giovedì 14 agosto 2025

Aziende gerenzanesi del passato: FISM Fabbrica Italiana Strumenti Musicali – Rampone & Cazzani


Sabato 23 febbraio 2019

La macchina si inerpica sui tornanti che dal lago d’Orta portano al piccolo paese di Quarna Sotto, sito nella provincia del Verbano – Cusio - Ossola. Un cielo terso, un’aria frizzante e un vivace sole, che lentamente scalda la mattinata, sono presagio dell’arrivo della Primavera, mentre nei boschi presenti ai lati della strada le prime primule fanno risaltare il colore giallo dei loro fiori.

Ho appuntamento a Quarna Sotto con Claudio e Roberto Zolla, proprietari dell’azienda artigianale Rampone & Cazzani, produttrice di sassofoni.

Ma cosa mi ha spinto qui, in mezzo ai verdi boschi di queste valli e di fronte a una bellissima vista sul lago d’Orta?

Facciamo quindi un salto indietro di tanti anni: da bambino, la mia nonna paterna Bruna mi raccontava che lavorava alla N.I.V.E.A. (Nuova Industria Velluti E Affini) azienda gerenzanese a pochi passi da casa mia, dove si producevano tessuti. 
Lei, dopo aver lavorato in produzione per alcuni anni, passò a essere la responsabile della mensa dei dirigenti, essendo una provetta cuoca. Mi raccontava che preparava direttamente lei le portate per il Sig. Remo Saltamerenda, che era l’allora proprietario dell’azienda, e per i responsabili dei vari uffici o reparti. E mi raccontò che oltre a produrre tessuti, l’azienda produceva anche strumenti musicali. Ma ero un bambino, e i racconti della nonna erano per me, a quell’epoca, solo delle “semplici” storie da ascoltare, non dando peso a nomi, fatti e parole che essa raccontava con dovizia di particolari.

Poi una decina di anni fa, presso una bancarella di un mercatino dell’antiquariato sui navigli a Milano, una vecchia tromba in ottone cattura la mia attenzione. Ma non tanto perché nonostante gli anni, il colore dell’ottone sia ancora ben scintillante, ma perché nella sua custodia è presente il certificato di costruzione del produttore, dove c’è scritto “FISM – Rampone & Cazzani – Gerenzano (Varese)”.
Dopo qualche momento di sconcerto, in cui non riesco a collegare il fatto che una tromba sia stata prodotta a Gerenzano, la mia mente ritorna subito ai racconti di nonna Bruna e penso: “ma allora questa azienda doveva essere quella dove lavorava lei”!
Ma lei mi ha sempre detto che lavorava alla N.I.V.E.A., mentre questa azienda ha un altro nome!
Rimango quasi tentato nell’acquistare la tromba come cimelio gerenzanese, ma non sapendo poi cosa farmene, la lascio sulla bancarella.

Ma a questo punto, essendo appassionato di tutto ciò che riguarda Gerenzano e la sua storia, la mia mente si è messa ormai in moto.
N.I.V.E.A., nonna Bruna, Remo Saltamerenda, FISM – Rampone & Cazzani, sono un “mistero” da approfondire e risolvere!

Il primo passo che faccio, che è il più semplice e ovvio, è quello di fare qualche ricerca in rete per trovare informazioni sulla FISM – Rampone & Cazzani.

La Rampone & Cazzani esiste ancora, ha un suo bellissimo sito, ed è rimasta un’azienda produttrice di strumenti a fiato, specializzatasi negli ultimi anni principalmente nella produzione di sassofoni. Ma la ragione sociale ha perso il suffisso FISM, e soprattutto è sita a Quarna Sotto, un piccolo paesino che sovrasta il lago d’Orta!

Qual è la connessione quindi con Gerenzano?

