domenica 30 ottobre 2011

Salviamo il paesaggio

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/

Si è svolta ieri a Cassinetta di Lugagnano la presentazione del forum "Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori".
Con la presentazione di questo forum (proposto da Slow Food, Fai, Stop al consumo di Territorio ed altre associazioni nazionali come Lipu e Legambiente), ci si prefigge come obiettivo la sensibilizzazione delle persone al consumo di territorio ed alla'avanzata di cemento ed asfalto.
Nella presentazione di ieri è stata elaborata una proposta di legge a tutela del suolo e territorio (è già iniziata la raccolta delle firme, aderite !), ed è stato promosso un censimento di tutti gli immobili vuoti e non utilizzati (aventi qualsiasi tipo di destinazione), in modo da far capire l'inutilità del continuo proseguo nell'edificazione di nuove costruzioni.
Al forum noto con piacere che è stata presente anche l'associazione Il Gelso di Gerenzano:
http://www.ilgelsogerenzano.org/dettaglio-news.asp?IDNews=83

Nel frattempo, il mese di Ottobre sta finendo, ma avete ancora un giorno per donare qualche euro:
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=548

Spero fortemente che una volta per tutte si riesca a far capire alla gente che l'utilizzo del suolo e territorio a fini costruttivi e viabilistici abbia ormai raggiunto un livello di emergenza dal quale difficilmente si può tornare indietro.
Salvare il paesaggio, difendere i territori equivale a conservare né più né meno una civiltà !
Ricordatevelo...

sabato 29 ottobre 2011

Cachi e castagnaccio !!!

Bene, dopo la raccolta delle mele di 2 settimane fa, è giunta l'ora dei cachi !
La maggior parte sono ancora acerbi (per chi non lo sapesse, si preferisce coglierli in questo periodo anche acerbi, in modo da evitare le gelate), ma poi con il solito trucco delle mele, matureranno presto (nelle cassette dei cachi si dispongono 4-5 mele, che hanno la capacità di farli maturare).
Questo è il risultato della raccolta !
















Poi un'amara sorpresa: in giardino c'è una vasca interrata per i pesci. Mentre mi avvicino alla vasca, noto che c'è qualcosa di strano dentro. Guardo con più attenzione e....mannaggia ! Un riccio è finito dentro ed è annegato ! Eccolo poveretto, fotografato dopo averlo tirato fuori dall'acqua.









Con i miei nipoti ci armiamo di vanga ed andiamo a sotterrarlo nel campo di fronte a casa.
Ecco invece un altra piccola buttata di chiodini in giardino, già in parte puliti.









La foto di uno strano "visitatore" sulla porta di calcetto...












Un altro strano "visitatore" (involontariamente ho tolto una foglia da un caco, e gli ho strappato la "casetta"). Speriamo che riesca lo stesso a trasformarsi prima o poi in farfalla !
E poi finito in giardino, mi dedico ad una delle mie torte preferite: il CASTAGNACCIO !
La mia ricetta per il castagnaccio è la seguente:
  • 300 g di farina di castagne
  • 50 g di uvetta secca
  • 50 g di pinoli
  • 500 ml di acqua
  • 1 pizzico di sale
  • 3 cucchiai di olio di oliva extravergine
  • 1 rametto di rosmarino
Mettere l'uvetta secca in acqua calda per farla rinvenire. Nel frattempo miscelare farina, sale, olio ed acqua in una terrina, usando una frusta per evitare che la farina faccia grumi (meglio ancora se la farina viene setacciata). Deve venire una pastella abbastanza liquida. Poi incorpori i pinoli e l'uvetta (scolata dall'acqua). Versi il tutto in una teglia per torte, precedentemente unta d'olio.
Infornare il tutto ad una temperatura di ~ 220-240° C.
Ricordatevi di lasciare da parte un pò di pinoli, di non buttarli tutti nell'impasto. Questo perchè prima di mettere il castagnaccio in forno, i pinoli che avete tenuto da parte vanno messi sulla superificie dell'impasto, assieme a qualche foglia di rosmarino. Per ultimo mettete anche un cucchiaio di olio che avrete cura di "sgocciolare", distribuendolo sopra l'impasto.
Questo è il risultato prima di mettere il tutto in forno...









