lunedì 24 marzo 2014

Gerenzano: abbattuto il boschetto dei "chiodini"...

In questi giorni, passando sulla Varesina in prossimità della rotonda che collega Gerenzano a Turate e Cislago, non ho potuto fare a meno di notare che è stato praticamente tutto abbattuto il boschetto dei "chiodini" (segnalato in rosso nella successiva immagine in modo da capirne la sua posizione, praticamente dopo la ditta Arioli e le fabbriche di caminetti e lampadari).


Certo le sue dimensioni erano molto piccole, da anni non veniva ripulito (i rovi sul terreno la facevano ormai da padrone), ma il suo comunque imponente aspetto dato dalla presenza di vecchie e alte robinie lo facevano sembrare un muro invalicabile, quasi un ultimo baluardo di verde in prossimità di quella lunga e trafficatissima striscia di cemento che è la statale.
Nel corso degli anni, dai locali "fungiatt" gerenzanesi era stato ribattezzato il boschetto dei "chiodini", perché qui crescevano in abbondanza i "ciudìtt" (Armillaria Mellea), un'ottima specie fungina molto ricercata. Mi preme però fare una precisazione: la raccolta dei "chiodini" in questo boschetto era eseguita dai "fungiatt da tre ball e nuanta", ovverosia quelli che si credono esperti in funghi, ma in realtà non ne capiscono nulla. Bisogna sapere che i funghi assorbono gli elementi del terreno e dell'aria che li circonda, quindi in realtà, con lo smog delle auto che passano lì vicino, questi "chiodini" sono da evitare a tutti i costi !!! Pur sapendo della loro crescita e presenza, io, mio padre, l'amico Armido e qualcun altro che si può annoverare tra i "fungiatt" veri, non si sono mai recati a raccoglierli qui, anzi ne hanno più volte sconsigliato la raccolta !

Ma chi non ha peccato scagli la prima pietra: anche il sottoscritto ha qualche scheletro nell'armadio...
ma mi "autoperdono", visto che ero un bambinetto. La storia risale alla fine degli anni '70, dove con i coetanei della mia via ci recavamo a raccogliere funghi nel pratone della Nivea. Prataioli, grosse vesce e gambesecche finivano nei nostri cestini, per poi essere consumati in mille salse a casa. In realtà a mio padre dicevo che tutti arrivavano dalle campagne dopo il passaggio a livello (in parte era vero, perché anche quella zona era campo di raccolta), altrimenti me li avrebbe buttati via tutti, visto che anche l'immenso pratone adiacente alle Nord era sottoposto alla presenza dei fumi delle auto.

Ma torniamo al nostro boschetto: perché è stato tagliato ?
Sinceramente non lo so, forse i proprietari hanno solo ripulito l'area, ma ripensando alle varie proposte del PGT (Piano di Governo del Territorio) elaborato a suo tempo dall'amministrazione leghista, molto probabilmente è solo il primo passo per l'esecuzione della strada che collegherà l'attuale rotonda, tagliando verso la campagna esistente, a via Don Gnocchi (diventerà quindi una tangenzialina esterna al paese - vedere immagine seguente tratta dal PGT, la strada è quella segnalata in arancio).
 

