venerdì 8 novembre 2013

Un fine settimana a Mantova, la città dei 3 laghi...

Era da qualche tempo che con Sabrina avevamo in programma di visitare Mantova, città che ci incuriosiva molto, essendo anche il luogo che ha dato i natali a sua mamma...
Ed ecco che quindi, presentataci l'occasione, si parte per un weekend alla scoperta di questo luogo !

Sabato mattina, di buon'ora, l'autostrada A4 scorre velocemente sotto le ruote della nostra macchina. Kiki, ancora assonnata, si addormenta sul sedile posteriore, mentre Sabri mi fa un ripasso su cosa visiteremo...Palazzo Te, Palazzo Ducale, Camera degli Sposi, Gonzaga, Mantegna, sono tra i nomi con cui familiarizzeremo nei prossimi due giorni.
All'altezza di Verona, salutiamo l'A4 e seguiamo la Brennero - Modena in direzione di quest'ultima. Davanti a noi si apre un'immensa campagna, che piano piano inizia a essere avvolta da una leggera nebbia. Filari di gelsi a me tanto cari fanno capolino nella pianura, segno che in queste zone vengono "ancora" rispettati...la cosa mi rallegra, strappandomi un sorriso...

Ed ecco che finalmente si giunge a Mantova, la città dei Gonzaga. Decidiamo però che prima di "immergerci" nella sua visita, faremo tappa all'agriturismo che sarà la base dei nostri due giorni mantovani, l'azienda agricola Viridarium (http://www.agriturismoviridarium.it/).
Come al solito ringraziamo il navigatore che impone un giro lunghissimo per arrivarci, quando poi scopriremo che la strada da Mantova all'agriturismo è molto più corta.
Una stretta stradina che attraversa campi arati di recente, ci porta all'azienda agricola, che si trova fuori dal centro abitato di Castellucchio. Parcheggiamo e sulla porta di casa ci accoglie la signora Cristina, la quale si prodiga fin da subito per metterci a nostro agio. Dopo i convenevoli del caso, ci porta al piano superiore della vecchia cascina ristrutturata, dove si trovano le camere da letto degli ospiti. La nostra è davvero bella, spaziosa, sobria ma arredata con gusto, soffitto con travi in vista  (che richiama le origini "contadine" del casale), e con un ampio bagno che si apre sulla parete di sinistra.
L'azienda, oltre ad offrire ricettività, propone gustose leccornie (miele e confetture di marmellata di vari tipi) ed una particolarità piuttosto anomala per le nostre campagne ma di sicuro di gran fascino: la coltivazione della lavanda ! Notiamo, infatti, che nelle varie sale e camere dell'agriturismo mazzetti e composizioni di lavanda fanno bella mostra di se stessi, regalando anche un intenso e delicato profumo.

Sistemato il (piccolo) bagaglio, salutiamo la signora Cristina dandogli appuntamento per la cena serale. Nell'uscire dall'agriturismo, ci fermiamo ad ammirare i campi di lavanda (chiaramente in questo periodo senza fiori)...piccoli cespugli verdi ben allineati si dispongono in più file sul terreno. Sembrano quasi buffi, paciosi, sicuramente però devono essere un gran bello spettacolo nella fase di fioritura !

Ci dirigiamo quindi verso Mantova. M'immaginavo di arrivare attraversandola da ponte San Giorgio, in modo da vederla frontalmente in tutto il suo imponente fascino, ma data la nostra ubicazione arriviamo in realtà da ovest, saltando quindi il ponte. Poco male, raggiungiamo le mura esterne e qui lasciamo l'auto. La visita alla città si svolgerà rigorosamente a piedi (anche perché le distanze da coprire sono minime).
Lasciando le mura alle spalle, d'innanzi a noi si apre il lago di mezzo, costeggiato da una bellissima ciclabile - pedonale. Ci dirigiamo quindi sulle rive del lago, o meglio di uno dei tre laghi di Mantova (lago superiore, lago di mezzo e lago inferiore, nello specifico il primo che incontreremo è quello di mezzo). Scopriremo poi che la città aveva anche un quarto lago, poi prosciugato per costruirvi Palazzo Te (praticamente all'epoca in cui vi era anche quest'ultimo lago, possiamo immaginarci che il tutto assomigliasse a una piccola Venezia).
Una leggera foschia avvolge la superficie dell'acqua...piccole ninfee crescono nei pressi delle rive...sulla nostra destra ponte San Giorgio divide il mezzo dall'inferiore...visto che la ciclabile vi passa sotto, ci rechiamo sull'altro bacino. Qui pescatori e corridori animano la riva...mentre un bellissimo stormo di cormorani agita l'acqua a centro lago, immergendosi di volta in volta alla ricerca di pesci. La riva è popolata anche da cigni e anatre, che regalano colore e rumore all'acqua scura e grigiastra...