Un breve sunto della storia ormai bicentenaria di questa azienda è presente sul loro sito, e già leggendo quelle righe si intuisce qualcosa sul legame esistente (o meglio dire che esisteva) tra l’azienda, Remo Saltamerenda (proprietario della N.I.V.E.A. di Gerenzano) e quindi Gerenzano stessa.

Ma non mi basta: trovo poche e scarne altre informazioni in rete sulla FISM - Rampone & Cazzani; quindi, decido di chiamare direttamente in azienda, spiegandogli che sono un appassionato di storia gerenzanese, e se loro sono in grado di fornirmi qualche informazione in più sul legame tra la Rampone & Cazzani e Gerenzano. Forse avranno anche documenti e archivi che possano documentare questa connessione.

Al telefono mi risponde Roberto Zolla, attuale proprietario della Rampone & Cazzani. Roberto si dimostra molto disponibile, mi dice di andarli a trovare, e che sicuramente suo padre Claudio Zolla, comproprietario dell’azienda insieme a lui, sarà ben felice di raccontarmi tutto quello che sa, perché effettivamente la Rampone & Cazzani è stata legata, per un determinato periodo, a Gerenzano!

Torniamo quindi a quel sabato 23 febbraio 2019 con cui ho aperto questo mio racconto.

Ingresso della Rampone & Cazzani - Quarna Sotto

Stabilimento Rampone & Cazzani – Quarna Sotto

Percorro la salita che si trova dopo il cancello d’ingresso della Rampone & Cazzani, e trovo lo stabile dell’azienda.

Presso una porta da cui si accede attraverso una piccola scalinata in ferro, mi attende Roberto Zolla. Roberto si dimostra molto alla mano, mi accoglie con cortesia e simpatia, e mi fa accomodare nel suo ufficio, dove sassofoni e parti di essi la fanno da padrone. Inizia ad accennarmi qualcosa sulla storia della Rampone & Cazzani, ma dice che tra qualche minuto si dovrà assentare perché aspetta dei clienti che devono vedere e testare in sala prove alcuni dei loro sassofoni. Mi dice di non preoccuparmi perché tra qualche istante arriverà suo padre Claudio Zolla e mi dedicherà tutto il tempo che voglio, rispondendo alle mie domande e curiosità!

Campane di sassofoni

Sassofoni in esposizione

Targa Stabilimento Musicale Agostino Rampone - Milano 1906

Infatti, da lì a poco arriva Claudio Zolla. Dopo i convenevoli di rito, Claudio mi chiede cosa mi ha spinto ad arrivare fino a loro, allora gli spiego che tutto ciò che riguarda il mio paese, Gerenzano, è per me fonte di interesse e curiosità! E la loro storia è sicuramente per me oggetto di approfondimento.

Gioco d’anticipo nell’aprire la conversazione riguardante la storia della Rampone & Cazzani, chiedendo a Claudio se ha mai conosciuto di persona Remo Saltamerenda e il figlio Fernando, i proprietari della N.I.V.E.A. di Gerenzano (questi due nomi sono a me ben conosciuti perché, al di fuori dell’intreccio che lega i Saltamerenda alla Rampone & Cazzani, ho già avuto modo in passato di “conoscerli” in precedenti ricerche eseguite sulla N.I.V.E.A.).

Claudio mi dice: “Certo che li ho conosciuti, ho lavorato per loro per tanti anni”!

Claudio diventa un fiume in piena, inarrestabile, ma mi dice che prima di arrivare a parlare di Remo, Fernando e Gerenzano, mi vuole raccontare la storia della Rampone & Cazzani fin dagli albori, per poi congiungersi al periodo gerenzanese dell’azienda, e infine arrivare ai giorni nostri!