Questo è il risultato finale !









Inutile dire che era ottimo, è stato "spazzolato" in un battibaleno ! Anche stavolta il castagnaccio ha conquistato tutti !

venerdì 28 ottobre 2011

Voglia di Supertuscans...

Chi mi conosce sa che non amo molto i cosidetti vini a "taglio bordolese", ovverosia vini principalmente ottenuti dal taglio di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e di Merlot !
Questi 3 vitigni sono presenti appunto nella zona di Bordeaux in Francia, ed hanno reso "leggendari" i vini di Chateau Margaux e Chateau Mouton-Rothschild, tanto per citare 2 nomi famosi. Sulla scia di questi vini, nel corso degli anni si sono accodati i nostri Supertuscans, ovverosia Sassicaia, Masseto, Solaia, Ornellaia, Tignanello e fratelli vari, anche loro ottenuti dallo stesso blend, variato magari con la presenza di Sangiovese.
A questi vini riconosco sicuramente il fascino e la grandezza (un appassionato degustatore deve comunque saper riconoscere quando un vino è indiscutibilmente ottimo), ma mi sembrano ...come dire...ingentili, piacioni, addolciti per piacere ai palati di tutti ! I miei gusti personali sono invece più orientati su vini rossi ottenuti da uve in purezza, ad iniziare dal pinot nero o dal nebbiolo, da cui si ottengono i vini di Borgogna ed i nostri grandi Barolo e Barbaresco, vini più decisi, maschi, virili.
Comunque, bando alle ciance. Nelle ultime settimane, giusto per smentire tutto quello sopra raccontato, nella mia cantina è arrivata una bella cassa regettata di 6 bottiglie di Sammarco, facente anche lui parte della schiera dei Supertuscans ! E stasera l'occasione era troppo ghiotta, a casa si presentava un bell'umido di funghi chiodini (raccolti in giardino sui vecchi ceppi del ciliegio, pesco ed anche rosa) e polenta ! Quindi mi son detto: perchè non aprire una bottiglia di questo vino ?
Bene, la bottiglia è stata aperta circa 1 ora e mezza prima di cena. Il Sammarco è un Toscana IGT, ottenuto da un blend di Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Merlot. Annata 2006, 14% di alcol svolto, imbottigliato dall'Azienda Agricola Santa Lucia - Castello dei Rampolla. L'enologo dell'azienda per qualche anno è stato il famosissimo Giacomo Tachis, "inventore" del Sassicaia, e direi che la sua mano si sente in questo vino. Il Sammarco subisce una maturazione che va dai 12 ai 18 mesi in botte di rovere, poi ulteriori 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Passiamo finalmente alla degustazione.
Un bellissimo rosso rubino traspare dal bicchiere, lacrime ed archetti dimostrano la consistenza del vino !
All'inizio al naso è restio a concedersi, poi si apre un ventaglio di profumi, che spaziano dalla mora al mirtillo, prugna, macchia mediterranea. Piano piano si fanno strada anche delle note balsamiche, per poi esplodere in un sentore di peperone, leggermente piccante, per arrivare a tabacco e terra bagnata.
In bocca ha una morbidezza e freschezza incredibile, con tannini finissimi e vellutati, grande struttura. Persistenza infinita, viene richiamata la frutta rossa, con note di cioccolato. Ha una beva incredibile, che inviterebbe a finire presto la bottiglia (ma ricordatevi di non esagerare, ragion per cui metà bottiglia la faccio rimanere per l'indomani). Grande e bellissimo vino, emozionante nella sua delicatezza, conturbante nella sua eleganza. 89 punti non glieli toglie nessuno !
Fortunatamente, come dicevo, in cantina riposano altre 5 bottiglie di Sammarco, che lascerò sicuramente ad impolverare per qualche anno, in quanto sono convinto che questo vino, ancor giovane, abbia margini di ulteriore miglioramento con il passare degli anni.

Dimenticavo, per i più curiosi: l'abbinamento chiodini - polenta con questo vino direi è stato discreto, ma sugli abbinamenti io ho la mia teoria, ovverosia bevo ciò che voglio con quello che voglio !
E se proprio vogliamo rientrare nel corretto discorso di abbinamento per concordanza o contrapposizione, mettiamola così, sul ridere: ho fatto un abbinamento per contrapposizione, ovverosia un cibo economicamente povero abbinato ad un vino economicamente importante.