Voltandoci, il profilo di Mantova, tra cui in primo piano troviamo castello San Giorgio e via via sullo sfondo torri, campanili e basiliche, appare in tutta la sua bellezza. Purtroppo s'intravede già in lontananza che alcune di queste strutture appaiono danneggiate o ponteggiate a causa del terremoto dello scorso anno.
La leggera nebbia presente (caratteristica irrinunciabile del luogo), ci propone la città oserei dire sotto un profilo malinconico, quasi a ricordarci gli antichi fasti vissuti sotto i Gonzaga.
Ma ora è arrivato il momento di partire alla scoperta dei suoi tesori.
Ci dirigiamo verso piazza Sordello, centro nevralgico della vita mantovana: di forma rettangolare, molto ampia e con la pavimentazione ancora fatta di antico ciottolato, sui suoi lati si affacciano il Duomo e Palazzo Ducale. Da quest'ultimo edificio parte il nostro tour culturale.
Residenza dei Gonzaga, la sua costruzione fu iniziata intorno al 1300, per poi proseguire nel corso dei secoli con l'aggiunta di ulteriori parti. Nelle sue innumerevoli e immense stanze, furono scritte pagine di storia e soprattutto furono affrescati dei veri e propri capolavori...
Al giorno d'oggi il palazzo è per buona parte spoglio dei beni dei Gonzaga, in quanto furono venduti da loro stessi e in parte sottratti nel tempo. Ma sicuramente rimane ricco di fascino.
Anche qui purtroppo gli eventi sismici hanno fatto dei danni. Infatti, la Camera degli Sposi (detta anche Camera Picta) affrescata dal Mantegna è in fase di ristrutturazione. Peccato perché è sicuramente il capolavoro più importante presente nel palazzo.
Durante la visita, colpiscono sicuramente le dimensioni delle stanze: altissime e spaziose, rendono l'idea dello sfarzo con cui erano sicuramente addobbate. Tra le più importanti, mi rimangono impresse la Sala dei Fiumi (dove sono affrescati tutti i fiumi che lambiscono Mantova), gli Appartamenti degli Arazzi, la Camera dei Falconi, l'appartamento di Isabella d'Este e la Stanza del Labirinto. Questa, davvero particolare: sul soffitto è posto un labirinto con scritto continuamente di seguito la frase "Forse che sì - forse che no".
Purtroppo non si possono scattare fotografie all'interno, quindi non posso documentare visivamente tutto quello visto, ma vi assicuro che siamo davanti ad opere sia architettoniche sia pittoriche di rilevanza e bellezza straordinarie.

Lasciamo Palazzo Ducale e ci dirigiamo presso il Teatro Bibiena. Teatro costruito nel 1700 su commissione dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, ebbe la fortuna di vedere esibirsi al suo interno un giovanissimo Mozart.
Il teatro è un gioiello architettonico di notevole pregio, sullo stile barocco. Raccolto, non grandissimo, con la sala a forma di campana e un soffitto altissimo, su tutti e quattro i lati vi è la presenza di palchetti. Ogni palchetto al suo interno ha le pareti deliziosamente affrescate (ognuna diversa dall'altra), offrendo un elegante aspetto.
Stucchi, statue e decorazioni presenti lo rendono molto particolare, riportandoci indietro nel tempo e facendoci immaginandoci gli sfarzi dell'epoca in cui fu eretto. La presenza di un pianoforte sul palco porta Kiki a emulare Mozart, ma i risultati sono ben diversi !
Scattiamo innumerevoli foto, e vi assicuro che non rendono giustizia alla bellezza dell'edificio...

Salutiamo il Bibiena e passiamo alla meta successiva: il Museo Diocesano. A pochi passi da piazza Sordello sorge questo edificio, riadattato ad accogliere varie opere legate al territorio mantovano.
Tra tutte mi colpiscono quella degli ori dei Gonzaga, dove medaglie, reliquiari e altri oggetti preziosi colpiscono per la loro bellezza e pregevole fattura. Particolare anche la sala nella quale sono riuniti alcuni oggetti liturgici del passato, bellissimi per esempio alcuni paramenti sacerdotali dell'epoca. E infine siamo rapiti come bimbi nel vedere le tantissime e svariate armature esposte nella relativa sala. La domanda spontanea che sorge a tutti e tre è la seguente: come facevano a indossare, muoversi e soprattutto spostarsi con addosso tutta quella ferraglia ? Sicuramente non sarà stato semplice !