Comincia così il racconto di Claudio (che chiaramente cercherò di riassumere in maniera concisa e stringata, perché posso assicurarvi che la storia della Rampone & Cazzani è alquanto complessa) …
La Rampone & Cazzani ha circa due secoli di storia.
Verso l’inizio del 1800, Francesco Rampone e il nipote Primo Egidio Forni abitanti a Quarna Sotto, si trasferiscono a Milano, dove apprendono l’arte della costruzione di strumenti a fiato in legno presso una bottega.
Nel corso degli anni, rilevarono l’attività dal proprietario della bottega, e non dimenticando da dove essi provenivano, spostarono parte della produzione da Milano a Quarna Sotto, dando così lavoro ai loro concittadini.
Alla morte di Primo Egidio Forni e Francesco Rampone, la piccola realtà artigianale venne portata avanti dagli eredi del Rampone, il cui cognome inizio a marchiare gli strumenti da loro prodotti.
Tra gli eredi Rampone che diedero lustro all’azienda di famiglia, ci fu sicuramente Agostino Rampone. Agostino era un famoso flautista (si esibiva anche alla Scala di Milano) ed era un innovatore tecnico nel campo degli strumenti a fiato (Claudio mi dice con orgoglio che furono molte le applicazioni nuove che Agostino studiò e introdusse su flauti e altri strumenti).
Sotto la guida di Agostino, l’azienda e i suoi prodotti iniziarono ad affermarsi in tutto il mondo.
Nei suoi viaggi all’estero, Agostino conobbe anche Adolphe Sax, l’inventore del sassofono. Agostino rimase affascinato da questo nuovo strumento a fiato, e alcuni documenti sembrano certificare che i primi sassofoni in Italia vennero costruiti da Agostino nel 1875 a Quarna Sotto.
A Milano, durante l’esposizione industriale del 1881, la Rampone espose un flauto in avorio e uno tutto in oro di 18 carati.

Con il matrimonio di uno degli eredi Rampone, Egidio, e Giuseppina Cazzani, donna milanese figlia di un riparatore di strumenti musicali, la Rampone assunse la denominazione di Rampone & Cazzani.


Tra il 1920 e 1940 l’azienda visse un ulteriore periodo positivo, diventando tra i più famosi costruttori di strumenti a fiato del mondo.
Alla morte di Egidio, avvenuta nel 1936, la società passa alle giovani nipoti Bianca e Bruna Rampone, e a Egidio Arrigoni.
Nel 1940 c’è un nuovo passaggio di proprietà: i nuovi proprietari sono Umberto Tedeschi, Ornella Tedeschi, moglie di Egidio Arrigoni, e Armanda Saltamerenda.

Stiamo per arrivare quindi all’epopea dei Saltamerenda e di Gerenzano legata alla Rampone & Cazzani,
Ornella Tedeschi era la nipote di Remo Saltamerenda, proprietario dello stabilimento della N.I.V.E.A. di Gerenzano (e dell’omonima agenzia immobiliare sita in Milano, oltre a essere anche tra i fondatori del Rotary Club di Saronno, e Gran Priore di Roma del Gran Priorato di Roma dell'Ordine di Malta)
Armanda Saltamerenda era invece la sorella di Remo Saltamerenda.
I Saltamerenda frequentavano la zona del lago d’Orta e Quarna Sotto perché erano zone di villeggiatura e termali piuttosto rinomate a quell’epoca.
Infatti, Remo era asmatico (forse anche dovuto al fatto che era un gran fumatore di pipa), e frequentava molto spesso Quarna Sotto per sottoporsi alle cure del caso.
Questa frequentazione gli fece conoscere molto bene l’economia locale e le varie aziende presenti nel territorio.
I nuovi proprietari della Rampone & Cazzani, ovverosia Ornella Tedeschi, Umberto Tedeschi e Armanda Saltamerenda, data la loro inesperienza nel campo imprenditoriale e nel settore degli strumenti a fiato, purtroppo portano al fallimento della società avvenuta nel 1957.