Ripeto, non so se sinceramente sia il via alla costruzione di questa strada (non conosco le intenzioni dell'attuale amministrazione, la quale ha comunque intelligentemente stralciato altre inutili opere previste dal PGT), ma di sicuro sia il taglio del bosco che quella eventuale delle campagne adiacenti è l'ennesimo sfregio a una vasta porzione di verde.
Con questo non voglio passare per l'integralista difensore del verde (anche se lo sono) a tutti i costi, purtroppo so anch'io che è inevitabile migliorare gli assi dell'attuale viabilità a danno di spazi liberi, ma nella nostra zona l'indice di consumo di suolo è già altissimo, e quindi, nei limiti del possibile preferirei evitare questi scempi. Anche perché questa nuova strada delimiterebbe probabilmente una porzione di terreno agricolo che sarebbe riconvertito in edificabile, quindi la previsione sarebbe quella di costruire nuove abitazioni in tutta la fascia delimitata dalla tangenzialina, andando a creare un nuovo quartiere residenziale a Gerenzano (parole dell'ex amministrazione leghista alla presentazione del PGT).
Ricordiamoci che nel nostro territorio e in quello adiacente è previsto anche il passaggio della Varesina bis, che attraverserà (tagliandoli e rovinandoli per sempre) i boschi di Rescaldina e Cislago (Parco del Rugareto), quindi prepariamoci a perdere altre zone boschive (andandole poi a inquinare pesantemente a causa del passaggio di auto e camion). Per non parlare del sacrificio del bosco della Moronera, posto tra Turate e Lomazzo, quasi completamente abbattuto dal tracciato di Pedemontana (è molto che vorrei scrivere in merito un articolo, e prossimamente lo farò). Fate un giro dalle parti di questo bosco, e vedrete voi stessi con i vostri occhi quanto è miope e ingorda la sete di cemento e asfalto dell'amministrazione lombarda, che ha rovinato per sempre un corridoio ecologico esistente da più di un secolo e mezzo.

L'abbattimento del boschetto dei "chiodini", anche se come detto prima di dimensioni ridotte, è inoltre un errato messaggio che diamo alle nostre future generazioni. Il suo sacrificio (come quello di tanti altri), fa sembrare ai nostri figli e nipoti che sia utile e indispensabile fare a meno di queste zone verdi, anzi è quasi un obbligo "disfarsene", in modo da migliorare la qualità della nostra e loro vita tramite nuove strade e costruzioni. Ma così facendo questa qualità si peggiora solo, lasciandogli in eredità un ammasso indistricabile di cemento e asfalto, dove il verde diventa solo un lontano e inutile ricordo.
Bisogna invece cambiare registro, valorizzare le nostre campagne, boschi e parchi, viverle e conservarle, perché sono tra i beni più preziosi che abbiamo, e che ci mettono in simbiosi con la natura stessa !!!

Di seguito trovate alcune foto da me scattate nella giornata di venerdì 21/03 al boschetto dei "chiodini", dove tra l'altro mi sono imbattuto in una simpatica colonia di leprotti...






La tana di un leprotto

Sul tronco è poggiata la chiave della mia macchina, in modo da far capire le proporzioni

Cataste di tronchi e rami abbattuti


Un grosso nido tra i rami






Un leprotto

Un altro leprotto

Quel che rimane del boschetto

9 commenti:

  1. Condivido il rammarico e vorrei capire il perchè sia stata disboscata un'altra splendida area boschiva a Gerenzano, in fronte alla cascina Inglesina direzione discarica. (Marzo 2021) In questi mesi, ritrovandomi a passeggiare per le campagne del saronnese e dintorni, ho dovuto con infinita tristezza constatare quanto l'uomo sia vandalo e indifferente verso la bellezza di madre natura.

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    1. Non ne ero al corrente, e dopo la sua segnalazione ieri sera sono andato a vedere. L'area interessata è quella del bosco del Lazzaretto, dove parte delle piante presenti sul lato posteriore della via che porta alla piattaforma ecologica, sono state abbattute. Ora, so che fino a qualche anno fa, Comune di Gerenzano e Proloco progettavano di riqualificare il bosco/area, in quanto di interesse storico e religioso. Non so se questo disboscamento faccia parte di questo progetto, di sicuro se lo fosse, mi pare un "poco" esagerato. Più probabile che il proprietario abbia deciso di dare una bella ripulita al bosco. Certo, a mio parere si sta facendo un danno...terrò monitorata la situazione. Grazie della segnalazione e cordiali saluti. Ferruccio

