martedì 25 giugno 2013

Frittata di morchelle, Satén, fragoline e lamponi...

Ecco un’altra delle mie ricette preferite (e facili da fare): frittata di morchelle (o spugnole) !!!
 
Gli ingredienti da utilizzare per questa gustosa leccornia sono i seguenti.
  • 4 uova fresche di giornata (quelle che vedete in foto ci sono state fornite da Giulia, cugina di Sabrina, la quale le ha prelevate direttamente da un “pulèe” nostrano)
  • 50 grammi di morchelle secche (ma meglio ancora se riuscite a trovarle fresche durante il periodo di aprile / inizio maggio)
  • una spolverata di grana padano
  • sale e pepe q.b.
Come eseguire la frittata ? Ecco qui i consigli dello chef Sabrina…
 
Innanzitutto mettere in una bacinella le morchelle, “annegandole” in acqua calda. Lasciarle spurgare per circa 2 ore.
 
 
Successivamente sciacquare abbondantemente le morchelle sotto acqua corrente, strizzarle con energia in modo da eliminare ogni residuo acquoso (sono come spugne, assorbono molto).
 
 
Nel frattempo in una pentola antiaderente mettere un filo d’olio, e una volta caldo, versarci dentro i funghi.
 
 
Cuocerle per circa 15 minuti, avendo l’accortezza di aggiungere acqua nel caso in cui servisse, evitando così di bruciare i funghi.
 
Bene, sfruttiamo ora il tempo necessario alla cottura delle morchelle per preparare le nostre uova. Le rompiamo, le versiamo in una marmitta, aggiungiamo il grana, il sale e il pepe, e con una forchetta mescoliamo il tutto…
 


Quando le morchelle saranno cotte, verseremo in pentola il nostro composto, preoccupandoci di “spalmarlo” su tutta la superficie della stessa. Quando la frittata sarà ben addensata, girarla sottosopra, in modo da cuocere bene anche l’altra faccia.
 
  
Bene è ora il momento d' impiattare questa specialità ! Et voilà !!!
 
 
Un profumo pazzesco pervade la sala da pranzo…l’acquolina in bocca è a livelli “adrenalinici” ! 
 
Il gusto deciso delle morchelle contrasta la delicatezza delle uova. Permettetemi una piccola parentesi: qui si sente tutta la differenza tra un uovo industriale e uno “casereccio”. Quest’ultimo è dolce, cremoso, morbido, saporito con delicatezza, mentre i suoi “lontani parenti” sono privi di carattere, a iniziare dal colore fino ad arrivare a profumo e gusto.
 
Ma passiamo oltre: i funghi sono cotti in maniera perfetta, si “sciolgono” in bocca, ben amalgamati nell’insieme da uova e grana (anche lui contribuisce a legare e dare quel tocco in più di sapore).
 
Ma mica si potrà pasteggiare tale bontà senza un adeguato vino in accompagnamento ! Certo che no, ed ecco quindi che dalla cantina di casa Carnelli salta fuori un Satén Franciacorta:
 
Franciacorta Essence Brut Satén DOCG
Annata 2008
Titolo alcolometrico 13%
100% Chardonnay
30 mesi sui lieviti
Sboccatura 2012
Lotto 012020P8RE
Produttore: Antica Cantina Fratta
 
 
Innanzitutto cos’è un Satén ? Prodotto esclusivamente nella versione Brut, si caratterizza da una minor pressione atmosferica (sotto le 5 atmosfere) rispetto agli altri spumanti. Può essere ottenuto da Chardonnay e un massimo ammesso pari al 50% di Pinot bianco (quindi parliamo di un Blanc de Blancs). Particolarità è la sua famosa “cremosità”, o perlomeno, così dovrebbe essere (in realtà in alcuni Satén non ne ho proprio trovata, in altri invece era ben in evidenza).
 
Torniamo alla nostra bottiglia: una limpidezza cristallina accompagna un colore giallo paglierino. Il perlage è finissimo, incessante.
Al naso troviamo la classica crosta di pane, lievito, buccia d'agrumi, ananas, canditi, fiori d'arancio, lieve nota di incenso, note marine, saline, iodate. Sbuffi di polvere da sparo.
In bocca però iniziano le note dolenti. Discreta morbidezza, freschezza e sapidità, che invece dovrebbero essere le caratteristiche di punta del vino. In compenso è dotato di una buona struttura, ma l'equilibrio generale è nettamente spostato verso le durezze, con una nota alcolica finale piuttosto pesantuccia, e un retrogusto amarognolo. Persistenza in bocca  breve, corta.
 
Insomma, a dire il vero non mi entusiasma, soprattutto al palato...e si che in etichetta è definito come il più Franciacorta dei Franciacorta...ma se così fosse, di sicuro non fa brillare il panorama vitivinicolo franciacortino...
 
Per rifarci, ci siamo concessi un bel dessert: fragole e lamponi gerenzanesi (direttamente dal mio orto) !!!
Eccole appena pulite e in seguito guarnite con succo di limone e zucchero !!!
 


Che cosa dire, fantastiche le fragoline di bosco, profumatissime, mentre i lamponi erano superlativi…purtroppo in un batter d’occhio finiscono, lasciandoci non con il classico modo di dire “l’amaro in bocca”, ma una freschezza e aromaticità ineguagliabili !!!

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