Remo Saltamerenda, che conosce la realtà locale di Quarna e collabora già con la Rampone & Cazzani in quanto tramite la N.I.V.E.A. fornisce il velluto per gli interni delle custodie degli strumenti, decide di intervenire nel rilevare l’azienda portata al fallimento dalla nipote Ornella e dalla sorella Armanda.
Ma perché fa questo passo? Per amore della Rampone & Cazzani? Per amore di Quarna Sotto? Per aiutare nipote e sorella?
Niente di tutto questo!
La rileva (per “tre soldi”), semplicemente perché la vuole affidare al suo giovane figlio, Fernando (Remo aveva anche un altro figlio, morto però all’età di 22 anni per un cancro).

Fernando, classe 1934, è considerato dal padre un po’ uno scavezzacollo. Si dimostra disinteressato all’azienda di famiglia (la N.I.V.E.A.), ha in mente solo donne, soldi, motori, e ha la passione per i sigari.
Egli si scontra con il padre Remo molto spesso, in quanto Remo ha un carattere piuttosto burbero, chiuso, vecchio stampo.
Fernando spesso e volentieri cambiava auto, e per questo veniva sempre ripreso dal padre. Una volta Fernando si presentò all’ingresso della N.I.V.E.A. con una Ferrari nuova di zecca, comperata all’insaputa del padre. Il quale, vedendolo arrivare con tale auto, diede una grande ramanzina al figlio davanti a tutti gli operai che stavano entrando al lavoro, gli vietò l’ingresso e gli ordinò di andare immediatamente a restituire quella macchina. Claudio ricorda che Fernando gli raccontava sempre questa storia, e che per lui fu una grande e pessima figura fattagli fare dal padre davanti a tutti, e anche per questo mal sopportava la figura paterna.

Fernando, pur non avendo esperienza e spiccate doti manageriali date dalla sua giovane età, e pur non essendo appassionato di musica e strumenti musicali, accetta. Lo fa per alcuni motivi ben precisi: mettersi in gioco, allontanarsi dal padre lavorativamente parlando, e per dimostrare a sé stesso e al padre che è in grado di assumersi tale responsabilità!


Quindi Fernando si pone a capo della Rampone & Cazzani, e nel 1961 cambia la ragione sociale dell’azienda in FISM – Rampone & Cazzani, dove l’acronimo FISM sta per Fabbrica Italiana Strumenti Musicali.
Tale ragione sociale rimarrà in uso fino al 1987, mentre dal 1987 al 1990 tornerà a essere Rampone & Cazzani.
Fernando decide di spostare gli uffici, il magazzino e parte della produzione dell’azienda da Quarna Sotto alla N.I.V.E.A. di Gerenzano (infatti la Rampone & Cazzani avrà la sede centrale sita in via Cristoforo Colombo 14, ex via Baragiola), mentre il grosso della produzione rimarrà dislocato a Quarna Sotto.
Claudio mi dice che nonostante l’inesperienza, Fernando rimette in moto l’azienda. Claudio conoscerà Fernando (e il padre Remo) in quanto inizierà a collaborare con loro per la FISM – Rampone & Cazzani a Quarna.
Il giovane Saltamerenda dedica anima e corpo alla sua nuova creatura, e dimostra di avere le capacità nel gestire la società, fare affari e soldi. Si fidava ciecamente dei suoi collaboratori e tecnici (tra cui anche Claudio), la fabbrica per Fernando era diventata come casa sua.