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  2. Complimenti al Sig. Ferruccio Carnelli per l'amore e la competenza con le quali tratta alcuni aspetti della storia di Gerenzano. Forse pure, la segnalazione (mia) relativa al recente e parziale disboscamento dell'area Lazzaretto ha contribuito un poco alla stesura dell'articolo corredato da interessanti fotografie e notizie. In quanto al fatto descritto, non mi intendo di manutenzione boschiva e delle sue leggi, non so chi ne sia il proprietario e nemmeno intendo interferire in fatti altrui, tuttavia possiedo occhi per vedere e ne sono rimasto molto impressionato: più che di manutenzione si tratta di una porzione di bosco praticamente rasa al suolo. Era poi necessario? Sono nato a Gerenzano nel 1960, e qui sono tornato ad abitare. Del bosco del Lazzaretto ne conservo il ricordo fin da bambino, l'aura poetica e le storie tramandate al riguardo, la frescura e la delicatezza degli spazi ombrosi, quei lievi avvallamenti del terreno che facevano pensare davvero ad un luogo unico e sacrale, ricordo forse anche un umile cippo o colonna con una croce. La mia vena di narratore mi aveva spinto persino, anni fa, a scrivere un racconto di fantasia, "Inglesina," ambientato proprio in quel luogo fra quei cumuli. Purtroppo, si sono persi secoli di storia, quale che sia, anche nella migliore delle ipotesi, il futuro impiego dell'area.
    Fabio Guzzetti

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  3. Sig. Fabio, grazie per i complimenti (fin troppo generosi), nel mio piccolo cerco di tenere viva la storia e le tradizioni di Gerenzano, mio paese d'origine a cui sono sempre legato pur non abitandoci più da anni. Concordo con lei che nel bosco del Lazzaretto sia stato fatto uno "scempio", sicuramente sarà stato motivato, ma si è rovinata una porzione di bosco per sempre. E soprattutto perchè trattasi di un'area particolare, secondo me bisognava cercare di preservarla in un modo diverso.
    Per quanto riguarda l'articolo che ho pubblicato sul Lazzaretto, non posso dire altro che è merito suo, perchè è stata grazie alla sua segnalazione che ne è scaturita la stesura. Ho tante cose da scrivere su Gerenzano, e sinceramente il Lazzaretto, per ora, non rientrava nei miei "programmi", ma mi sembrava giusto far presente cosa è successo, corredandolo di qualche informazione aggiuntiva sulla storia del luogo.
    Ma ancora più piacere mi ha fatto la sua descrizione "romantica" del luogo, descrivendone gli aspetti salienti, sia a livello naturalistico, sia a livello "mistico-religioso" e storico. Complimenti!
    Non posso però, a questo punto, esimermi dal chiederle cortesemente la possibilità di leggere il suo racconto di fantasia intitolato "Inglesina". Ne sarei molto curioso e onorato! Anche perchè, da come si è presentato nei commenti sopra riportati, penso proprio che abbia la capacità di esprimersi in maniera eccellente nel redigere storie e racconti...!
    Nel frattempo la ringrazio per aver pubblicato i suoi graditi commenti sul mio blog, che hanno portato a parlare della storia di un luogo della nostra Gerenzano.
    Cordiali saluti
    Ferruccio Carnelli

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  4. Il piacere di questo scambio di vedute è tutto mio. Duole dirlo, il consapevole rispetto per la bellezza della natura e le sue leggi è venuto assai meno, nelle persone, a parte pochi volonterosi. E poi, incuria e vandalismo, rifiuti nei boschi e ovunque, campagne ridotte ad un tappeto raso senza più vita (non si trova nemmen più un insetto!...) Voglio solo sperare che le generazioni future riprendano ad amare il loro territorio.
    Ho letto con piacere varie cose da Lei scritte nel suo sito, e ancora lo farò per quelle che scriverà, complimenti, (il passo riportato riguardante il giardino della chiesa di Gerenzano, le ciliegie rubate e la relativa confessione, è davvero squisito e fotografa perfettamente la società del tempo.) Molto interessante è la vecchia fotografia della stazione ferroviaria.
    In quanto al mio racconto di fantasia "Inglesina," non posso che essere lieto del Suo interesse. Disponendo di un Suo indirizzo mail, glie lo manderei volentieri in allegato. Oppure... (non che voglia farmi una pubblicità che io detesto,) bensì solo per coinvolgere, oltre alla Sua sensibilità, magari anche quella di altre persone che ne abbiano interesse, lo stesso racconto è presente in una mia antologia sul sito: "amazon libri - Fabio Guzzetti - Racconti brevi volume terzo" (sia in formato cartaceo che digitale.)
    Con ciò, mi sono già "auto celebrato" a sufficienza!
    Cordiali saluti
    Fabio Guzzetti

