venerdì 5 luglio 2013

Il Verduno Pelaverga del Commendator Burlotto...


Verduno, piccolo paese situato in quel fantastico territorio che corrisponde alle Langhe, ci regala una "perla" ottenuta da un'uva autoctona della zona: il Pelaverga.

La perla corrisponde alla seguente bottiglia:

Verduno Pelaverga DOC
Titolo alcolometrico: 14%
Vitigno: Pelaverga 100%
Annata: 2010
Lotto: LVP211
Produttore: Azienda vitivinicola Commendator G.B. Burlotto

Azienda storica delle Langhe, la Burlotto è ormai un nome consolidato nel panorama vitivinicolo italiano, presentando sul mercato una buona gamma di prodotti, che spaziano dai cru di Barolo fino a Barbera e Dolcetto, passando per il Verduno Pelaverga.

Quest'ultimo vitigno mi ha sempre incuriosito, e quindi, avutane occasione di prendere 3 bottiglie di Burlotto, sono finalmente riuscito ad assaggiarlo.

Sul retro etichetta leggo: "ottenuto da uve Pelaverga piccolo, storica varietà coltivata nel paese di Verduno".

Il vino matura per circa 3 mesi in botti di rovere, i successivi 2 mesi li passa in acciaio, per poi finire con ulteriori 2 mesi di affinamento in bottiglia.

Un colore rosso rubino molto scarico ma brillantissimo colpisce appena versato nel bicchiere, con una grande consistenza che si nota sulla parete dello stesso.



Ma ciò che sbalordisce è il suo profumo: nella mia "carriera" di degustatore non mi è mai capitato di sentire profumi così particolari e netti. Le spezie la fanno da padrone, cannella, pepe, liquirizia si distinguono benissimo, sfociando poi in note di rabarbaro, talco, piante officinali, malva cotta (che mi ricorda il famoso "decocch" che faceva mia nonna materna per far passare il mal di testa), rosmarino, menta, prugna e ribes, lampone e uva spina, viola, limaia di ferro (particolarissima)...profumi inebrianti che impressionano per la loro pulizia e fragranza !

Quello che mi spaventa ora è la gradazione alcolica: mi aspetto un vino potente, robusto, forse non indicato da bere in questo periodo, ma tutto ciò è smentito una volta assaggiato.
Fresco e morbido, secco, con tannini ben integrati ma leggermente amaricanti nel finale, presenta una struttura snella e lineare, un attacco al palato con una buona acidità larga, viva, vera spina dorsale del vino. Pecca forse di poca personalità in bocca, risultando un poco anonimo rispetto alla sua "potenza" di profumi al naso. Ma probabilmente tutto ciò mitiga l'alcol presente, facendolo risultare beverino e per nulla stancante.

Comunque nella sua tipologia risulta essere un buon vino, intrigante, sensuale e molto, molto particolare, con note che oserei definire "femminili".

Con Sabri l'abbiamo degnamente accompagnato a un'ottima scaloppina di vitello con porcini valtellinesi (questi ultimi purtroppo sono stati gli ultimi della nostra scorta, occorre in autunno dirigersi in Valtellina per farne incetta).



Consiglio a tutti di recuperare qualche bottiglia di questa tipologia di vino, perchè ne rimarrete sicuramente colpiti ed ammaliati...tenendo anche conto che il prezzo è davvero "commovente" !!!

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