Ma tutto ciò ha un prezzo da pagare: per Fernando gli strumenti musicali rimangono solo un business, un mezzo per guadagnare denari.
Egli chiama volgarmente “pifferi” gli strumenti da lui prodotti, indipendentemente dal tipo di strumento (la storia della denominazione “pifferi” data da Fernando ai suoi strumenti, mi è stata confermata anche da Fabio Di Segni, rappresentante dei tessuti N.I.V.E.A. per la città di Roma, il quale si recava a volte da Roma a Gerenzano per colloquiare di lavoro prima con Remo, e poi con Fernando quando prese il posto del padre alla guida dell’azienda – nota: ho avuto il piacere di intervistare telefonicamente Fabio Di Segni nell’aprile 2021).
Decide di puntare tutto sulla quantità e non sulla qualità, riducendo così i costi di produzione.
Dal magazzino di Gerenzano della FISM – Rampone & Cazzani escono quindi per essere commercializzati strumenti musicali dal valore economico e tecnico non propriamente eccelso.
Essi riscontrano sicuramente l’interesse dei musicisti alle prime armi e della “massa”, ma non vengono più presi in considerazione dagli utilizzatori più esperti.
Fernando nel corso degli anni, amplia ulteriormente la gamma degli strumenti della FISM – Rampone & Cazzani, arrivando a vendere anche, per esempio, strumenti a percussione come tamburi, quando in realtà l’azienda si era sempre occupata di strumenti a fiato.

Il fatto di avere a catalogo una vasta offerta di strumenti, non è data tanto dalla capacità produttiva dell’azienda, ma dipendeva semplicemente dalla seguente ragione: Fernando, in parte, acquistava strumenti già finiti da altre aziende, soprannominati in gergo “stencil”, ovverosia prodotti costruiti da altri e rimarchiati con il proprio nome.
Oppure acquistava parti di strumenti sempre da aziende concorrenti, e li assemblava ottenendo lo strumento finito o a Quarna o a Gerenzano (la stessa cosa faceva chiaramente lui, vendeva pezzi della FISM ad altri).

Domando quindi a Claudio cosa si producesse a Gerenzano e a Quarna, se parte degli strumenti e pezzi veniva acquistata da altri.
Claudio, che almeno una volta alla settimana si recava a Gerenzano per portare o ritirare pezzi e strumenti (si alternava in questa operazione con l’autista della N.I.V.E.A., tale Gianni) mi dice che nonostante tutto, a Gerenzano e a Quarna si lavorava molto.
Visto che frequentava lo stabilimento di Gerenzano, conosceva molto bene i dipendenti e l’ambiente (conosceva benissimo anche Remo Saltamerenda, il quale, ogni tanto, gli chiedeva se il figlio Fernando faceva il “bravo” o se doveva intervenire lui a riprenderlo per qualsiasi motivo, e su come andasse l’azienda).
A Gerenzano in produzione c’erano circa 12 operai, i quali assemblavano in particolare flauti e facevano lavori di finitura sui pezzi in ottone, come per esempio la lucidatura e cesellatura.

I 3 o 4 impiegati degli uffici di Gerenzano acquisivano gli ordini, che poi venivano smistati alla produzione di Gerenzano nel caso dei flauti, o a quella di Quarna nel caso di altri strumenti.
Claudio ricorda la sede di Gerenzano come una sede discretamente moderna, ben disposta e accogliente, forse l’unica pecca era la strada per raggiungerla (dalla Varesina si doveva imboccare la stretta e all’epoca sterrata via Cristoforo Colombo, giungere in prossimità del passaggio a livello delle Ferrovie Nord, e girando a destra si trovava l’ingresso della FISM – Rampone & Cazzani).
Inoltre, ricorda che proprio di fronte alla FISM, c’era un’officina meccanica che produceva per loro le campane dei sassofoni. Il proprietario era tale Ettore Tenconi di Turate (nota: ho presente anche io questa officina che ormai è scomparsa da vari anni, lo stabile dell’officina è la prima parte del caseggiato attualmente di proprietà del ristorante Henry’s House in via della Stazione, che fa angolo con via San Francesco d’Assisi – tale stabile, ancor prima di essere officina, fu anche la sede del primo cinema di Gerenzano).
Ettore Tenconi è amico di uno dei miei zii di Turate, e mi sono ripromesso prima o poi di intervistarlo per fami raccontare i suoi ricordi relativi ai lavori che faceva per la FISM.