Buon Supertuscan  a tutti !

martedì 18 ottobre 2011

L'angolo del libro...

Ogni mese indicherò qualche buona lettura tratta dalla mia biblioteca personale.
Questo mese voglio farvi conoscere un piccolo libro (nel senso che ha poche pagine ed ha dimensioni abbastanza ridotte), ma che in realtà è un GRANDE libro…adatto soprattutto ai bambini ma anche agli adulti.
Il suo titolo è MONTAGNA DI STORIE, scritto da un grande personaggio che ho avuto la fortuna di conoscere: Franco Formica.

Ma chi è Franco Formica ?

Semplice, è un accompagnatore di media montagna, ovverosia una guida alpina, nonché istruttore di Nordic Walking.

Circa un anno fa, mi sono imbattuto in una notizia sul Parco Pineta di Appiano Gentile. Durante i mesi di Ottobre e Novembre, si sarebbe svolto un corso di Nordic Walking. Io che sono “attratto” dalle discipline “strane” (anche se in realtà il NW non ha nulla di particolarmente strano), mi son detto: perché no ? Facciamolo !

Ok, ed ecco che una domenica mattina mi trovo al Parco ed inizio il corso. L’istruttore era Franco Formica. Franco è un uomo abbastanza alto, sui 55 anni, fisico asciutto, atletico, brizzolato con barba, con due occhi azzurri che risaltano sul suo viso. Ma quello che colpisce di Franco è sicuramente la sua voce ed il modo di fare gentile. Ha una voce calda, suadente, teatrale, che staresti ore ed ore ad ascoltare, ed accompagna le sue parole con gesti e sguardi, emanando una sorta di un’attrazione magnetica.

Durante le varie giornate di corso (che è stato bellissimo), Franco ci raccontava svariate storie della sua vita personale e di guida alpina. Inoltre si fermava in mezzo al bosco a spiegarci le piante che incontravamo, a spiegarci la composizione del terreno su cui camminavamo, ci dava nozioni di orientamento e ci spiegava perché la Valtellina è l’unica valle dell’arco alpino messa in “orizzontale”, insomma è stata proprio una grande e piacevole scoperta aver conosciuto un simile personaggio.

Successivamente sono venuto a conoscenza del suo libro, MONTAGNA DI STORIE.

Si tratta di una raccolta di storie e situazioni che, come dicevo prima, ha vissuto lui in prima persona durante le sue escursioni, e che ha quindi deciso di pubblicare.
Il libro, per ogni storia, riporta un disegno fatto da alcuni alunni delle elementari, disegni che hanno attitudine con ogni vicenda narrata. Vi è presente anche una prefazione di Paolo Pardini, giornalista di Rai3 (che scrive che quando conobbe Franco, si chiese il significato di accompagnatore di media montagna, pensando ad una delle solite ed inutili definizioni all’italiana, cosa che sinceramente all'inizio pensai anche io) !
Iniziando la lettura, si scopre che anche tra le pagine del suo libro, Franco riesce a catturarti, ti fa immedesimare nelle sue avventure, ti pare di sentirlo con quella sua voce calda mentre narra queste storie.
Il libro è piacevolissimo, scorre sotto gli occhi con una facilità di lettura incredibile, racconti che spaziano dalla mucca Viola all’allocco del Brinzio, dal serpente coniglio allo sciatore Renato, da questo all’altro !
Ed alla fine, dopo averlo letto tutto d’un fiato, si rimane rapiti dall’incanto delle descrizioni di montagne, rapaci ed altro.
Vorrà dire Franco, che spero che a breve pubblicherai tante altre tue storie, coinvolgenti e bellissime come queste appena lette.

Come dicevo prima, consiglio caldamente la lettura del libro a tutti, piccini e grandi. Magari per i piccini come lettura prima di andare a letto, così di notte sogneranno tante avventure immersi nella natura, mentre per i più grandi di leggerlo davanti ad un bel caminetto acceso, con il crepitio dei ciocchi di legno che bruciano, facendosi trasportare con l’immaginazione nelle storie di Franco.