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  5. Fabio, non posso essere che d'accordo con lei sulla questione della "disastrosa" situazione in cui si trovano le nostre campagne e i nostri boschi, purtroppo la mano incivile dell'uomo è arrivata a rovinare il tutto! Spero davvero che le generazioni future, come dice lei, riescano a rivalorizzare e recuperare queste aree...!
    Grazie ancora per i complimenti al blog, mi piacerebbe dedicare molto più tempo alla stesura di articoli riguardanti la nostra storia e le nostre tradizioni, ma purtroppo negli ultimi anni il tempo libero per poter fare queste cose è sempre meno. Ma vedrò piano piano di portare avanti il discorso.
    Ho visto su Amazon le sue antologie di racconti, ho provveduto subito ad acquistare il volume e-book da lei indicato (poi acquisterò anche gli altri con molto piacere). Nei prossimi giorni mi dedicherò alla lettura dei suoi racconti!
    Cordiali saluti
    Ferruccio

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  6. Buon giorno Ferruccio, nel frattempo ci sono stati altri tagli, in almeno tre aree a Gerenzano, con la stessa modalità di quello avvenuto al Lazzaretto. (lasciando un albero ogni 40 m) Mi fermo qui, non vorrei fare l'esperto o l'inquisitore. Potrei pensare che ci sia qualcuno che vigli su tutto questo, ma mi riesce difficile, intanto il verde delle campagne un pezzo alla volta se ne va... Ho visto perfino i sentieri e le aree boschive del parco aironi coperte da (milioni!) di coriandoli nel carnevale. Sono biodegradabili? Mah... E se anche lo fossero, che ragione ci sarebbe? In quanto ai rifiuti, quello che a me impressiona non sono tanto i "mucchi" scaricati nei boschi, almeno quelli sono a volte segnalati, quanto la diffusione delle plastiche, eccetera, sparsa sulle strade campestri e nei boschi, al punto che il terreno ne è da decenni letteralmente "impregnato."
    Spera di donarle qualche attimo di piacere, con i miei racconti. Avendo letto nel suo profilo le tante cose, belle ed importanti, delle quali si occupa, presumo che il tempo a disposizione per i suoi progetti non sarà mai per lei abbastanza. A me va meglio, non lavorando, sono in attesa della pensione.
    Lei è progettista meccanico e si definisce "enocontadino," credo di aver compreso benissimo la sua dimensione esistenziale. Questa bella espressione da lei usata non può che riportarmi ad un personaggio molto simile, da me creato in un mio romanzo. A questo proposito ci terrei magari a riparlarne.
    Cordiali saluti. Fabio.

