giovedì 22 novembre 2012

Toccata e fuga al bosco...e poi ci si mette ai fornelli...

Anche quest'anno non sono riuscito a fare alcuna uscita "fungina"...però un piccolo ritaglio di tempo in questi giorni l'ho trovato...e nonostante la temperatura ultimamente sia abbastanza calata, e il periodo sia un poco avanzato per i funghi *, qualcosa sono riuscito a trovare.
Nulla di trascendentale, ma comunque rimane sempre una piccola soddisfazione, e soprattutto amo immergermi nel mio bosco, sentire il silenzio rotto solo dai cinguettii dei suoi abitanti, il profumo del sottobosco, vedere di fronte a te solo distese di alberi, felci, erba e foglie...è qualcosa che ogni volta riesce a rilassarmi, rendermi felice, essere in pace con me stesso.
E' come fare parte integrante del paesaggio che ti circonda, si è un tutt'uno con la natura...ed è proprio EMOZIONANTE...

* = in realtà i funghi, anche quelli commestibili (magari diversi dal classico porcino e compagnia), si trovano tranquillamente tutto l'anno, ma manca un'adeguata cultura sulle varietà e periodi di raccolta degli stessi...

Ecco una carrellata di foto....

L'alba...il bosco mi attende...

 
Ecco il primo ritrovamento...Xerocumus Badius
 

 Suo fratello...




 
Amanita Verna...meglio lasciarla stare
 

 Che piacevole sorpresa...un bel gruppo di Cantharellus Tubaeformis (i famosi finferli)...
 
Russula Emetica...la lasciamo stare anche lei...
 
Badius !!!
 
Ancora Badius
 
Un riccio di castagne ricoperto da una coltre di muffa...
 
Ancora Badius !!!
 
E ri-Badius...
 
Un piccolo di Amanita Verna...
 
Erano anni che non la incontravo...la Clavaria !!!
 
Il bosco mi scruta a sinistra...
 
E a destra...
 
L'ultimo ritrovamento, nascosto tra le foglie (anche se qualche lumaca anche lei ha aguzzato la vista)...
 
Ai margini del bosco...stupendo !!!
 
Ecco il raccolto finale...Badius, Cantharellus sia Tubaeformis sia Cibarius, Hydnum Repandum (il cosidetto barbone) e qualche Tricholoma Nudum (oltre a due Saponaceum che però porterò a casa solo per opportuna verifica, scartandoli poi)...
 
I Badius affettati e posti sull'essiccatoio...
 
 
 
 
 
 
 
E passiamo ora alla ricetta del giorno: finferli in umido !
Si puliscono i finferli...
 
Si fa rosolare con olio extravergine di oliva un trito di scalogno, poi mettiamo i finferli con uno spicchio di aglio schiacciato. Aggiungiamo sale e pepe, un dado vegetale e lasciamo cuocere per circa 20 minuti a fuoco medio, sfumando con vino bianco...
 
Assaggiamo poi la cottura dei funghi, che devono rimanere comunque sodi e carnosi...se necessario allunghiamo con acqua...
 
Aggiungiamo un poco di salsa di pomodoro, cuociamo per circa altri 15 minuti, ed ecco il risultato finale...
 
 
Inutile dire che erano una bontà !!! Mancava solo una bella polentina calda, ma sarà per la prossima volta !!!
 
Nota a margine: come molti sapranno, i boschi in zona presso i quali vado a "caccia" di funghi fanno parte del Parco Pineta di Appiano Gentile (http://www.parcopineta.org/index.aspx). Boschi che frequento da quando ero "piscinin", boschi che, in buona parte, conosco come le mie tasche.
Con la fine di quest'anno, i permessi di raccolta funghi rilasciati dal Parco dal 2006 (anno in cui è stato istituito il tesserino) sono più di 7500. Un numero di appassionati elevatissimo per la metratura del Parco, senza contare gli "abusivi"...pensate se tutte queste 7500 persone per assurdo si trovassero nel bosco nello stesso giorno...ci sarebbero più persone che funghi.
Tenete conto che ad Appiano, per i frequentatori più che decennali, è ormai risaputo e ben visibile a vista d'occhio che la quantità di funghi presente è sempre minore.
Questo a causa del passaggio scriteriato dei "fungiatt" nel bosco (che calpestano il micelio presente nel terreno), e di raccolte a volte inutili di funghi...
Ma come mai 7500 persone si riversano tutte ad Appiano ? Non possono andare da un'altra parte ?
Semplice, Appiano è ormai diventata una specie di riserva indiana...è l'ultimo polmone verde di una certa grandezza rimasto nella fascia prealpina delle nostre zone.
Tutte le altre aree boschive nel tempo sono state fatte sparire o ridotte dall'ignoranza dell'uomo, sacrificate in nome del Dio cemento (vedere la fine attuale del Bosco della Moronera, distrutto dal passaggio della Pedemontana).
E quindi tutti si (ci) riversiamo nell'ultima riserva indiana...con la conseguenza di creare danni incalcolabili all'ecosistema del Parco.
Certo, voi direte "basta avere meno fungiatt"...come d'altronde si potrebbe ribattere da parte mia "basta avere più boschi (e verde) in zona"...
Ma la realtà è che avremo sempre più "fungiatt" (dei quali molti con poca passione per l'ambiente), meno riserve indiane e spazi verdi, e molto, molto più cemento, case, palazzi e smog.
E tutto questo grazie ad una politica d'assalto spregiudicata e scellerata per quanto riguarda la gestione del territorio, condotta dai nostri "cari" amministratori lombardi...
Forse è giunto il momento di mandare loro in una riserva indiana e chiuderla per sempre...

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