A Quarna Sotto invece c’era la produzione e assemblaggio degli ottoni, tipo trombe, sassofoni, flicorni o clarinetti. Una volta finito il pezzo (o più pezzi), il tutto veniva trasferito al magazzino di Gerenzano per essere consegnato o spedito al cliente.

Fernando riportò il nome della Rampone & Cazzani ad essere conosciuto in Europa come lo era tanti anni prima, partecipando alle più grandi fiere del settore all’estero tipo Francoforte (ma anche italiane), presentandosi a tutti come quello che faceva i “pifferi” (aneddoto sempre raccontatomi da Claudio).

Ma comunque, come detto in precedenza, pur non essendo una produzione di qualità quella della realtà dell’azienda gerenzan-quarnese, Claudio mi dice che alcuni prodotti erano più che eccelsi, come per esempio i sassofoni tipo Super, Deluxe o Majestic, oppure i flauti, che, parole testuali sue, erano venduti come le patatine.


A partire dagli inizi degli anni ’70, dopo la morte del padre Remo, Fernando prende in mano le redini anche della N.I.V.E.A..
Ma la situazione dell’azienda è già compromessa ormai da tempo.
È il periodo in cui la N.I.V.E.A. subisce l’arrivo sul mercato delle produzioni provenienti dall’est, che mettono in ginocchio il comparto tessile, avendo prezzi più concorrenziali.
Fernando è costretto a mettere in liquidazione la società tessile nel gennaio 1975, e la dismissione completa della fabbrica avverrà nel 1980.
Rimarrà attiva, comunque, la parte di azienda occupata dalla FISM - Rampone & Cazzani.

Fernando quindi si concentra su quest’ultima, ma anche la società di strumenti musicali subisce l’aggressiva concorrenza dei nuovi concorrenti orientali.
Una drammatica crisi finanziaria e di lavoro attanaglia la FISM.
Fernando cerca di resistere, operando alcuni tagli sul personale.
Rimangono 2 o 3 dipendenti presso la sede di Gerenzano, ed altri 4 o 5 presso la sede di Quarna.
Elsa, la madre di Fernando, gli consiglia di vendere la FISM – Rampone & Cazzani, ma lui rimane fermo sulla sua posizione di tenersi la sua fabbrica di “pifferi”.
Ma Fernando era un po’, in senso comunque bonario, un bullo, che si vantava che mai e poi mai avrebbe ceduto la sua azienda! Piuttosto sarebbe affondato assieme alla barca!

Ma purtroppo, il destino dei suoi “pifferi” è segnato.
Fernando presenta il 14 dicembre 1987 istanza di fallimento per quanto riguarda la FISM – Rampone & Cazzani, ma il CIPI (Comitato Interministeriale per la Politica Industriale) rigetta la richiesta tale richiesta (il rifiuto da parte del CIPI all’istanza di fallimento lo si può reperire sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 15 giugno 1989).

A questo punto, viene in soccorso di Saltamerenda una grossa azienda presente ad Omegna, e che conosce la realtà della ditta di strumenti musicali, essendo vicina a Quarna: l’Alessi di Omegna, azienda costruttrice principalmente di oggetti per la casa.
L’Alessi in passato aveva collaborato con la Rampone & Cazzani quando questa era di proprietà dei Rampone.
Con l’aiuto finanziario dell’Alessi viene sviluppato e prodotto l’Alessofono, un particolare sassofono contralto.

Ma questo strumento non ha un buon riscontro sul mercato, e la situazione della Rampone & Cazzani rimane sempre difficile (la stessa Alessi, pur partecipando al progetto e all’investimento, si sfila capendo che si tratta di un mercato a cui non è interessata).


