lunedì 22 ottobre 2012

Tradizioni contadine: il taglio del fieno...

Ieri, mentre passeggiavo per la periferia di Gerenzano, mi sono imbattuto in alcuni campi di fieno appena falciato.
Di per se nulla di strano, il fieno emanava un profumo fortissimo, deciso, gradevole, l'erba era disposta in maniera ordinata in lunghe file orizzontali che tagliavano per la loro larghezza i campi, qua e là spuntavano dai mucchi fiori viola...
Ma il fatto che mi ha colpito è stato quello di trovarmi di fronte ad una falciatura fatta a metà / fine ottobre...mi è parsa una cosa molto strana...
Allora ho chiesto lumi a mio padre, ed effettivamente mi ha detto che ho assistito a un evento rarissimo per le nostre campagne !!!

Nella tradizione contadina, esistono quattro tagli del fieno:

  1. MAGGENGO ("mageng" in dialetto) - eseguito a Maggio
  2. AGOSTANO ("agostan") - eseguito ad Agosto
  3. TERZIROLO ("terziroeu") - eseguito a Settembre
  4. QUARTIROLO ("quartiroeu") - eseguito a Ottobre
I primi due tagli sono di prassi comune. Gli ultimi due invece sono quelli più rari. Essi dipendono dall'andamento della stagione, e mentre il "terziroeu" è comunque più probabile che venga eseguito, il "quartiroeu" invece è davvero raro. Lui stesso mi ha detto di averne visti pochissimo a Gerenzano nell'arco della sua vita.

Al giorno d'oggi per eseguire il taglio del fieno vengono utilizzate apposite macchine operatrici, mentre una volta l'unico attrezzo era la "rànza" (la falce), oppure veniva utilizzata una falce più piccola, "ul müsuroeu".
Come sempre, il mondo contadino era più furbo di quel che si pensava e si pensa oggi...infatti il taglio era fatto di giovedì, in modo che se il tempo nei giorni seguenti fosse stato bello, alla domenica era già secco e pronto per essere raccolto. Questo perchè la domenica la famiglia era tutta riunita, e quindi si poteva sfruttare tutta la forza lavoro disponibile (ad iniziare dai più giovani, i quali la domenica cercavano sempre di tagliare la corda per andare dalla morosa o trovarsi con gli amici).
Il fieno, prima di essere raccolto, veniva girato due volte al giorno, e prima di sera veniva poi accatastato in covoni per far si che la rugiada notturna bagnasse solo la parte superiore del fieno, facendo si che tutto il resto rimanesse asciutto. Il mattino dopo veniva tutto ridistribuito sul campo per ricominciare a farlo seccare.
Il lavoro di girare il fieno era compito dei più anziani e dei più giovani della famiglia. Per fare questo lavoro veniva utilizzato il classico forcone di legno biforcuto ("ul furchett"), oppure poteva essere fatto anche con il solo manico di legno e la parte biforcuta in metallo.
Una volta secco, il fieno veniva caricato su un apposito carro chiamato "bara", che era stato adattato per trasportare il più fieno possibile.
Dopodiché il fieno veniva scaricato sull'aia della corte o casa, e messo direttamente o in stalla, o in appositi locali attigui a quest'ultima, per poi essere utilizzato come mangime per gli animali.

Una curiosità: con l'erba del quarto taglio, ovverosia "ul quartiroeu", deriva il famoso formaggio Quartirolo, in quanto l'erba che viene data da mangiare alle mucche da cui si ricaverà il latte per la produzione del Quartirolo, è proprio quella del quarto taglio.

Direi quindi che ieri ho assistito davvero ad un evento "rarissimo", visto che il "quartiroeu" è un evento "particolare" per le campagne gerenzanesi.
Se volete vedere i campi in cui è stato eseguito questo taglio, recatevi presso via Padania, oppure presso il campo d'angolo tra il campo sportivo e la strada che immette alla piattaforma ecologica.


















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