martedì 15 gennaio 2013

Nebbiolo del Nord: "Omaggio a Quintino Sella"...

Oggi vi parlo di un ottimo vino ottenuto principalmente da uva Nebbiolo: "Omaggio a Quintino Sella" !
La particolarità di questo vino è di essere prodotto non nella culla del Nebbiolo, ovverosia nel bellissimo scorcio di Langa piemontese che corrisponde alla zona di Barolo e Barbaresco (e dintorni), ma bensì la sua zona di produzione (e corrispondente DOC) è quella di Lessona, vicino a Biella.
Ricordiamo, infatti, che il Nebbiolo dà ottimi risultati anche fuori dalle Langhe, in zone appunto come il Nord Piemonte (Carema, Boca, Bramaterra, Ghemme e Lessona), Valle d'Aosta (dove è chiamato Picoutener), ed in Valtellina (chiamato anche Chiavennasca), dove va a creare fantastici vini come per esempio gli Sforzati oppure i Valtellina Superiore tra cui Sassella, Grumello e Inferno.

Torniamo alla nostra bottiglia: ha un nome altisonante, addirittura è un omaggio ad una determinata figura, Quintino Sella. Chi è costui ?

Quintino Sella
Vissuto nell'800, biellese, fu una figura di spicco nel mondo politico, arrivando a ricoprire anche la carica di Ministro delle Finanze. Ingegnere e membro fondatore del CAI, perorò la causa dell'unità d'Italia. Si racconta che brindò a quest'evento con una bottiglia di Nebbiolo di Lessona, ragione per cui le Tenute Sella, che è il produttore di questo vino, ha deciso di dedicargli questa particolare edizione.

Lessona DOC "Omaggio a Quintino Sella"
Annata 2004
Titolo alcolometrico 12,5%
Vitigno: Nebbiolo 85% - Vespolina 15% (provenienti dal vigneto "Rivaccia")
Età media delle viti: 50 anni
Data vendemmia: 8 Ottobre 2006
Affinamento: 48 mesi in botti in rovere di Slavonia da 25 hl
Lotto: L96/11

Nel bicchiere troviamo un colore rosso rubino scarico, tipico del Nebbiolo.
Lasciato "respirare" un poco, si è investiti dall'eleganza straordinaria di una miriade di aromi che si presentano l'uno dietro l'altro con una progressione, pulizia e nitidezza impressionanti.
L'attacco è su note speziate di tabacco, cuoio, cenere, caffè, cacao, rosmarino, alloro, e soprattutto liquirizia. Richiama poche note di frutta rossa, riconosco solo un accenno di mirtillo, per poi passare ad uno dei classici sentori floreali del Nebbiolo, la rosa.
In bocca è di una straordinaria eleganza, vira su note minerali con una grande acidità tagliente (per farvi un'idea di quest'ultima: avete presente da piccoli quando si appoggiava la lingua sulla lama del temperino per sentire la "scossa" ? Ecco la sensazione è simile).
Vengono richiamati sentori salini e ferrosi, si dimostra opulento, con una grande struttura, e tannini "corretti" nella loro aggressività. Emergono ulteriori note di caffè e cacao, il tutto amalgamato ed equilibrato in una straordinaria morbidezza al palato.
Buonissimo, un vino da mettere in cantina sicuramente e da proporre ad una cena tra amici, magari facendolo accompagnare ad un bel brasato con polenta fumante, visto il periodo invernale...!
Garantito da me che farete un figurone !

P.S. dello stesso produttore, consiglio caldamente inoltre di assaggiare il Lessona "San Sebastiano allo Zoppo" e il Bramaterra "I Porfidi", eccellenti vini anche loro...

Per chi volesse approfondire la storia della DOC Lessona, consiglio il bellissimo libro di Alberto Pattono, che trovate sul suo sito: http://www.albertopattono.it/?page=216-8

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