Bozzentino. Lo stesso autore delle foto, racconta che il suo garage interrato era completamente invaso dall’acqua, tanto è vero che suo padre e suo zio si muovevano su di un canotto !!! E loro abitavano nella parte “alta" di Gerenzano, nella mia stessa via…! Purtroppo non ho avuto il benestare per pubblicare queste foto, ma sono reperibili sulla pagina indicata.
Inoltre Augusto mi ha detto che un altro punto che si allagava sempre, era l’incrocio tra via Fagnani, XX Settembre, via Zaffaroni e via Berra. Qui probabilmente la conformazione in discesa delle vie XX Settembre e Zaffaroni, che arrivavano a incrociare via Fagnani e via Berra, faceva si che l’acqua confluisse in quel punto, allagando l’incrocio tra di esse.

Sicuramente nel causare danni nel nostro paese influì anche la presenza di sorgive e falde acquifere che piano piano s’innalzarono a causa dell’acqua piovana e delle tracimazioni avvenute a fogna e Bozzentino…
Andando a cercare in internet qualche notizia dell’epoca, si trova che anche i paesi limitrofi erano nelle stesse condizioni, quindi la zona colpita non fu circoscritta solo a Gerenzano, ma ben più ampia.

Ma come detto in apertura, per Emma e Augusto anche l’ultima ondata di maltempo non li ha risparmiati…certo i danni sono minori, ma l’acqua gli si è riversata per un buon 20 cm nei locali, e grazie all’intervento della Protezione Civile hanno limitato i danni. Di seguito alcune foto scattate da me (mi scuso per la pessima qualità).
L'acqua ha causato incrostazioni e muffe sui muri della cantina e magazzino



Si vede poco, ma i mattoni che poggiano per terra sono ancora umidi...

Sotto la forza dell'acqua che scorreva in esso, il tubo arancio si è staccato dal suo innesto, provocando la fuoriuscita del liquido, che ha contribuito ad allagare i locali
Concludo questo breve storia vissuta dalla famiglia Oliva e in generale dalla Gerenzano di quel tempo ringraziando Emma e Augusto, che sul finire della nostra piacevole chiacchierata, mi hanno regalato una chicca gerenzanese: “la fa i scoeur sota ul rungiò” ! Vecchio modo di dire gerenzanese per indicare uno che a scuola era un “asino”…!