lunedì 12 agosto 2013

Le porte d'ingresso di Gerenzano (parte quarta) - dal Parco degli Aironi a Saronno

Ed eccoci all'ultimo appuntamento con le porte d'ingresso gerenzanesi.

Quadrante numero 4: dal Parco degli Aironi a Saronno

Riavvolgiamo per un attimo il nastro: nel terzo quadrante, ci siamo lasciati sull'immagine del nuovo gelso posto nella rotonda del cimitero.
Da qui mettiamo la "retro" e torniamo all'incrocio esistente tra la zona industriale della cava Porro e via Inglesina che immette al Parco degli Aironi.


Un'ultima serie di capannoni industriali ci accoglie all'inizio di via Inglesina...
Superati quest'ultimi, troviamo a sinistra il prolungamento dell'area occupata dal rutamàt.
Le carcasse d'auto destinate alla demolizione contrastano con le imponenti figure di cavalli che pascolano nel prato adiacente...


Sullo sfondo troneggia la cascina Inglesina, ultimo baluardo gerenzanese verso il confine ovest del paese...

La cascina Inglesina

"L'ignaro passante" volge poi lo sguardo a destra, e trova l'ingresso del Parco degli Aironi, vero fiore all'occhiello della comunità gerenzanese...
La nuova gestione del parco ha rivitalizzato la struttura, rendendola di grande fruibilità ai visitatori, dove possono trovare un'ampia area verde da utilizzare e andare alla scoperta di fauna particolare come daini, cervi e mufloni, oltre a tantissime altre specie...
Il parco ha un suo sito, che consiglio a tutti di visitare...nel parco vengono organizzate giornate a tema, visite guidate, feste per associazioni locali e tante altre simpatiche e interessanti iniziative.
http://www.parcoaironi.it/

L'ingresso del parco

La targa del parco
Prima della curva a gomito a sinistra che porta sul rettilineo del campo sportivo, si trova un'area verde con alcune "macerie": si tratta dei resti del vecchio minigolf, una struttura nata una ventina di anni fa e che ha vissuto i suoi momenti di gloria a metà anni '90. Era un luogo di svago, con un piccolo baretto e qualche tavolino dove bere qualcosa dopo aver disputato una partita a minigolf. Vi era presente anche un gioco particolare, il "Pit Pat", ovverosia il gioco del minigolf giocato su tavoli in cemento e stecche tipo biliardo. Molto particolare, anch'io ci ho giocato svariate volte...
Poi il tutto è stato chiuso, trascinandosi fino ai giorni d'oggi nelle condizioni in cui tutti possono vedere passandoci accanto...

Il vecchio minigolf
Superato il bosco di robinie dopo il minigolf, sulla destra troviamo la strada che conduce alla piattaforma ecologica, dove si possono vedere i daini del parco.
S'incontrano poi campi agricoli sia a destra sia a sinistra...



Giungiamo così al mitico campo sportivo, sede di gioco della società calcistica gerenzanese.
La struttura del campo sportivo negli anni ha subito molte ristrutturazioni e cambiamenti, nel tentativo di essere più fruibile e accogliente nei confronti dei visitatori.
E' sede anche della festa della banda musicale di Gerenzano e della festa della birra, manifestazioni che si svolgono a inizio estate !
Tanti anni fa vi erano presenti 3 campi da tennis, ed era presente anche la sede del locale tennis club. Poi con il boom del "calcetto" i campi da tennis sono stati riconvertiti per essere utilizzati per questo sport, sicuramente più appetibile anche a livello "economico" per i gestori dell'impianto.
Per i vecchi gerenzanesi: vi ricordate Abbondio, il vecchio custode del campo sportivo ? Un mito !!! Sempre "incavolato" con tutti, ogni tanto infarciva i suoi discorsi con qualche parolaccia, rivolta anche ai ragazzini più giovani...incuteva timore in noi giovincelli...

