mercoledì 3 gennaio 2024

Storie di guerra a Gerenzano: la vicenda di Bogni Savina in Quinet...

Nel marzo 2019, mi recai a Milano presso l'Archivio Storico della banca Intesa San Paolo (ex Cariplo), in quanto ero venuto a conoscenza della presenza in archivio di due mappe censuarie relative a Gerenzano redatte una nel 1902, e una più vecchia, però non datata.

Prendendo appuntamento, ebbi quindi la possibilità di visionare e fotografare le due mappe. Il gentilissimo personale dell'archivio, mi mise anche a disposizione ulteriore materiale su Gerenzano in loro possesso: un carteggio relativo ai sussidi economici che la Cariplo concesse nel 1931 all'asilo infantile di Gerenzano, e il fascicolo dell'EGELI relativo a Bogni Savina che andava dal 1941 al 1948.

Quest'ultimo fascicolo mi incuriosì subito!

Ma cosa è l'EGELI? Chi era Bogni Savina?

L'EGELI era l'Ente Gestione e Liquidazione Immobiliare creato nel 1939 dal regime fascista per requisire, amministrare ed eventualmente rivendere gli immobili appartenenti ai cittadini italiani di "razza ebraica" o a cittadini stranieri "nemici" residenti in Italia, la cui quota di proprietà eccedeva oltre determinati valori stabiliti dalla legge. Questo ente conferiva a sua volta l'incarico di sequestro e gestione dei beni ai vari istituti bancari italiani, tra cui anche la Cariplo. 

Quindi la presenza nell'Archivio Storico dell'Intesa San Paolo (ex Cariplo) di un fascicolo EGELI su Gerenzano, significava solo una cosa: anche nel nostro paese, erano stati requisiti immobili appartenuti a qualche persona "invisa" al fascismo, per uno dei due motivi sopracitati.

Questa persona era Bogni Savina.

Savina, classe 1888, era nata a Milano da genitori italiani. Nel 1928, sposò il francese Luigi Quinet, e grazie all'eredità avuta da suo zio Pietro Checchi, garibaldino che partecipò alle campagne del 1859 e 1866, costruì nel 1936 una piccola casa in via Clerici 18 (l'attuale Varesina) a Gerenzano, e vi si stabilì con il marito Luigi. Sposando Luigi, ella perse la cittadinanza italiana ed acquisì quella francese.

Luigi era capo tessitore di velluti alla N.I.V.E.A., ma nel 1938, durante una fase di riorganizzazione del personale, egli venne licenziato. Tornò quindi a lavorare in Francia a Lione, lasciando la moglie a Gerenzano, confidando che nell'immediato potesse comunque avere la possibilità di trovare ancora lavoro in Italia. Ma lo scoppio della Seconda guerra mondiale non permise più il rientro in Italia di Luigi, e quindi Savina rimase sola ad affrontare il fatto di essere una "nemica" su suolo italiano (essendo poi scoppiata la guerra nel 1940), avendo lei acquisito la cittadinanza francese.

Per la cronaca, lo storico saronnese Giuseppe Nigro dedicò un passaggio alla "questione" Bogni Savina nel suo libro "Opposte direzioni. Le famiglie Friedmann e Sonnino in fuga dalle leggi razziali", pubblicato nel 2020.
Ma nel mio articolo vedrò di essere più esaustivo, avvalendomi ed esponendo con delle foto i documenti originali in ordine cronologico riguardanti la storia in oggetto.

LA PROPRIETA' DI BOGNI SAVINA E LUIGI QUINET

Giusto per capire in che zona del paese la coppia risiedeva, e quale fosse la proprietà a loro sequestrata, apro la carrellata di immagini con la mappa catastale del 1959 del Comune di Gerenzano. Indicata ne riquadro in rosso, con mappale 2230, si vede la proprietà di Bogni Savina e Luigi Quinet. All'interno del riquadro, con mappale 3336, si trova la casa (nota: la casa ai tempi di Savina, era anche lei risultante nel mappale 2230, poi la casa venne successivamente venduta separata dal terreno, e nel 1959 risultava essere a mappale numero 3336).