MONTAGNA DI STORIE
Autore: Franco Formica
Casa editrice: Macchione Editore
Prezzo: 15 €


Per chi volesse avere altre notizie su Franco, vi rimando al suo sito: http://www.montagnanatura.it

domenica 16 ottobre 2011

Come volevasi dimostrare...

Dai seguenti giornali locali, Il Notiziario e l'Informazona, puntualmente viene descritto quello che ho indicato nel mio post "Il verde che sparisce"...
Da Il Notiziario del 14/10/11 (riassumo in brevi righe gli articoli)
Inizia l'abbattimento dell'ex Nivea a Gerenzano. Verranno costruiti un supermercato, uffici ed una albergo di cento camere, con connesse le relative opere di nuove strade.
Mie riflessioni: ma non si poteva recuperare l'area trasformandola in verde ? Nel rione della stazione manca un parchetto, un'area giochi, un punto di ritrovo per tutti...perchè costruire ancora ? Rimango allibito poi nel leggere che verrà costruito un albergo di cento camere a Gerenzano ! Ma per chi ? Non penso che Gerenzano sia un luogo così turistico che attiri gente a soggiornarvi. Al massimo si fermerà qualche straniero di passaggio, che esce dall'autostrada per fermarsi magari una notte a dormire per spezzare il viaggio ! Ricordo inoltre che a Gerenzano un hotel è già presente !

Da L'Informazona del 15/10/11
Uboldo, si prevede di modificare il Pgt per prevedere nuovi insediamenti industriali, favoriti dal nuovo svincolo Uboldo-Origgio.
Mie riflessioni: ancora ? Ci risiamo a costruire ancora capannoni ? Leggo che così si creano nuovi posti di lavoro. Ma basta girare tutte le zone industriali dei paesi della zona per vedere che ci sono capannoni vuoti e sfitti ! Perchè non incentivare le aziende ad insediarsi in queste unità già presenti ? Perchè costruire ancora ? A chi giova ?

Ricordo inoltre che a Turate, in previsione della Pedemontana, magicamente i terreni che sorgono intorno al suo tracciato, sono già stati trasformati da agricoli ad edificabili ! Chissà come mai !
Che vergogna ! W l'Italia !

La raccolta delle mele...

Ok, anche quest'anno siamo pronti per la raccolta delle mele, una mela particolare...la mela TONINA !
Questa mela arriva dai colli bolognesi, ed è una varietà pressochè scomparsa. Anni fa, in un progetto di recupero delle antiche piante da frutto, in un podere abbandonato venne ritrovata questa pianta, che non risultava essere presente da nessun'altra parte in tutta Italia. Non sapendo come chiamarla, le diedero il nome dell'ultimo proprietario del podere, Tonino.
Qualche anno fa, mio padre si interessò per acquistarne una pianta, derivata da questo melo. La trovò, e la impiantò in giardino. I suoi frutti, dalla parte in cui sono irradiati dal sole, prendono un colore rosso acceso, mentre la parte "nascosta" rimane verde/gialla. Sono mele di buona pezzatura, croccanti e succose.
Ma bando alle ciance, vi presento il mio melo TONINA !














E' ancora giovincello, non regge il peso dei suoi frutti, e quindi va puntellato !
Bene, armati di scala e cassette, con i miei 2 nipoti, iniziamo la raccolta. Si divertono un sacco, su e giù dalla scala a raccogliere le mele, ed a metterle nelle cassette. Le mettono rigorosamente in fila, dividono quelle grosse da quelle piccole, quelle con qualche imperfezione di troppo da quelle sane. L'operazione dura circa un'oretta e mezza, ed alla fine questo è il risultato:




















Uno dei 2 "braccianti", fotografato sotto uno degli ulivi secolari...









Poi con i piccoli, ci dedichiamo alla "scoperta" degli ultimi frutti del giardino...
Una panoramica sulle zucche...











Alcune baciate dal sole...










Gli ultimi fiori di zucche...









E quella incastrata nella cinta...sarà un bel rebus coglierla...!!!




Gli ultimi pomodorini a grappolo...!!!
L'ultima uva nera e bianca, che ormai sta appassendo...

Peperoncini piccanti...
Verze...
I primi cachi della stagione, raccogliamo quelli già abbastanza maturi, prima che cadano dalla pianta...
Mele Golden in primo piano, affiancate da una Stark (innestata sulla stessa pianta)...
Qualche dalia...
E finiamo con delle rose...


