domenica 29 marzo 2015

Giornate FAI di primavera 2015: Palazzo Clerici, Teatro dei Filodrammatici e Archivio Storico Ricordi...

Rieccoci all'immancabile appuntamento annuale con le giornate di primavera del FAI: un evento unico nel suo genere, in quanto durante questi due giorni, sono aperti al pubblico siti solitamente non accessibili.
Quest'anno purtroppo, a causa di altri impegni, con Sabri riusciamo a dedicare solo un giorno a questa manifestazione: ragione per cui rimaniamo nella cerchia di luoghi da visitare presenti a Milano.

Il primo sito che visitiamo è Palazzo Clerici. Questo perché i Clerici, potente famiglia milanese dal '600 all'800, sono stati tra l'altro possessori del contado di Gerenzano, il mio paese d'origine, quindi la curiosità mi ha portato a visitare questo sito.

Situato nel cuore di Milano, in quel dedalo di piccole viuzze poste dietro la Scala, fu acquistato dai Clerici nel 1635, e trasformato da Giorgio Antonio Clerici (marchese di Cavenago) in uno dei palazzi più lussuosi e sfarzosi dell'epoca.

L'esterno dell'edificio è di stile barocco, e tramite un portale in granito si accede al cortile d'onore interno, che si sviluppa su di una geometria a base quadrata con ampi portici ad arcate sempre di granito rosa.

L'esterno di Palazzo Clerici


Il cortile interno


La stupenda e massiccia scalinata a tre rampe ci porta verso le stanze interne: la prima che incontriamo è il bellissimo Salone da Ballo, che richiama i corrispondenti saloni dei palazzi asburgici, dove eleganti stucchi decorano la sala, e dove sono presenti anche dei balconcini d'onore. La fantasia ci porta a immaginare come potevano essere queste feste all'epoca, alla presenza della nobiltà milanese e anche di persone ancor più importanti che i Clerici invitano con assidua frequenza per sfoggiare la loro ricchezza e potenza.



 
Salone da Ballo



Passiamo poi attraverso alcune sale minori, sempre di pregevole fattura comunque, tra cui troviamo la Galleria degli Stucchi (Anticamera Ortona) e la Galleria dei Quadri (Anticamera del Tiepolo) per arrivare alla sala più importante del palazzo: la Galleria degli Arazzi.
Qui si trova uno dei più grandi affreschi di Giambattista Tiepolo: “La corsa del carro del Sole attraverso il libero cielo abitato dalle deità dell’olimpo e circondato dalle creature terrestri e dagli animali che stanno a simboleggiare i continenti” è il roboante titolo dell'affresco nel quale il Tiepolo inserisce una miriade di figure, miti, fatti tali da renderlo un vero e proprio capolavoro.
Colori, pulizia delle figure, raffinatezza e maestosità dell'opera lasciano a bocca aperta il visitatore, facendo quasi passare in secondo piano gli splendidi arazzi fiamminghi (da cui prende il nome il salone) che adornano le pareti. I più grandi di questi arazzi immortalano alcuni dei momenti più importanti della vita di Mosè, mentre altri (che sono più piccoli), raffigurano temi diversi.


Galleria degli Stucchi



Galleria dei Quadri

L'elegante parquet

Galleria degli Arazzi












Lasciamo la Galleria degli Arazzi e ci inoltriamo nell'altrettanta lussuosa Sala degli Specchi, incantevole spazio adibito a sala per i ricevimenti ufficiali. Sul soffitto sono rappresentati Giove e Ganimede, mentre ai lati sono presenti Saturno e Nettuno.



Il cortile interno






Con quest'ultima sala chiudiamo in pratica la nostra visita a Palazzo Clerici: non metto in discussione la bellezza di alcune delle sue sale, ma rimaniamo un poco delusi, visto che tutto il resto del palazzo non è possibile visitarlo.

Ci rimettiamo quindi in cammino verso la seconda meta, che è il Teatro dei Filodrammatici. Prima di arrivarci però incontriamo un posto a me molto conosciuto e caro: la sede del vecchio "Banco Ambrosiano", dove ha lavorato mio padre...scatto una foto, da tenere come ricordo...

La sede del Banco Ambrosiano: l'omonima vecchia scritta è stata sostiutita con quella dll'Intesa dopo la fusione avvenuta anni fa...
Arriviamo quindi al Teatro, e dopo aver aspettato qualche minuto, entriamo per visitarlo.
Ricordo che qui ha sede anche l'omonima Accademia, da cui escono fior fiore di attori (una simpatica curiosità: qui fu bocciato Alberto Sordi a causa della sua dizione, che con il senno di poi si può dire che in realtà sia stato il suo marchio di fabbrica).

La nostra guida, davvero brava e preparata, ci spiega la storia del teatro: risalente al 1798, fu costruito sulle rovine della vecchia chiesa sconsacrata di San Damiano alla Scala. All'inizio il teatro era davvero grande, poteva ospitare fino a 1000 spettatori. Tra i direttori o semplici simpatizzanti che portarono alla ribalta questo teatro troviamo Carlo Porta, Ugo Foscolo, Giuseppe Verdi, Cesare Beccaria, e tanti altri nomi e volti noti dell'epoca.
Nel 1904 il teatro subì un ridimensionamento, ammodernandosi anche stilisticamente con linee di stile liberty. Subì grossi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e i lavori di ricostruzione furono affidati all'architetto Luigi Caccia Dominioni.
Egli diede nuove linee architettoniche al teatro, fluenti, rotondo, che portano lo spettatore a sembrare di essere sempre in movimento, a partire dallo splendido pavimento del foyer, che richiama delle gocce in movimento disposte a raggiera partendo dalla platea, oppure alla splendida scala interna a forma di chiocciola, che dà un senso di protezione, appartenenza e fusione con il teatro stesso mentre la si percorre.

