sabato 25 febbraio 2023

Storie di bancari contadini...

19 gennaio 1980, Largo Belotti, Milano - sede del Banco Ambrosiano

Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano, la cosiddetta banca dei preti, non si è ancora impiccato sotto il Blackfriars Bridge a Londra (o forse probabilmente si tratterà di omicidio).
Lo farà due anni dopo.
Ma per il rampante "banchiere di Dio" e la sua banca, è  iniziata la parabola discendente verso gli inferi e una lenta agonia.

Mio padre lavora al Banco Ambrosiano dal 1966, è stato il suo primo posto di lavoro, e sarà anche l'unico della sua vita, attraverserà tutte le peripezie del Banco fino al 1996, anno un cui andrà in pensione. Tornando al discorso Banco Ambrosiano uguale a banca dei preti, non posso altro che confermare: a mio padre, per essere assunto, fu chiesto di presentare anche il certificato di "cattolicità", che doveva essere redatto dal prete del proprio paese. E così avvenne: don Pietro Alberio, l'allora prevosto di Gerenzano, compilò il certificato di "cattolicità" per mio padre, da presentare al Banco in fase di assunzione.

Bene, siamo quindi al 19 gennaio 1980. Ora di pausa pranzo, è il giorno del compleanno di mio padre, nell'ufficio Caveau offre ai colleghi pane e salame. Ma ha fatto i conti senza l'oste: tra i colleghi c'è Luigi Borgonovo, da Aicurzio. L'ho conosciuto anche io il Luigi, un omone alto e grosso, burbero, ma molto generoso. Tra una chiacchiera e l'altra,  si affetta il salame, ma Luigi dice in dialetto a mio padre, dopo averne annusato una fetta: "uhei bagaj, mi al mangi no cal salam chì, ta sentat no che al fà MUUUUUUU?"

Mio padre rimane basito e non capisce. Allora Luigi gli spiega: "L'è fa cun la carna da vaca, no da purcell, sti chì hinn i salam par i burghesott cum'è tì, mi sun un paisan, i salam ai fò su mì, mi ma fò ciapà no par ul cù dal bechée"! (* leggere poi nota finale)

Luigi studiò da ragioniere ed entrò in banca, ma proveniva da una famiglia di contadini, e lui si considerava ancora un contadino. Appena tornava a casa, prendeva il trattore e andava ad arare la terra, o "al mazava i besti" che allevava lui stesso. Sapeva bene come era fatto un salame. E quel salame era, secondo lui, una truffa, perché fatto con carne di mucca o misto mucca/maiale, e non di maiale come doveva essere fatto un vero salame, e come era abituato a farli lui.

Luigi si sposò ma non ebbe mai figli. Forse anche per questo passava le sue ferie in Africa nelle missioni, tra i bambini meno fortunati. Fece costruire a sue spese una chiesa e una scuola. Alla sua morte, parte della sua eredità venne devoluta a queste missioni.

Questo era Luigi Borgonovo da Aicurzio, l'ultimo bancario contadino...

* Nota finale: nel dialetto locale del paese di Luigi, macellaio viene detto "bechée", praticamente uguale al dialetto milanese. Da noi si usa invece "macelar".

1978 - Mario Carnelli (a sx con maglione bianco) e Luigi Borgonovo (a dx) durante una "cazoeurada" tra colleghi. Da notare la camicia a quadrettoni di Luigi, da vero "paisan", e l'enorme pezzo di cotica che sta prendendo mio padre dal pentolone...

Si va con un altro piatto di cazoeura...

Bavaglietta d'ordinanza per queste occasioni. E' ancora conservata a Casa Carnelli...

Relax dopo la cazoeurada...

Si va al tiro...

La sede del Banco Ambrosiano in Largo Belotti, nel cuore di Milano. Questa foto risale al 1983, quando il Banco, dopo il fallimento, ripartì con la denominazione Nuovo Banco Ambrosiano...

Roberto Calvi, presidente del Banco, soprannominato "il banchiere di Dio"...

Roberto Calvi recuperato morto sotto il Blackfriars Bridge a Londra dopo essersi (forse) suicidato per impiccagione. Si notano in alto i mattoni che gli vennero trovati nelle tasche per aumentare il peso del corpo sotto il tiro della corda con nodo scorsoio (la corda la si vede ancora al collo di Calvi). Le gambe sono bagnate fino a metà polpaccio, perchè il corpo nella parte inferiore, toccava l'acqua del Tamigi...