Nel frattempo il sole inizia a calare. Ci immergiamo nel centro storico della città, passeggiando sotto i portici di Piazza delle Erbe e visionando le vetrine dei negozi. Questa zona è pedonale, quindi è davvero un piacere camminarvi e sostare per ammirarne le bellezze architettoniche, tra cui la chiesa di Sant'Andrea e la Torre dell'Orologio (anche questa non visitabile a causa del terremoto). Chiaramente facciamo una sosta in una macelleria locale, dove acquistiamo due bei salami mantovani e tortelli di zucca. La sbrisolona sarà acquistata il giorno dopo...

Torniamo quindi verso il nostro agriturismo...arrivati, conosciamo anche le due figlie (simpaticissime) della signora Cristina, e dopo una bella doccia ci presentiamo a tavola. La sala da pranzo è particolare, elegante e semplice nello stesso tempo...una grossa stufa di maiolica blu emana un piacevole calore...
Ci sediamo al nostro tavolo, e via...la cena è servita. Per Kiki una bella pastasciutta al pomodoro su sua espressa richiesta, mentre a noi Cristina regala qualcosa di più sfizioso: d'antipasto ci viene offerto un soufflé di grana con tempura di porro su crema di zucca...una squisitezza incommensurabile, dove il "forte" sapore del grana e quello dei porri vengono ben bilanciati dalla dolcezza della zucca. Di primo invece ci viene servita una crespella di radicchio, chiusa a mo di caramella. Buonissima anche questa portata. Si passa poi al secondo, dove una fumante polenta gialla fa da degno compare a un ottimo spezzatino. E per finire il clou: mousse di tre cioccolati. In un bicchiere sono messe una sopra l'altra, formando quindi tre colori diversi, le seguenti mousse: cioccolato bianco, cioccolato al latte e cioccolato fondente. Posso dire che è stato fantastico questo dolce ? Sì, davvero de-li-zio-so...peccato che finisca in fretta, divorato con avidità dalle mie fauci ! Finale con un bel caffè corroborante...dimenticavo di dire: a tavola si è pasteggiato con un bel lambrusco mantovano chiaramente !
Finita la cena, Sabri e Kiki salgono in camera, mentre io esco a fumare una sigaretta...e qui la sorpresa più bella: il silenzio totale che mi avvolgeva è stato qualcosa di veramente inaspettato e fantastico. Non si udiva alcun rumore, tranne qualche grillo che cantava la sua "serenata d'amore"...il buio e la nebbia mi stringevano "forte", facendomi integrare con la campagna intorno. Per me, abituato "purtroppo" ai rumori e traffico della città, è stato come liberarsi di un'oppressione che sento tutti i giorni, odiando quel tipo di vita frenetica, turbolenta e chiassosa. Il silenzio provato quella sera è una delle condizioni che spero sempre di poter vivere in maniera definitiva in un futuro vicino, lontano dal caos quotidiano...

Ma passiamo alla domenica. Sveglia presto e siamo pronti per la colazione: miele di lavanda e marmellata di albicocche di propria produzione accompagnati da latte e caffè e tante altre delizie ci fanno incominciare ottimamente la giornata. Recuperiamo il bagaglio e ci fermiamo una buona mezz'oretta a parlare con Cristina e le sue figlie, regalandoci ancora momenti di piacevole compagnia, disponibilità e squisita gentilezza. Non mancano gli acquisti, io mi porto a casa un'ottima marmellata di more di gelso e vaniglia, Sabrina svariate decorazioni di lavanda. Prima di congedarci, chiediamo a Cristina il periodo di fioritura della lavanda, in modo da tornare a soggiornare da lei per vedere questo spettacolo della natura, portando magari anche i nonni...
Congedatici, scattiamo un bel po' di foto alla struttura e ai suoi campi coltivati a lavanda...bellissimo anche il frutteto, con grosse pere gialle ancora presenti sulle piante ! Insomma, anche stavolta siamo stati più che fortunati nella scelta dell'agriturismo, che sentiamo di consigliare a tutti !

Torniamo quindi in città. Ci aspetta Palazzo Te. Posto alla periferia di Mantova, sorge come detto prima al posto del quarto lago. Nato come scuderie per l'allevamento dei cavalli, che i Gonzaga rivendevano a tutti le principali corte europee, fu poi riconvertito a palazzo per fastosi ricevimenti.

