lunedì 1 luglio 2013

Il bocciodromo di Gerenzano...

In questi giorni ho trovato in rete la notizia della riapertura del bocciodromo di Saronno, chiuso da qualche anno, e ora prossimo all'inaugurazione dopo un adeguato lifting sia interno che esterno.

Apprendo che fu chiuso principalmente perché i ricavi ottenuti dal gioco delle bocce erano minimi (dovuti anche al calo delle presenze dei giocatori), e quindi la struttura non incassava adeguati ricavi per andare avanti.
Ora l'offerta del bocciodromo sarà diversificata: nella parte interna, sono spariti i campi da bocce, e lo spazio sarà utilizzato come area polifunzionale. All'esterno invece rimarranno quattro piste per gli amanti del gioco bocciofilo.

Come sappiamo, anche a Gerenzano è (era) presente un bocciodromo. Bocciodromo che è ormai chiuso dalla fine degli anni novanta, e la proprietà (la parrocchia locale), nel corso degli ultimi anni, ha deciso di trasformarlo in centro di raccolta materiali per la Caritas.
Come mai però cessò la sua attività di bocciodromo ? A dire il vero il motivo della sua chiusura non è ben chiaro, sarebbe potuto essere d'aiuto mio padre in questo caso, poiché faceva parte del consiglio parrocchiale, ma purtroppo ormai è tardi per chiederglielo.
Ho provato comunque a chiedere informazioni in "giro", e pare che il motivo sia stata "l'allegra" gestione di allora delle persone a cui era stata data in appalto la struttura, dove veniva permesso agli avventori del locale di giocare anche "a soldi" (poi magari può darsi che ci siano stati altri fattori, forse anche qui gli introiti erano calati, anche se io lo ricordo sempre pieno di gente).

A mio padre comunque non sfuggiva nulla, tanto è vero che tra le centinaia di fogli di appunti di vita gerenzanese da lui scritti, vi ho trovato la data dell'inaugurazione del bocciodromo: 8 aprile 1973. E' addirittura più vecchio di quello di Saronno, visto che la costruzione di quest'ultimo risale alla fine degli anni ottanta. Sarebbe bello magari se qualche gerenzanese avesse qualche foto di quest'inaugurazione, per vedere come fu fatta, i partecipanti, etc. etc.., oppure se potesse raccontare di persona questo fatto, attendo fiducioso qualche riscontro.

Aggiornamento del 04/07/13: rovistando a casa mia tra le foto di mio padre, ho trovato queste 4 scattate al bocciodromo. Si vede don Maurizio Pargoletti (il mitico "prevost") che entra al bocciodromo, poi c'è una persona (il sindaco di allora ? il presidente della bocciofila ?) che tiene un discorso prima di una premiazione, e poi ancora il prevosto che parla anche lui alla folla (benedice il bocciodromo ?). Chissà se davvero riguardano l'inaugurazione della struttura.

L'ingresso di don Maurizio Pargoletti
Discorso del sindaco ? O presidente bocciofila ?
Continuazione del discorso - N.B. la penultima persona a destra, è una faccia a me conosciuta (anche se non so nome e cognome), magari risalendo a lui possiamo capire in quale occasione sono state scattate le foto
Benedizione di don Maurizio ?

A Gerenzano il gioco delle bocce ha una lunga e antica tradizione...quasi tutte le vecchie osterie di un tempo avevano una loro pista, e la partecipazione era massiccia.
Ma su queste cose non voglio aggiungere altro, troverete tutto ben spiegato sul libro "Rimembranze gerenzanesi - parte seconda" di prossima pubblicazione, dove naturalmente l'autore è mio padre (date le circostanze non ha fatto in tempo a pubblicarlo di persona, è riuscito solo a preparare la bozza tutta interamente scritta a mano e di suo pugno, quindi io ne ho raccolto il testimone e mi sto dando da fare per fargli vedere la luce)...
P.S. ricordo, per chi non lo sapesse, che il manoscritto "Rimembranze gerenzanesi" - parte prima, risalente all'ormai lontano 1984, si può consultare presso la biblioteca comunale di Gerenzano. L'unica pecca è che in tutti questi anni è stato defraudato di alcune delle foto presenti, nonchè tenuto in pessime condizioni.
N.B. in realtà "parte prima" l'ho aggiunto io ora, perchè all'epoca mio padre non immaginava di farne un seguito, mentre sulla nuova bozza ha ben specificato lui in prima persona "parte seconda".