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  7. Buongiorno Fabio, innanzitutto voglio farle i complimenti per il suo libro "Racconti brevi" volume terzo, lo sto leggendo con molto piacere, è ben fatto, lineare e avvincente, scrive davvero molto bene! Mi ha particolarmente colpito il racconto di "Oleg e le strade ferrate”, mi rivedo un po' nella figura del protagonista, che rimane affascinato dal “mondo ferroviario”, in quanto anche io a Gerenzano ho casa vicino alla ferrovia, e volente o nolente, binari e treni mi sono entrati nel sangue, regalandomi emozioni, sentimenti e rumori ai più sconosciuti! E direi che è stupendo il racconto “Inglesina”, l’avventura di Jefferson in terra gerenzanese è affascinante e coinvolgente, è davvero riuscito a “cavare dal cilindro” un capitolo molto intrigante, legato a posti del nostro paese! Complimenti davvero!
    Mi spiace leggere che ha individuato altri tre importanti tagli nei boschi gerenzanesi (tra l’altro mi piacerebbe sapere dove). Ripeto, sono concorde nel fatto che il territorio boschivo debba essere pulito e manutentato, altrimenti diventa una selva impraticabile, ma da qui a “raderlo al suolo”, ce ne passa, e ciò mi rammarica molto.
    Direi che inoltre, siamo in sintonia anche sul discorso rifiuti/plastiche che ormai regnano all’interno delle nostre campagne e campi agricoli. L’ho sempre pensato anche io che questo sia un grosso problema, sono tutti inquinanti che purtroppo ritroviamo poi nella filiera agricola che finisce sia sulle nostre tavole, sia nei vari foraggi poi usati per l’alimentazione animale. Purtroppo, secondo me, se da una parte possiamo ritenerci fortunati nell’abitare in una zona vocata al giorno d’oggi all’industria e quindi ben ricca di opportunità di lavoro che porta al relativo benessere sociale (anche se negli ultimi decenni stiamo facendo passi indietro sulla questione lavoro, c’è ne sempre meno), paghiamo il rovescio della medaglia, ovverosia il vivere in una zona altamente inquinata sotto tutti i punti di vista. Non trascuriamo poi un fatto principale, che è sicuramente l’inciviltà della gente nell’abbandonare rifiuti d’ogni genere dappertutto…
    Altra cosa che ho sempre odiato: i cartelli pubblicitari ai lati delle strade. Oltre a essere secondo me pericolosi, sono da considerare inquinamento visivo. Capisco che per i comuni sia un facile modo per fare cassa, ma li trovo orrendi, deturpano ulteriormente l’ambiente. Ho letto con piacere in questi giorni, che il comune di Tradate ha deciso di eliminarli sul suo territorio. Spero che tale esempio possa essere poi seguito un po' da tutti gli altri enti.

    SEGUE

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  8. Sul discorso lavoro, un pizzico d’invidia nei suoi confronti ce l’ho, visto che si sta avvicinando alla pensione, e quindi può poi gestire come meglio crede il suo tempo. Sì, io sono progettista meccanico, mi piace il mio lavoro, lo faccio con passione, ma se devo essere sincero ho sempre sognato una vita diversa, più libera, a contatto con la natura e senza lo stress quotidiano che ci impone l’attuale società! Ma a volte tutto non si riesce ad ottenere, e quindi, nei limiti del possibile, cerco di far coesistere le mie “due” vite!
    Enocontadino è una parola che ho coniato anni fa e che mi è sempre piaciuta. Lega la mia passione per il buon vino al “richiamo” della terra, nel senso di lavorarla. Nella mia famiglia è sempre esistito questo legame con la terra! Il mio bisnonno paterno si considerava un tessil-mezzadro, perché seppur lavorando alla De angeli-Frua, appena poteva andava a lavorare al campo. Mio nonno paterno era una tuta blu, e anche se con il tempo il campo di famiglia venne venduto, non ha mai smesso di lavorare l’orto di casa. Stessa cosa mio padre, lavorava in banca, ma alla sera quando tornava, si rimboccava le maniche e stava giù delle ore nell’orto e giardino. Inutile dire che nemmeno io mi sono potuto sottrarre a questa tradizione! La porto avanti con passione e impegno (e anche molta fatica e sacrifici)!
    Se vuole contattarmi, come da lei indicato, per discutere di questo “personaggio” simile da lei inserito in un suo romanzo, mi contatti pure al seguente indirizzo di posta elettronica (poi così le lascio anche il mio cellulare): scagno1971@gmail.com
    Nel frattempo grazie per il tempo che dedica alla lettura dei miei, sempre meno frequenti articoli, io intanto continuerò a leggere il suo libro con piacere!
    Ferruccio

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