All'ingresso troviamo orde di comitive di turisti...è sicuramente tra le attrazioni più viste di Mantova. Fortunatamente noi abbiamo fatto una speciale tessera che ci consente di evitare la biglietteria, quindi si entra subito. Anche qui vige il divieto di scattare foto, anche se poi nel cortile interno qualcuna ne ho fatta !
La mostra di Psiche e Amore s'intreccia in tutte le stanze visitate, raccontando la loro passionale storia. Ma al di fuori di questo, trovo (personalmente) tre cose che sono davvero capolavori: la Sala dei Cavalli, la Sala di Amore e Psiche e la Sala dei Giganti.
La Sala dei Cavalli, dedicata a questi animali dai Gonzaga a cui davano molta importanza, impressiona per la bellezza degli animali raffigurati. Animali che in qualsiasi punto tu li guardi della sala, sembrano seguirti con il loro sguardo.
La Sala di Amore e Psiche è un omaggio alla loro storia, in cui tutti gli eventi vengono riassunti in mirabolanti affreschi. Ma ancora più bello è il pavimento, ricoperto completamente da specchi, che danno la possibilità di vedere anche in basso il soffitto affrescato, e regalando un'immensa profondità alla sala.
La Sala dei Giganti è un enorme affresco che copre tutte le pareti, dove viene rappresentata la caduta dei giganti a opera degli dei, in quanto i giganti volevano sostituirsi a quest'ultimi. Gli sfavillanti colori e l'imponenza dell'affresco ti porta a essere spettatore partecipe dell'avvenimento. Davvero un'esperienza unica !

Ma le tre sale descritte sono solo la punta dell'iceberg che ci regala il palazzo, in quanto tutto andrebbe in blocco menzionato. Visitiamo poi l'esterno, recandoci presso la grotta e guardando il giardino dov'erano poste le scuderie, per poi dare uno sguardo anche al piccolo museo egizio presente.

Tappa successiva il museo di San Sebastiano, dove sono esposte svariate tele della scuola lombarda del '500, tra cui spiccano nove copie di quadri del Mantegna. Nel museo sono poi esposte altre forme d'arte riconducibili tutte alla storia mantovana nel corso dei secoli.

Dalla periferia della città decidiamo di tornare verso il centro a piedi. Passiamo dalla casa del Mantegna (chiusa in quell'orario), attraversiamo vicoli e stradine e giungiamo sul Rio di Mantova: un piccolo canale che attraversa tutta la città. Nel punto in cui siamo posti, il Rio supera le volte del vecchio mercato del pesce, antica galleria dedicata alla vendita di questi animali.
Giungiamo così in Piazza delle Erbe. Una breve sosta in una trattoria sotto i portici per assaggiare un ottimo piatto di tortelli di zucca, e poi facciamo una visita veloce al Duomo in piazza Sordello, davvero grande e bello.