L'ingresso del campo sportivo

Il parcheggio esterno davanti all'ingresso
Avanziamo ancora di circa 100 metri, e troviamo il palazzetto dello sport, attualmente gestito dalla Salus Gerenzano.
Struttura polivalente coperta, con bar interno, davvero molto bella. Ampio parcheggio esterno.
Tralascio le peripezie che ha subito questo impianto sin dalla data della sua costruzione (1984 se ben ricordo), l'importante è che finalmente negli ultimi anni sia finalmente arrivato a essere sfruttato in pieno in tutte le sue potenzialità.
L'unico rammarico (personale, sia chiaro), è che quest'estate è stata smantellata la pistina esterna di pattinaggio, visto che a me piace molto pattinare e ne usufruivo spesso. Ma capisco anche che magari non abbia dato il ritorno economico sperato, arrivando quindi alla sua eliminazione.

Il palazzetto arrivando dal campo sportivo


L'ingresso del palazzetto
Superato il palazzetto, troviamo ancora molti campi coltivati...quanto bel verde che ha questa parte di paese !!!



La strada prosegue e incontriamo la rotondina che incrocia via Padania...da qui in poi iniziano a susseguirsi in maniera continua le case dell'abitato di Gerenzano...


"L'ignaro passante" da qui passa a visitare la porta d'ingresso posta a sud di Gerenzano: via per Uboldo.
Posizionandosi sulla sommità del cavalcavia che passa sulla linea delle Nord, una piacevole strada alberata si apre verso il paese.
Alla sinistra un gruppo di case ci ricorda la presenza del "Ninoeu", il vecchio bar che c'era una volta al limite della vecchia strada prima che costruissero il cavalcavia.
Fungeva anche da ristorante, e tanti "vecchi" gerenzanesi hanno addirittura fatto lì il loro pranzo di nozze. Io, con i miei amici, ho invece fatto in tempo solo a bere qualche aperitivo veloce prima che "iniziasse" la serata vera e propria, si andava lì per il semplice motivo che costava pochissimo bere...
Poi verso la fine degli anni '90 è stato chiuso.
Nota di cronaca: ai più attenti "botanici" non sarà sfuggita la presenza di due ciliegi ai margini del ponte, ciliegi che fruttificano molto, e i cui frutti spariscono magicamente appena maturi. Peccato per l'inciviltà di alcune persone, che pur di accaparrarsi qualche ciliegia, spezzano i rami delle due piante.

Sul ponte proveniente da Uboldo
Scendiamo dal ponte e ci dirigiamo verso Gerenzano. Si entra nel bellissimo parco del fontanile, dove si trova la famosa sorgente della Fontanella.

Una stradina immette nel parco del fontanile
A sinistra invece c'è la strada che conduce alla cascina Soccorso (ubicata però sotto il comune di Uboldo), dove vi è una vecchissima chiesetta con degli affreschi che meritano di essere visti.


Avanziamo ancora verso il paese e troviamo la vecchia zona dove sorgevano le fornaci...una volta qui era una piccola zona paludosa, dove rane e rospi la facevano da padrone...


Sulla destra si apre un'altra stradina che porta al ponticello del fontanile...


Costeggiando ancora l'ex area fornaci, troviamo l'ennesima zona industriale gerenzanese...ci ricolleghiamo quindi al solito discorso del suo sviluppo (incosciente a mio avviso) a macchia di leopardo...

L'area industriale sorta sulle fornaci
E tocchiamo così l'ultima porta d'ingresso di Gerenzano: via Manzoni.
Torniamo quindi al punto di partenza del quadrante 1, l'ingresso di Gerenzano da Saronno, valutandone però l'ingresso dal lato sinistro.
Dal ponte dell'autostrada che supera la Varesina, ci poniamo guardando il paese, lasciandoci alle spalle il rutamàt adiacente all'autostrada (che non è un bel vedere a dire il vero).
Come raccontato anche nel quadrante 1, alla nostra sinistra si sviluppa un'area industriale di medie - grosse dimensioni.

