lunedì 5 agosto 2013

Le porte d'ingresso di Gerenzano (parte terza) - dalla Massina alle discariche

Ci dirigiamo nella zona ovest del nostro comune, lambendo la zona boschiva del parco del Rugareto e (ahimè) le due discariche poste sul nostro territorio. Questo è il quadrante che ho chiamato numero 3.

In questa zona troviamo un'ampia fascia verde, dove scorre l'alveo (quello "nuovo") del Bozzente, deviato nei boschi dopo le esondazioni subite negli anni che furono.
Il parco del Rugareto offre una miriade di sentieri da esplorare, dove poter fare una piacevole passeggiata immersi in una natura rigogliosa. Risulta molto battuto anche dai "fungiatt" locali, in quanto in autunno offre Badius, mazze di tamburo e chiodini a volontà.

Per quelli della mia generazione, un tratto di questi boschi ha rappresentato una sfida a se stesso, una prova di coraggio da affrontare almeno una volta nella vita (enfatizzo un po' chiaramente...): la mitica salita e discesa della valle !!!
Una piccola valletta, ripida e scoscesa era la prova da affrontare in bicicletta o in motorino per sentirsi grande !!!
Da una delle due rive ci si lanciava a rompicollo verso il fondo della valle, e poi si pedalava (o sgasava) a più non posso per raggiungere la cima della riva opposta. Molte volte il tutto si concludeva con un gran capitombolo che ti riportava sul fondo, pieno di botte, bottarelle e terra, tra lo scherno generale degli amici. Ma se uno invece riusciva a raggiungere la sommità, diventata un "eroe", poteva vantarsi di aver superato la "terribile valle" !!!

Abbiate la compiacenza di perdonarmi se ogni tanto mi lascio andare a questi ricordi personali, ma che comunque riguardano uno spaccato della Gerenzano che fu, e torniamo invece a parlare delle "porte d'ingresso" al nostro paese.

La prima che troviamo da questa parte, è quella che arriva dalla Massina, frazione di Cislago.
Via molto suggestiva, che attraversa i boschi, dove i rami delle piante tendono a chiudersi sopra le nostre teste, quasi oscurando la visuale del cielo.
Si è immersi nella natura e allo stesso tempo "oppressi", perché ti rinchiude in se stessa, quasi a volerti stritolare...

Via Alighieri, arrivando dalla Massina
La strada finisce incontrando la nuova rotondina, posta all'incrocio con via per Rescaldina.


Spostiamoci ora ancora più a ovest: incontriamo via Lepetit. Anche questa strada è una fotocopia di via Alighieri...i boschi la fanno da padrone, una strada lunghissima li attraversa, facendoli apparire in tutta la loro imponenza. "L'ignaro passante" che da Rescalda si dirige verso Gerenzano è avvolto dalla macchia boschiva, che ti fa quasi diventare un tuttuno con il paesaggio.
In via Lepetit incontriamo un centro di ricerca scientifico, l'Insubrias Biopark, divenuto un punto di eccellenza nel campo dello sviluppo, innovazione tecnologica e ricerca della vita.
Nato nel 1987 come centro ricerche dell'azienda Lepetit, nel corso degli anni si è reso protagonista di svariate scoperte medico - scientifiche, divenendo poi l'attuale fondazione, riconosciuta con merito a livello internazionale.

Da Rescalda a Gerenzano - circondati dai boschi
Lo sbocco di via Lepetit verso Gerenzano incontra il confine del Parco degli Aironi.
Oltre gli arbusti che vedete nella foto sotto, se si potesse, si scenderebbe diretti verso il laghetto del parco.


Affrontiamo ora l'ultima porta d'ingresso di questo quadrante: via per Rescaldina.
Provenendo da quest'ultimo paese, incontro un piccolo ponticello che scavalca il "mitico" Bozzente, torrente che nasce ad Appiano Gentile e che si getta nell'Olona.

Il corso del Bozzente visto dal ponticello
Purtroppo pare che questa zona in corrispondenza del torrente e una buona fetta del parco del Rugareto sarà sventrata dalla costruzione della Varesina bis...l'ennesima "tragedia" cemento-viabilistica all'italiana...

Guardiamo oltre. Posto sulla sommità del ponticello, "l'ignaro passante" vede una spiccata vegetazione ai lati della strada...addirittura un cartello segnaletico indica la possibile presenza di daini...sembrerebbe di essere quasi in montagna !!!