E così un'altro autunno si è portato via le mele...Tonino rimane spoglio dei suoi frutti, gli rimane solo qualche piccola mela per sfamare quest'inverno cinciallegre, merli, pettirossi e passeri. Ma lo ritroveremo, ne sono sicuro, già rigoglioso e carico di fiori nella prossima primavera !
Nel frattempo, io mi gusterò le sue / mie mele !








venerdì 14 ottobre 2011

Un mattino a funghi...

Quest'anno per vari motivi non ho ancora trovato tempo per dedicarmi ad una delle mie più grandi passioni...LA RICERCA DEI FUNGHI !
Così mi prendo una mattinata di ferie e mi dirigo in quel di Appiano Gentile, nei boschi che conosco fin da bambino. Ho iniziato a girare in lungo ed in largo questi boschi dall'età di 7 anni, ed ora, a distanza di 33 anni, anche loro sono cresciuti.
La brughiera con i piccoli pini, è ormai scomparsa, i pini sono diventati grandi. Nella brughiera si trovavano i Cantharellus Lutescens (i cosiddetti finferli), ed anche loro sono spariti ! La brughiera aveva un'aspetto sinistro, perchè in mezzo ad essa vi era la carcassa di un'auto bruciata...ricordo che mi inquietava sempre molto quell'auto.
Ma torniamo ai giorni d'oggi. C'è una leggera brezza, che mi suggerisce di coprirmi. Il cielo è nuvolo, plumbeo, ma fortunatamente nel proseguo della mattinata migliorerà.
Entro subito nel bosco, con il mio cestino e bastone, compagni di mille avventure...e subito trovo un piccolo Xerocomus Badius, un lontano parente del più pregiato porcino.









Bene, se il buongiorno si vede dal mattino, sono a cavallo. Proseguo il mio giro, attraverso le vallette dei Tricholoma (di cui non c'è però traccia essendo ancora presto), ma non trovo nulla. Il bosco è secco e le temperature miti di questo periodo non hanno sicuramente aiutato i nostri amici funghi a crescere.
Poi però qualcosa inizio a trovare, anche se "matto", qualche Russula:

Dei piccoli Cantharellus (che raccolgo...yhummm)...
Una Russula Delica (lasciata al suo posto)...
Due belle Russule Cianoxantha (che nel risottino hanno sempre un suo perchè)...
Qualche Amanita Porphyria...
Un piccolo di Amanita Citrina...
Un Boletus Scaber ormai passato (pare una foglia)...
Piccolo diversivo in mezzo al bosco, una strana casa...al centro c'è un buco d'ingresso...chi l'abiterà ?

Una famigliola di Boletus Bovinus (che non raccolgo in quanto molto scarso)...
Una carrellata di Badius...



Un'Amanita Vaginata (si chiama proprio così)...
Altri Scaber
Una bella Amanita Muscaria...
E per finire ecco un bel Badius gigante !
Ed ecco il cestino a fine mattinata...non è tantissimo, ma per un risottino qualcosa di buono esce. Inoltre ho raccolto anche delle belle castagne (il vecchio castagno non tradisce mai, come le fa grosse lui in quella zona non le fa nessuno)...

Indipendentemente dal raccolto, è comunque sempre un piacere fare una passeggiata nei boschi. Senti gli uccelli cantare, le piante che "stridono" sotto l'azione del vento, che pare che ti parlino ! Quell'inconfondibile odore di terra, humus, che ti penetra nelle narici, ti riempie, ti fa sentire parte integrante del paesaggio. Rumori di rami che si spezzano, oppure rumori di cui non capisci la provenienza, che ti fanno sobbalzare, ma che poi scopri magari essere una lepre che scappa. In lontananza senti i rintocchi del campanile, ma ti paiono davvero lontani, facenti parte di un altro mondo...il bosco rimane sempre un posto incantato, sia per i grandi che per i piccini !
L'ora del rientro è ormai giunta...ciao Bosco, mio vecchio amico che sei cresciuto assieme a me, grazie per le emozioni che mi regali ad ogni nostro incontro...!
Ciao amico mio, spero di vederti presto !