Allora Claudio si fa coraggio e chiede a Fernando se gli vende l’azienda.
Claudio ha ormai maturato una grande esperienza nella costruzione degli strumenti musicali.
Fernando accetta!
Claudio ancor oggi non sa spiegarsi se la risposta positiva di Fernando fu data dal fatto che forse a un certo punto era davvero stanco dei suoi amati “pifferi” o se riconosceva in Claudio l’uomo giusto per rilanciare l’azienda.
Forse è più probabile la seconda ipotesi.
Claudio mi ricorda inoltre che Fernando era un tipo molto generoso, e che donò 90 milioni delle vecchie lire al Comune di Quarna Sotto per la costruzione del Museo Etnografico e dello Strumento Musicale a fiato, uno dei pochi esistenti in Italia riguardante gli strumenti a fiato, e di cui Claudio ne è il direttore.

Con l’acquisizione della società da parte della famiglia Zolla, la sede di Gerenzano venne chiusa, e tutto venne portato nella sede di Quarna Sotto, che è quella in cui operano ancora oggi Claudio e suo figlio Roberto.

Nel corso degli anni, essi hanno concentrato la produzione sui sassofoni, facendo ritornare la Rampone & Cazzani ai fasti di una volta, con prodotti di qualità e molto apprezzati in tutto il mondo.
I tempi dei “pifferi” di Fernando sono ormai lontani, ma Claudio ricorda sempre in maniera positiva i Saltamerenda, perché comunque hanno contribuito alla storia della Rampone & Cazzani.

Claudio mi dice che purtroppo non ha più nulla in archivio del periodo legato alla gestione dell’azienda da parte dei Saltamerenda, ma gli è rimasta solo una cosa: un catalogo della FISM – Rampone & Cazzani di inizio anni ’80, che gentilmente mi dona. La cosa mi fa molto piacere, perché capisco che a Claudio è piaciuta la chiacchierata e le motivazioni che mi hanno spinto ad andare a trovarli. E anche perché tra le pagine del catalogo, ci sono delle foto che illustrano gli uffici, magazzino e officina di Gerenzano (potete vedere parte di tale catalogo nelle immagini a fine articolo).

Prima di andarmene, chiedo a Claudio notizie di Fernando Saltamerenda, in quanto pur avendo cercato di trovare sue ulteriori informazioni, non ho trovato nulla di rilievo su di lui o su eventuali suoi eredi.
Se fosse ancora vivo oggi avrebbe circa 90 anni, un’età avanzata ma non proprio proibitiva!
Ma Claudio mi dice che Fernando è morto ormai da tanti anni.

Una piccola chicca curiosa su Fernando me la darà poi recentemente un caro amico gerenzanese: pare che per incontrarlo sarebbe bastato appostarsi intorno alla fine degli anni ’80 a Portovecchio in Corsica per vederlo ed essere avvolti dal fumo del suo sigaro!
Infatti è quello che capitò a questo gerenzanese, che era conoscente di Fernando Saltamerenda: dopo aver attraccato con la barca in questa città corsa, scese sulla banchina e si sentì chiamare. Nello stesso istante venne avvolto dal fumo di un sigaro, e una voce gli chiese: “Cosa fai tu qui?”
Una volta dissoltosi il fumo, il gerenzanese riconobbe Fernando Saltamerenda!

Mi congedo così, in quel sabato primaverile di febbraio del 2019 dalla famiglia Zolla e dalla Rampone & Cazzani, portando con me nuove conoscenze su di un pezzo di storia gerenzanese.

I tornanti mi conducono in discesa verso il lago d’Orta, ma nella mia mente risuona il suono dolce ma caldo e deciso del sassofono che il cliente stava provando nella sala prove attigua all’ufficio di Claudio e del figlio Roberto.

Che bello sapere che quel suono in passato era legato a Gerenzano, e che sicuramente ancora oggi tantissime persone nel mondo suonano strumenti prodotti con il marchio gerenzanese della FISM – Rampone & Cazzani.

Sì, possiamo quindi affermare che ci fu un periodo in cui Gerenzano era una piccola “capitale” degli strumenti musicali, o come diceva Fernando Saltamerenda, dei “pifferi”!