Torniamo al bocciodromo gerenzanese: anch'io me lo ricordo bene.
Strategicamente è posizionato benissimo, ovverosia in centro al paese, e nella sua corte c'è ampio spazio per il parcheggio delle macchine, quindi non presentava alcun problema sotto questo punto di vista.
Aveva due ingressi: uno verso il lato più vicino alla chiesa, l'altro più interno verso la sede della banda musicale. Si salivano quei tre o quattro gradini e si entrava in un altro mondo. Subito ti trovavi di fronte le piste (4 mi pare), dove si sentivano il fragore della bocciata e il rotolare delle bocce. I giocatori erano sempre concentrati, quasi in religioso silenzio...calcavano le piste con apposite scarpe, in modo da non rovinare il fondo di sabbia fine della pista. Vi era sempre qualcuno appoggiato alle balaustre metalliche che faceva da spettatore e dava le indicazioni del caso (come sempre da fuori è facile parlare, poi quando si "era dentro", le cose cambiavano).
Tutto ciò strideva invece con il chiasso, il vociare, e il fumo presente nella zona bar. Un lungo bancone dove si sostava per bere un "cicchetto", oppure ci si sedeva a giocare a carte su uno dei tanti tavolini presenti tra il bar e le piste. Pacche sulle spalle, risate e anche qualche "parola di troppo" volavano sulle ali di una scopa o briscola.
Il bocciodromo era aperto tutto il giorno, anche la sera....era uno dei ritrovi principali dei gerenzanesi.
Non nego che anch'io e i miei amici, allora circa venticinquenni o giù di lì, abbiamo trascorso qualche serata a giocare a bocce (poche in realtà...ci sembrava più che altro un mondo per "pensionati" all'epoca). Certo sfiguravamo in confronto ai "campioni" locali, ma ci si divertiva (ricordo ancora lo sguardo di uno di loro mentre giocavo indossando i mocassini con la suola di cuoio...scosse la testa come per dire "por fioeu"...).

Queste piste le hanno calcate anche mio nonno, eccellente giocatore (nella bacheca della bocciofila gerenzanese vi erano esposti molti dei suoi trofei...chissà dove sono finiti ora), e mio padre, anche se giocava con minor frequenza, essendosi avvicinato a questo sport quando ormai si trovava già in pensione.

Ricordo che quando ero "piscinin", mi trovavo in piazza al pomeriggio dopo la scuola per prendere il pullman che ci portava ai corsi di nuoto in piscina a Lainate. Nell'attesa, verso le 14.30, con la sua pedalata svelta, sbucava dalla via dell'oratorio la figura di mio nonno, che in sella alla sua bicicletta nera con ancora i freni a bacchetta e con la sua borsa di pelle blu contenente i suoi due set di 4 bocce ciascuno, si recava al bocciodromo...e non faceva ritorno a casa prima delle 18.00 !!!
Anche mio padre aveva comprato un set nuovo di bocce per sé...quelle del suo babbo non volle utilizzarle perché erano un ricordo di suo padre, e non voleva "sciuparle"...la sua serata fissa da dedicare alle bocce era il giovedì sera. Raggiunta la bocciofila, si ritrovava con i suoi soliti tre amici di "bocciata" e iniziavano così a sfidarsi tra loro a coppie. La coppia perdente doveva pagare un giro di bevute all'altra.

Poi un giorno il bocciodromo chiuse...

Caduto ormai nell'anonimato generale della piazza della chiesa, non rimane che notarlo solo per  i suoi grossi finestroni, che permettevano l'ingresso della luce diurna illuminandone l'ambiente.
Forse i più giovani non sanno neanche cosa sia quella struttura addossata alla chiesa, o forse ne hanno sentito parlare ma non hanno mai avuto occasione di vederla internamente.

Come detto prima, la nostra curia ha deciso di riaprirlo, anche se non più con la funzione precedente, ma adattandolo ad altri bisogni della comunità locale. Per carità, lodevole iniziativa, ma sarebbe stato bello (a mio personalissimo parere) continuare a gestirlo come bocciodromo, facendolo tornare parte integrante della vita sociale e ricreativa gerenzanese, già di per sé abbastanza spenta a dire il vero...

Nel frattempo possiamo solo passarci accanto e sentirlo parlare...sì perché si narra che accostando l'orecchio alle sue porte d'ingresso e "aguzzando" l'olfatto, si sentano ancora i forti colpi delle bocciate, le urla di gioia dopo una vittoria, le risate tra amici, i battibecchi per un giro di carte andato male, l'aria piena di fumo di sigarette e toscani...ma soprattutto emana un richiamo forte, magnetico, viscerale...è stato per circa 25 anni tra i fulcri della vita del paese...e forse lo vorrebbe essere ancora, ritornando ai veri fasti per cui era stato creato...ecco perché passandoci accanto, ne siamo inconsapevolmente attratti...e penso che a tanti gerenzanesi sarebbe piaciuto tornarci a giocare e usufruire dei suoi spazi...

Il bocciodromo visto da piazza della chiesa

Costeggiandolo, si accede al cortile interno, adibito a parcheggio

Il cortile interno verso la sede della banda musicale


L'accesso dalla piazza visto dal cortile interno

Il bocciodromo visto dal cortile

L'ingresso posto verso la piazza

L'ingresso principale dal cortile. Sbirciando all'interno, si vedono solo tante file di scaffali, le piste sono scomparse

La borsa di pelle blu del "Gruppo Bocciofilo Gerenzanese" appartenuta a mio nonno

Targhetta autografa sulla borsa riportante nome e cognome di mio nonno

Le ultime bocce "ufficiali" di mio nonno contenute nella borsa, con i panni per pulirle

Una cassa di vecchie bocce di mio nonno

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