Gefran, prima azienda che s'incontra a sinistra della Varesina

A destra, ritroviamo "l'astronave"...




L'ultimo campo resiste alla cementificazione di massa...


Proseguiamo verso il paese...altre aziende s'incontrano sul cammino...


Superiamo l'incrocio con la via che arriva dalla rotonda sulla Varesina, una leggera discesa con curva a sinistra ci fa osservare altri capannoni...(nota a margine: su questa curva, quando la strada era ancora in ghiaia, nel 1990 fu teatro di 2 spettacolari incidenti: nel primo, un mio conoscente si ribaltò nel campo adiacente, nel secondo il sottoscritto, nel tentativo di emulare Senna, a tutta velocità perse il controllo della sua Escort in curva, finì nel campo, risalì sulla strada, abbatté un cartello segnaletico, schivò per un pelo la cinta della casa di fronte e infine si fermò solo grazie alla rottura del tubo di alimentazione della benzina, tranciato dal cartello...quel giorno "ul Signur" guardò in terra, perché mi andò di lusso)...


Superati questi capannoni, giungiamo a un'altra bruttura gerenzanese: ancora lo scheletro di un capannone, da moltissimi anni, si mette brutalmente in mostra.
L'unica cosa positiva di questa fatiscente struttura, è che fino a qualche anno fa era utilizzata come "stalla" per un simpatico asino.
Visto che siamo in tema d'incidenti stradali, vi racconto quello che causò quest'asino.
In maniera inspiegabile riuscì a uscire dal recinto costruito intorno allo scheletro del capannone, e a tutta corsa si diresse verso la Varesina...
Il poveretto chiaramente non conoscendo il codice della strada, decise di attraversare la statale proprio mentre giungevano parecchie auto.
Morale della storia: l'asino volò letteralmente per aria investito da un'auto, la quale poi si schiantò frontalmente contro un'altra auto che giungeva dal lato opposto. Risultato: 2 persone ferite (non in maniera grave fortunatamente), e asino con una zampa ferita. Il proprietario dell'asino fu costretto a risarcire tutti i danni.

Lo scheletro adibito a stalla per l'asino
E arriviamo all'ultima foto: via Manzoni si apre di fronte a noi, portandoci verso il centro del paese (a sinistra s'intravede la cinta che rischiai di abbattere in macchina, sbucando dal campo che vedete sulla sinistra - campo che ormai non esiste più in quanto vi sono state costruite sopra delle palazzine)...



"L'ignaro passante" può quindi trarre le sue conclusioni anche su questo scorcio d'ingressi a Gerenzano.
Sicuramente a sud-ovest vi è una zona molto ampia, verde, che da respiro alla parte abitata del paese.
Di pregio sono la presenza del Parco degli Aironi, del campo sportivo e del palazzetto dello sport. Una lunga pista ciclabile e pedonale serve tutte queste strutture, rendendole di facile e sicuro accesso per tutti. Risulta battutissima da sprinter locali, pattinatori, ciclisti, famiglie e anziani che vogliono fare una piacevole passeggiata immersi nella natura.
Spostandoci verso Uboldo, anche qui troviamo un ampio polmone verde, impreziosito dal parco del fontanile (e per chi vuole, merita la visita la chiesetta di San Giacomo, peccato che sia aperta pochissime volte l'anno).
Brutte le zone industriali delle ex fornaci, che rompe bruscamente il paesaggio verde con l'abitato del paese, e brutto anche l'ingresso dalla parte sinistra della rotonda a valle del paese, immettendosi in via Manzoni, dove anche qui un'area industriale la fa da padrone.

Certo, all' "ignaro passante" può anche darsi che Gerenzano risulti "brutta", ma per chi come me, che a Gerenzano è cresciuto e ha vissuto, nonostante tutto "l'è sempar un bel post in duve viv..."


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