venerdì 28 ottobre 2011

Voglia di Supertuscans...

Chi mi conosce sa che non amo molto i cosidetti vini a "taglio bordolese", ovverosia vini principalmente ottenuti dal taglio di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e di Merlot !
Questi 3 vitigni sono presenti appunto nella zona di Bordeaux in Francia, ed hanno reso "leggendari" i vini di Chateau Margaux e Chateau Mouton-Rothschild, tanto per citare 2 nomi famosi. Sulla scia di questi vini, nel corso degli anni si sono accodati i nostri Supertuscans, ovverosia Sassicaia, Masseto, Solaia, Ornellaia, Tignanello e fratelli vari, anche loro ottenuti dallo stesso blend, variato magari con la presenza di Sangiovese.
A questi vini riconosco sicuramente il fascino e la grandezza (un appassionato degustatore deve comunque saper riconoscere quando un vino è indiscutibilmente ottimo), ma mi sembrano ...come dire...ingentili, piacioni, addolciti per piacere ai palati di tutti ! I miei gusti personali sono invece più orientati su vini rossi ottenuti da uve in purezza, ad iniziare dal pinot nero o dal nebbiolo, da cui si ottengono i vini di Borgogna ed i nostri grandi Barolo e Barbaresco, vini più decisi, maschi, virili.
Comunque, bando alle ciance. Nelle ultime settimane, giusto per smentire tutto quello sopra raccontato, nella mia cantina è arrivata una bella cassa regettata di 6 bottiglie di Sammarco, facente anche lui parte della schiera dei Supertuscans ! E stasera l'occasione era troppo ghiotta, a casa si presentava un bell'umido di funghi chiodini (raccolti in giardino sui vecchi ceppi del ciliegio, pesco ed anche rosa) e polenta ! Quindi mi son detto: perchè non aprire una bottiglia di questo vino ?
Bene, la bottiglia è stata aperta circa 1 ora e mezza prima di cena. Il Sammarco è un Toscana IGT, ottenuto da un blend di Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Merlot. Annata 2006, 14% di alcol svolto, imbottigliato dall'Azienda Agricola Santa Lucia - Castello dei Rampolla. L'enologo dell'azienda per qualche anno è stato il famosissimo Giacomo Tachis, "inventore" del Sassicaia, e direi che la sua mano si sente in questo vino. Il Sammarco subisce una maturazione che va dai 12 ai 18 mesi in botte di rovere, poi ulteriori 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Passiamo finalmente alla degustazione.
Un bellissimo rosso rubino traspare dal bicchiere, lacrime ed archetti dimostrano la consistenza del vino !
All'inizio al naso è restio a concedersi, poi si apre un ventaglio di profumi, che spaziano dalla mora al mirtillo, prugna, macchia mediterranea. Piano piano si fanno strada anche delle note balsamiche, per poi esplodere in un sentore di peperone, leggermente piccante, per arrivare a tabacco e terra bagnata.
In bocca ha una morbidezza e freschezza incredibile, con tannini finissimi e vellutati, grande struttura. Persistenza infinita, viene richiamata la frutta rossa, con note di cioccolato. Ha una beva incredibile, che inviterebbe a finire presto la bottiglia (ma ricordatevi di non esagerare, ragion per cui metà bottiglia la faccio rimanere per l'indomani). Grande e bellissimo vino, emozionante nella sua delicatezza, conturbante nella sua eleganza. 89 punti non glieli toglie nessuno !
Fortunatamente, come dicevo, in cantina riposano altre 5 bottiglie di Sammarco, che lascerò sicuramente ad impolverare per qualche anno, in quanto sono convinto che questo vino, ancor giovane, abbia margini di ulteriore miglioramento con il passare degli anni.

Dimenticavo, per i più curiosi: l'abbinamento chiodini - polenta con questo vino direi è stato discreto, ma sugli abbinamenti io ho la mia teoria, ovverosia bevo ciò che voglio con quello che voglio !
E se proprio vogliamo rientrare nel corretto discorso di abbinamento per concordanza o contrapposizione, mettiamola così, sul ridere: ho fatto un abbinamento per contrapposizione, ovverosia un cibo economicamente povero abbinato ad un vino economicamente importante.

Buon Supertuscan  a tutti !

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