Storia ed elementi architettonici, come detto prima, ci sono stati spiegati da una bravissima guida. Ma il bello, è che tutto ciò è stato fatto anche in collaborazione con un vero e proprio attore, che ha fatto immedesimare noi visitatori in veri e propri attori. Infatti, durante la visita al teatro, siamo stati portati dietro le quinte. Oltre ad aver visto tutti i meccanismi per la gestione di luci e scene, siamo stati accompagnati in un camerino. Qui, la nostra guida, ci ha detto di concentrarci: da lì a poco saremmo andati in scena !
Infatti, poco dopo, veniamo portati sul palco...le tende ci separano dal pubblico, stiamo per andare in scena ! L'emozione e tensione sono forti, non capiamo cosa stia succedendo...mi rendo conto, però, di calcare un palco importante, lo stesso dove, tra tanti altri, ha recitato Eleonora Duse, la musa del Vate D'Annunzio...
Una voce ci dice che stiamo andando in scena, il sipario si apre, le luci si accendono ! Ma la platea...è vuota !!!
Al centro della platea vi è presente un'unica figura: un attore dell'Accademia, che, con molta enfasi e bravura, finisce di raccontarci sottoforma di recita la storia del teatro. Uno scroscio di nostri applausi lo "ricopre" letteralmente alla fine dell'operetta...
Che dire, è stato un bellissimo modo di farci conoscere il teatro, rendendo partecipi i visitatori in maniera attiva alla sua visita. Complimenti davvero per questa idea particolare, simpatica e innovativa !

L'esterno del teatro in ristrutturazione

Il palco visto dall'alto
In camerino...
Sul palco ancora chiuso...
Sabrina sul palco...
L'attore che racconta la storia del teatro...
Il bellissimo pavimento del foyer...
La scala a chiocciola...

L'ingresso sul retro...
Piazzetta Enrico Cuccia...
Dopo una piccola passeggiata modaiola in uno dei quartieri più rinomati di Milano, giungiamo così alla nostra ultima meta: l'Archivio Storico Ricordi, posto all'interno della Pinacoteca di Brera.
Non mi soffermo a parlare della bellezza e importanza di questo palazzo, che meriterebbe un articolo a sé, passo quindi a raccontarvi subito dell'Archivio della Ricordi.
La Ricordi è senz'altro una delle case discografiche più importanti del panorama italiano e mondiale. Nata come casa editoriale nel 1808 da Giovanni Ricordi, ben presto si trasformò in azienda produttrice di copie di manoscritti e spartiti teatrali e musicali. Inoltre Ricordi fu praticamente il primo talent scout dell'epoca, scovando musicisti del calibro di Rossini, Puccini, e soprattutto di Giuseppe Verdi.
La storia della Ricordi, dopo le vicissitudini legate alle due guerre mondiali, si amplia legandosi al mondo discografico, divenendo una delle case più ambite e di successo, sotto la quale passeranno tantissimi nomi di artisti famosi.

Ricordi che nel 1994 è stata ceduta, purtroppo, alla tedesca Bertelsmann, fortunatamente però quest'ultima ha avuto l'accortezza di valorizzare l'Archivio Storico Ricordi: in un caveau della Pinacoteca trovano spazio circa 8000 partiture, 16000 lettere di musicisti, cantanti e librettisti, 10000 bozzetti, 9000 libretti, 6000 foto e tante altre importanti collezioni.
Tra i documenti più importanti spiccano sicuramente i manoscritti originali della maggior parte delle opere di Verdi, quelle di Puccini, Donizetti, Rossini, Bellini, fino ad arrivare ad autori contemporanei come Sciarrino e Bussotti. Ma l'elenco è davvero lungo, e da ciò si capisce l'importanza di questo fantastico archivio.
L'unica pecca della nostra visita è che il materiale esposto era davvero molto limitato, anche se capisco che non si poteva mettere in mostra tante cose, sia per la loro importanza e deperibilità, sia per gli spazi davvero angusti dell'esposizione. Però è stata sicuramente un'occasione davvero unica di poter vedere alcune delle opere originali di famosi artisti...!

Il cortile della Pinacoteca...


Manifesto originale della Turandot...

Foto personali della famiglia Ricordi con artisti vari...
 



Falstaff di Verdi...
 


L'ingresso del caveau...

L'orto botanico della Pinacoteca...

Spartito originale della Bohème di Puccini...

Una simpatica sedia calorifero in una vetrina d'antiquariato...

La nostra giornata dedicata al FAI si conclude quindi sotto l'immancabile pioggia che ormai ci accompagna da anni durante questa manifestazione, ma ciò non toglie nulla allo splendore e importanza dei luoghi visitati. Ma soprattutto un grazie vogliamo dedicarlo al FAI e a tutti i suoi volontari che si adoperano gratuitamente nel farci conoscere le bellezze del nostro paese ! Grazie...