Ma la saga gerenzanese della FISM non finisce qui!
Ho ancora un’ultima persona da incontrare per farmi raccontare la storia di questa azienda: una gerenzanese che fu anche la segretaria di Remo e Fernando Saltamerenda, e che era una conoscente della mia famiglia. Ma in tutti questi anni ho provato più volte a contattarla, ma purtroppo non ha mai voluto incontrarmi. Peccato perché lei sicuramente è a conoscenza di tante cose sulla FISM e sulla N.I.V.E.A, ma mai demordere, magari prima o poi mi concederà l’intervista.

BIBLIOGRAFIA

(con cui ho integrato alcuni passaggi della testimonianza orale di Claudio Zolla)

- Storia della Rampone & Cazzani tratta dal sito www.ramponecazzani.com

- Intervista a Fernando Saltamerenda della FISM – Rampone & Cazzani – autore Cesare Rotondo – Rivista Strumenti Musicali n°48 del dicembre 1983

- I Rampone: una tradizione di due secoli nella produzione di strumenti musicali a fiato - autore Francesco Carreras – ISTI-CNR Pisa

- Quell’assolo di sax che arriva dal Piemonte – autore Christian Benna, Il Sole 24 Ore

- Notizie statistiche società italiane per azioni – gennaio 1940 – Credito Italiano

- Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, serie generale – gennaio 1989 · Istituto poligrafico e zecca dello Stato

- Scheda di censimento delle aree dismesse del territorio lombardo – Regione Lombardia – N.I.V.E.A. Gerenzano

- Storia del Rotary Club Saronno – www.rotarysaronno.org

- Rivista Illustrata del Sovrano Militare Ordine di Roma - 1943

- Rimembranze gerenzanesi, volume I – autori Albino Porro e Mario Carnelli

 ULTERIORI TESTIMONIANZE ORALI

- Testimonianza di Fabio Di Segni, rappresentante dei tessuti N.I.V.E.A. per Roma

NOTA FINALE: mi assumo ogni responsabilità di quanto descritto nell'articolo relativamente a nomi, fatti e luoghi indicati.

Ubicazione N.I.V.E.A e FISM a Gerenzano - immagine tratta da Google Maps anno 2007


FISM fotografata dal tetto della De Angeli-Frua nel 1984 - immagine tratta da Rimembranze Gerenzanesi volume I di Mario Carnelli e Albino Porro

Ingresso FISM - immagine tratta da Google Maps anno 2007

Copertina catalogo FISM - Rampone & Cazzani Gerenzano - inizi anni '80

Sede di Gerenzano della FISM – Rampone & Cazzani
Catalogo FISM - Rampone & Cazzani Gerenzano - inizi anni '80

Sede di Quarna Sotto della FISM – Rampone & Cazzani
Catalogo FISM - Rampone & Cazzani Gerenzano - inizi anni '80

Ottoni
Catalogo FISM - Rampone & Cazzani Gerenzano - inizi anni '80

Sassofoni
Catalogo FISM - Rampone & Cazzani Gerenzano - inizi anni '80

Astucci e custodie per strumenti musicali
Catalogo FISM - Rampone & Cazzani Gerenzano - inizi anni '80

Sassofono modello Deluxe con custodia anno 1983 prodotto dalla FISM - Rampone & Cazzani via C. Colombo 14, 21040 Gerenzano (Varese), come si evince dal certificato di produzione presente in foto

3 commenti:

  1. Ho letto tutto l' articolo, veramente interessante Bravo
    Carolina

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  2. Molto interessante, bravo Ferruccio. Fabio Guzzetti

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  3. Grande Ferruccio. Riesci sempre a dettagliare minuziosamente i tuoi articoli, coinvolgendo il lettore.
    Ricordo bene questa azienda di gerenzano. Ciao, Giampaolo

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