Il tempo è tiranno: alle 14:30 ci aspetta la barca per fare una piccola escursione sui laghi di Mantova.
Ci portiamo sulla riva del lago di mezzo e ci imbarchiamo sul ponte superiore all'aperto della motonave. Si accendono i rumorosi motori diesel e via, si parte. Il giro è molto ben organizzato, soprattutto per il fatto che una voce narrante ci racconta tutto ciò che vediamo, integrandolo con accenni di storia e naturalistici. Facciamo il giro completo del lago di mezzo, arrivando a lambire la strada che lo separa da quello superiore. Possiamo ammirare stormi di cormorani e soprattutto dei bellissimi aironi cenerini. Sulla sinistra del lago di mezzo si ammira il futuristico stabilimento della cartiera Burgo. Costruito su una zona paludosa, è un gioiellino architettonico. Per stabilizzare l'edificio, enormi tiranti esterni lo tengono sempre in tensione, risolvendo quindi il problema del fondo "ballerino". Peccato che tutto ciò non sia però servito a decretarne la recente chiusura.
Sulla destra del lago spuntano invece le ciminiere dell'enorme raffineria della Yes. Inutile dire che è un pugno nell'occhio, essendo in contrasto con il profilo medievale della città !
Passiamo poi sotto ponte San Giorgio e navighiamo quindi sul lago inferiore. Qui incontriamo tante basche di pescatori, dove la nostra guida ci dice che buona parte sono stranieri che vengono qua a pescare gli enormi siluri. Proseguiamo ancora e superiamo la chiusa che immette nel Mincio. Particolarità della chiusa è che fino a metà anni 2000 funzionava ancora con 4 motori dei potenti carri armati americani M4 Sherman. I mantovani, a fine guerra, per far ripartire la chiusa distrutta dai bombardamenti, prelevarono da alcuni carri distrutti i motori, e in maniera ingegnosa li riutilizzarono per il nuovo scopo ! Ora sono stati sostituiti con motori di ultima generazione, ma stupisce che per quasi 60 anni hanno contribuito al funzionamento della chiusa pur essendo nati per tutt'altri scopi...direi quasi che è una delle poche cose buone che riesce ogni tanto a lasciare la guerra...
Siamo quindi sul Mincio, le sponde sono ricche di vegetazione, ninfee spuntano a pelo dell'acqua. Stormi di anatre svolazzano sopra la nostra testa, per andare poi a posarsi in acqua in maniera fragorosa. La bellezza del corso di questo fiume è spettacolare...anse e anfratti regalano quadretti naturalistici incommensurabili...purtroppo le batterie della digitale nel frattempo mi abbandonano, non dandomi la possibilità di scattare ulteriori foto...
Giungiamo fino quasi a Governolo, dove il Mincio s'immette nel Po, per poi percorrere a ritroso il tragitto fatto.
Il tour con la nave dura circa due ore, è devo dire che è stato davvero bello, facendoci scoprire Mantova e i suoi dintorni sotto l'aspetto fluviale, che è una delle sue caratteristiche...

Scendiamo quindi dalla motonave e torniamo in centro...ci infiliamo poi in un negozietto di generi alimentari, dove acquistiamo la sbrisolona, una porzione di tipica mostarda mantovana e una bottiglia di lambrusco e poi siamo pronti a tornare verso casa.
Il viaggio di ritorno risulterà piuttosto tribolato a causa del notevole traffico incontrato in autostrada nei pressi di Agrate, ma è lo scotto da pagare per rientrare nella grande metropoli milanese.

Tuttavia ciò non toglierà il piacevole ricordo della città di Mantova, elegante, piccola ma a portata d'uomo (quante biciclette ne percorrevano il suo centro !) e soprattutto ricca di fascino, storia e arte. Una città che consigliamo a tutti di visitare, sicuri che non ve ne pentirete !!!

Sulla riva del lago di mezzo

Ponte San Giorgio

Nebbiolina sul lago



Castello San Giorgio e Palazzo Ducale





L'ingresso che attraversa Palazzo Ducale e porta a piazza Sordello

Piazza Sordello


Palazzo Ducale

Il Duomo



L'arco d'ingresso in piazza Sordello
Teatro Bibiena

La sala



Il soffitto




Gli affreschi nei palchetti


Porte d'ingresso ai palchetti


Vista dall'alto


Affreschi su casa

Piccoli vicoli

Architettura fascista

Un piccolo balconcino visto dall'interno di Palazzo Ducale

Museo Diocesano


Il teatro Sociale

Portici nel centro storico


Chiesa di San Andrea

La Torre dell'Orologio

Grana Padano !


Una bellissima facciata di un edificio storico

In Piazza delle Erbe


Il profilo laterale del Duomo

Affreschi nel porticato del mercato


Casa di Rigoletto

La nostra camera in agriturismo


La vista dalla finestra: imcombe la nebbia sulla campagna...

Sala lettura

Una bellissima e vecchia SInger

La lavanda !

Marmellate

Miele

L'ingresso in sala da pranzo

I campi di lavanda

Il casolare dell'agriturismo


Piantine di rosmarino tra la lavanda

Chiocciola e ragnatela


Nebbia in campagna



Il casolare del vecchio pollaio

Le arnie

Il frutteto



Libreria al piano terreno

Sala da pranzo

Stufa in maiolica

Una moderna e particolare lampada Kartell

Bellissimo...devo farlo anche io !

L'altra stanza dell'agriturismo


Mazzetti di lavanda

Palazzo Te

L'ingresso a Palazzo Te

Verso il giardino esterno

Pesci nel fossato

Alcuni affreschi del porticato





L'ingresso alla grotta

Pavimento in mosaico





Chiesa di San Sebastiano

La casa del Mantegna

Il Rio che attraversa Mantova, sullo sfondo i porticati dell'antico mercato del pesce

Affreschi


Piazza delle Erbe

Mantova vista dalla motonave



La cartiera Burgo

Pescatori





La raffineria

La chiusa dei motori Sherman


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