mercoledì 29 gennaio 2020

Clos de la Coulée de Serrant 2002...

Iniziamo l'anno "enologico" con una grandissima bottiglia, una di quelle che non dovrebbe mai mancare nella cantina di un appassionato del buon bere: il Clos de la Coulée de Serrant del grandissimo Nicolas Joly!

Ci troviamo nel nord-est della Francia, sulla Loira, a Savennières, nelle vicinanze di Angers. Qui, in un terreno scistoso con abbondante presenza di sabbia silicea e quarzo, trova la sua più alta espressione un vitigno molto particolare, lo Chenin Blanc (chiamato in loco anche Pineau de la Loire). Vitigno che risulta avere una grandissima acidità e grande capacità all'invecchiamento.

Uno dei produttori più noti (se non il più famoso) di questo vitigno, è Nicolas Joly. Nicolas, vigneron dal 1980, produce i suoi vini ottenuti da questo vitigno solo ed esclusivamente tramite agricoltura biologica. Dal retro etichetta, che potete vedere nelle foto pubblicate sotto, si trovano altre informazioni su questo vino: l'uva è molto "colorata" (tende ad essere brunastra), si ha una resa per ettaro piuttosto bassa e sono effettuate fino a cinque cernite dei grappoli prima che essi arrivino in cantina.
Aromaticità, complessità e potenzialità d'invecchiamento derivano dalla scelta di fare agricoltura biologica ed al particolare terroir, e tutto ciò porta Joly a potersi fregiare di essere l'unico produttore riguardante l'AOC Coulée de Serrant.
In cantina il metodo di lavoro è tradizionale, tralasciando eventuali moderne rilavorazioni. Aggiungo io che viene fatto un passaggio in doppia barrique di rovere da 500 litri e un affinamento sulle fecce per 8 mesi.
Si consiglia di travasare il vino prima di berlo, e di servirlo ad una temperatura di 14°.

Bene, veniamo quindi alla descrizione e degustazione della nostra bottiglia…

Clos de la Coulée de Serrant
Appellation Savennières - Coulée de Serrant Contrôlée
Vitigno: Chenin Blanc
Titolo alcolometrico: 14,5°
Produttore: Nicolas Joly

Una bottiglia che presi circa 10 anni fa, e che decisi a suo tempo di lasciar riposare in cantina ancora per qualche anno, proprio perché incuriosito dal fatto che lo Chenin Blanc dà il meglio di se stesso con qualche decade sulle spalle.

L'apertura della bottiglia avviene 24 ore prima, in modo da lasciar ossigenare per bene il vino, e non faccio alcun travaso come invece consigliato da Joly.

Un colore notevolmente ambrato spicca nel bicchiere, con una buona consistenza (struttura e ricchezza di alcol) data da una presenza di archetti ben sviluppata sulle pareti del bicchiere.
L'esame olfattivo è inebriante: si parte da albicocca secca, a seguire pompelmo, litchi e sbuffi di lime ci aprono le porte a sentori di canditi, lievito, per poi passare a note minerali, tra cui grafite e gesso, fino ad arrivare a note salmastre, iodate, saline. Arriviamo quindi alla parte speziata: tostatura, affumicatura, vaniglia, pepe bianco si susseguono l'un l'altro, chiudendo con un ventaglio di profumo di fiori gialli e gelsomino. Consiglio di lasciar passare qualche minuto tra un'inspirazione e l'altra, vedrete come cambiano e variano i profumi che troverete nel bicchiere!
In bocca è assolutamente sublime: secco, grande morbidezza e buona alcolicità (il titolo alcolometrico qui si sente), e con una freschezza, sapidità e corpo disarmanti!
Rotondo, opulento, largo, ti avvolge completamente il palato con una grande finezza, con una trama vellutata e fresca. Si sente che la struttura data da zuccheri, acidi, polifenoli è davvero ricca di materia e per nulla banale, sorretta da una sapidità che è una vera e propria stilettata, ma mai stucchevole, anzi elegante, che porta a sentire e sorreggere note di peperone ed in generale note vegetali e affumicate, la cui intensità è davvero notevole.

Penso che sia davvero uno dei vini più grandi che abbia mai bevuto, camaleontico nei suoi profumi e gusti, in continua evoluzione (il bello del gioco sarebbe stato avanzarne un poco per il giorno successivo, ma l'ingordigia è stata tanta, visto che la bottiglia è finita presto). Sicuramente mi metterò subito alla ricerca di qualche altra bottiglia da mettere "a riposare" per qualche anno in cantina. Esperienze simili vanno vissute più di una volta nella vita…
Ah...qualcuno mi chiede del costo di tale vino: dipende dall'annata, si va dai circa 70 € delle più recenti, fino a 120-130 € per quanto riguarda le annate più vecchie (attenzione a non confonderlo con uno dei suoi fratelli minori, sempre prodotti da Joly), ma se si hanno gli agganci giusti, si può trovare anche a qualcosa meno, e soprattutto vi assicuro che vale questi soldi!
Quindi ora siete pronti per acquistarlo e degustarlo! Poi mi racconterete la vostra esperienza "mistica" con il Clos de la Coulée de Serrant!




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