Mappale di Gerenzano del 1959

Proprietà di Bogni Savina da foto aerea del 1954


IL FASCICOLO EGELI N° 20407F RELATIVO A BOGNI SAVINA



28 OTTOBRE 1941 - RICHIESTA DI APERTURA PRATICA DA PARTE DI EGELI ALLA DIREZIONE DELLA CARIPLO PER LA GESTIONE DI BENI NEMICI, TRA CUI QUELLI DI BOGNI SAVINA



3 NOVEMBRE 1941 - RISPOSTA DI CARIPLO A EGELI PER PRESA IN CARICO DELL'APERTURA DELLA PRATICA



15 NOVEMBRE 1941 - LETTERA DI EGELI AL CAPO FILIALE CARIPLO DI SARONNO, RAG. DANTE DEGRADI, DOVE SI CHIEDE DI PRENDERE IN CARICO I BENI DI BOGNI SAVINA, E DI REDIGERE UN ELENCO DI QUESTI BENI



2 DICEMBRE 1941 - LETTERA DEL CAPO FILIALE CARIPLO SARONNO RAG. DANTE DEGRADI AL CREDITO FONDIARIO CARIPLO CON:
- ELENCO DEI BENI DI BOGNI SAVINA
- ATTI DI COMPRAVENDITA DELLA PROPRIETA'
- CARTELLA ESATTORIALE ANNO 1941 E QUIETANZE PAGAMENTI EFFETTUATI
- FATTURA DELLA DITTA EUGENIO MOTTA DI SARONNO

Nella lettera, in basso a sinistra potete vedere la dicitura "VINCEREMO", esclamazione di Mussolini nel discorso di dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940. Era usanza riportarle nelle lettere e documenti.

Il lungo elenco dei beni sequestrati a Bogni Savina redatto da Dante Degradi. Si noti la minuziosità con cui viene descritta la casa, tutti i mobili e gli oggetti presenti.





Con Savina viveva anche la Sig.ra Banfi Maria


Savina risulta essere proprietaria di buoni fruttiferi postali per un valore di lire 28.000. Questi buoni avranno una storia parallela al sequestro dei beni immobili, che vedremo più avanti

Viene descritto anche un debito di Savina nei confronti della ditta Eugenio Motta relativo all'impianto di riscaldamento.



13 DICEMBRE 1941 - LETTERA DI CARIPLO/EGELI ALLA QUESTURA DI VARESE, DOVE SI COMUNICA LA PRESA IN CARICO DELL'IMMOBILE DI BOGNI SAVINA.
VIENE RICHIESTA ALLA QUESTURA LA CONFERMA PER L'AUTORIZZAZIONE A RISIEDERE IN GERENZANO PER BOGNI SAVINA



16 DICEMBRE 1941 - LETTERA ALLA DIREZIONE DI EGELI IN ROMA, DOVE SI COMUNICA LA PRESA IN CARICO DELL'IMMOBILE DI BOGNI SAVINA.

VIENE FATTO NOTARE CHE LA BOGNI POSSIEDE BUONI FRUTTIFERI POSTALI PARI A LIRE 28.000, MA CHE NON RISULTANO ESSERE SEQUESTRATI O POSTO ALCUN TIPO DI FERMO.
INOLTRE VIENE RICHIESTA LA POSSIBILITA' DI LASCIARE L'ABITAZIONE A FAVORE DI BOGNI SAVINA, PUR NON ESSENDONE PIU' LA PROPRIETARIA




20 DICEMBRE 1941 - AUTORIZZAZIONE DELLA QUESTURA DI VARESE PER CONTINUARE A LASCIARE RISIEDERE BOGNI SAVINA AL SUO ABITUALE DOMICILIO



31 DICEMBRE 1941 - LETTERA DELLA DIREZIONE DI EGELI IN ROMA ALLA DIREZIONE CARIPLO, DOVE VIENE DATO PARERE POSITIVO A LASCIARE BOGNI SAVINA NELL'ABITAZIONE DI GERENZANO PUR ESSENDOGLI STATA SEQUESTRATA.

INOLTRE VERRA' FATTA RICHIESTA ALLA PREFETTURA DI VARESE DI SEQUESTRARE ANCHE I MOBILI E GLI ARREDI, E SEQUESTRARE ANCHE I BUONI FRUTTIFERI POSTALI



21 GENNAIO 1942 - LETTERA MANOSCRITTA DI BOGNI SAVINA AL CAPO FILIALE CARIPLO SARONNO RAG. DANTE DEGRADI.
VIENE CHIESTA LA POSSIBILITA' DI PRELEVARE UNA SOMMA MENSILE PARI A LIRE 1000 DAI BUONI FRUTTIFERI A LEI SEQUESTRATI




23 GENNAIO 1942 - LETTERA DEL CAPO FILIALE CARIPLO SARONNO RAG. DANTE DEGRADI ALLA SEDE CARIPLO DI MILANO, DOVE SI CHIEDE LA POSSIBILITA' CHE BOGNI SAVINA POSSA PRELEVARE MENSILMENTE LIRE 1000 DAI SUI BUONI FRUTTIFERI POSTALI



27 GENNAIO 1942 - RISPOSTA DI CARIPLO MILANO AL CAPO FILIALE DI SARONNO RAG. DANTE DEGRADI, DOVE VIENE NEGATA LA POSSIBILITA' A BOGNI SAVINA DI PRELEVARE MENSILMENTE LIRE 1000 DAI SUI BUONI FRUTTIFERI POSTALI