Ma appena si supera il Bozzente, due enormi montagnette di terra destano curiosità: le purtroppo famose discariche di Gerenzano !!!

L'ingresso di Gerenzano 1
Gerenzano 1 - la natura, nonostante tutto, lentamente avanza
L'ingresso di Gerenzano 2
Probabilmente ora come ora, se "l'ignaro passante" non conosce la storia di Gerenzano, non saprà neanche cosa siano queste due collinette semibrulle, anzi forse potrebbe anche pensare che con l'avanzata del verde stiano assumendo un aspetto naturalistico quasi inaspettato e quindi un ampio spazio che è dedicato alla natura...purtroppo sotto il tutto, milioni e milioni di metri cubi di rifiuti sono ancora lì a ricordare lo scempio perpetrato sul nostro suolo...

Una secca curva a sinistra, molto spesso "battezzata" da chi non la conosce e tira dritto in auto cercando un tuffo diretto nel laghetto, ci riporta ancora al confine del parco degli Aironi...


Superata la "S" creata da questa curva e da quella che incrocia via Lepetit, torniamo alla rotonda della strada che arriva dalla Massina, incontrando il capannone della cava Porro...



Oltre la rotonda, si giunge a una piccola area industriale...

L'ingresso della cava Porro
L'area industriale di fronte al Porro, sede di più aziende

Lasciando dietro a noi questa serie di capannoni, sulla sinistra troviamo la sede di un maneggio, molto frequentato dai gerenzanesi...

Il maneggio

Dal maneggio, un'ampia area di campi agricoli si apre verso il paese...


Gerenzano sullo sfondo...

Distese di campi
Avanziamo di qualche centinaio di metri...il campanile spunta dagli alberi della campagna...


A destra si distingue la sagoma inconfondibile del palazzetto dello sport...


Un ultimo sguardo alle nostre spalle...la cascina Inglesina emerge dai campi...


Ma "l'ignaro passante" scalpita, la sua auto macina metri su metri verso Gerenzano...avanza ancora verso il paese, e incontra due aziende agricole storiche locali...

Ul Bugàn (Bogani)

Oltre il Bogani, s'intravede "ul Zafaròn"

L'insegna del Zaffaroni...


Il distributore di latte del Zaffaroni
All' "ignaro passante" consiglio una visita a entrambe le aziende: dal Bogani per farsi delle succulenti cene con i prodotti locali, e dal Zaffaroni per prendersi qualche bel litro di latte fresco e uova ugualmente fresche.

Giungiamo così al cimitero locale, che prevederà in futuro un ampliamento...


E concludiamo le "porte d'ingresso" a Gerenzano del quadrante numero 3 con una chicca: come suggerito da mio padre, l'amministrazione comunale ha mantenuto i buoni propositi.
Nella rotonda in prossimità del cimitero, è stato piantato un gelso. Un richiamo al passato, per ricordare alle nostre future generazioni chi siamo e da dove veniamo.
Un plauso all'amministrazione, e a chi si è fatto carico della manutenzione di questa rotonda...


La rotonda del cimitero con il gelso


Conclusioni tratte dall' "ignaro passante": la zona ovest di Gerenzano è sicuramente piacevole, grazie alla presenza di zone boschive e campi agricoli. Tutto ciò invoglia sicuramente a sfruttare queste zone a livello di tempo libero e passeggiate in completo relax, come per esempio quando nelle domeniche estive via Lepetit è chiusa al traffico in modo da poter "girovagare" a piedi o in bicicletta.
Purtroppo la bruttura di questa zona è data dalla presenza delle due discariche, vere "palle al piede" per quanto riguarda l'ambiente naturalistico locale.
Ed anche la piccola area industriale posta dopo le discariche risulta essere un po' un pugno nell'occhio, essendo una macchia di cemento dispersa nel verde...un'insensata (a mio parere) collocazione per un complesso di aziende...o meglio, bene perché collocata lontana dal perimetro del paese, male perché separata dal resto delle principali zone industriali di Gerenzano, creando la famosa macchia di leopardo di cui accennavo nella descrizione del quadrante numero 1.

Il nostro tour sta quasi terminando...ci manca solo l'ultima fetta di porzione di Gerenzano da visionare...tra qualche giorno toglieremo i veli e scopriremo anche lei...

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