29 SETTEMBRE 1942 - VISTO CHE LE E' STATA NEGATA LA POSSIBILITA' DI PRELEVARE SOLDI DAI SUOI BUONI FRUTTIFERI, SAVINA SCRIVE UNA LETTERA DIRETTAMENTE AL MINISTERO DELLE FINANZE SITO IN ROMA, CHIEDENDO CHE LE VENGA DATA QUESTA POSSIBILITA'






12 OTTOBRE 1943 - LA SEDE CENTRALE DI ROMA DELLA CARIPLO, COMUNICA ALLA SEDE MILANESE CHE IL MINISTERO HA DATO PARERE POSITIVO PER FARE IN MODO CHE SAVINA POSSA PRELEVARE MENSILMENTE LIRE 1000 DAI SUOI BUONI FRUTTIFERI POSTALI 


A GUERRA FINITA

4 SETTEMBRE 1945 - LA FILIALE CARIPLO DI SARONNO SCRIVE ALLA SEDE MILANESE, COMUNICANDO CHE BOGNI SAVINA RICHIEDE LA RESTITUZIONE DEI SUOI BENI IMMOBILI



27 OTTOBRE 1945 - LA FILIALE CARIPLO DI SARONNO SCRIVE ALLA SEDE MILANESE, ATTENDENDO ISTRUZIONI SU COME RICONSEGNARE A SAVINA I SUOI BENI IMMOBILI.

IN ALLEGATO TRASMETTONO ANCHE LA COPIA DELLA DICHIARAZIONE DEL COMANDO ALLEATO PER LA RICONSEGNA DEGLI IMMOBILI A SAVINA



COPIA DELLA DICHIARAZIONE DEL COMANDO ALLEATO PER LA RICONSEGNA DEGLI IMMOBILI A SAVINA, FIRMATA DA A.C. NEWELL, MAJOR REGIONAL PROPERTY CONTROL OFFICER FINANCE DIVISION



13 NOVEMBRE 1945 - VERBALE DEL CREDITO FONDIARIO DELLA CARIPLO PER LA RICONSEGNA DEI BENI A BOGNI SAVINA 

SI FA NOTARE CHE PARTE DEI BENI SONO STATI VENDUTI PER POTER CORRISPONDERE ALL'ASSEGNO MENSILE DI LIRE 1000 RICHIESTO DA SAVINA




24 GENNAIO 1948 - LETTERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DI EGELI AL CREDITO FONDIARIO DI CARIPLO, DOVE SI RICHIEDONO SPIEGAZIONI SUL FATTO CHE PARTE DEI BENI DI SAVINA SIANO STATI VENDUTI PER CORRISPONDERE ALL'ASSEGNO MENSILE DI LIRE 1000, IN QUANTO NON ERA STATA AUTORIZZATA LA VENDITA DI QUESTI BENI


Quest'ultimo atto conclude la pratica, o meglio, i documenti presenti nell'Archivio Storico della banca Intesa San Paolo relativo al fondo EGELI su Bogni Savina.

Non sapremo se ella è riuscita a tornare in possesso di tutti i suoi beni (essendo stati venduti, ipotizzo che sia stato impossibile recuperarli).
Savina visse quindi ancora nella sua casa di Gerenzano, casa che poi venne venduta negli anni successivi, e recentemente è stata ristrutturata.
Del marito Luigi Quinet non sono purtroppo riuscito a trovare notizie, non so se sia tornato a Gerenzano o altro.

Questa documentazione relativa a Bogni Savina, ci fa rivivere uno spaccato di storia della Seconda guerra mondiale che toccò anche Gerenzano, facendoci vedere e capire cosa volesse dire essere "nemici" che risiedevano sul territorio italiano.

Sono storie crude, anche drammatiche, da cui possiamo trarne insegnamento, e cercare di fare in modo che guerre, leggi legate ad esse, e simili trattamenti come quelli sopracitati, possano non essere più presenti nella nostra civiltà! Ma vedendo il mondo attuale, sarà difficile...

Si ringrazia l'Archivio Storico Intesa San Paolo per avermi messo a disposizione i documenti ed avermi dato la possibilità di pubblicarli.

AGGIORNAMENTO APRILE 2024

Emma Castelli e Augusto Oliva mi hanno dato una foto ritraente Savina con gli alunni del maestro Amato. Questo perchè il maestro Amato alloggiava in pensione da Savina, e dava ripetizioni ai ragazzi per l'esame di ammissione alla scuola media (anno 1956).
Inoltre mi hanno detto che alla morte di Savina, la casa venne affittata al Sig. Fichera e poi al Sig. Luigi Angaroni.
Gli unici parenti che Savina aveva, erano originari dell'alessandrino.


Inoltre Alfredo Mariotti mi ha comunicato che il marito di Savina, Luigi Quinet, non fece più ritorno dalla Francia.