venerdì 18 ottobre 2013

L'ultima fatica di Giuseppe Radice: "Ritorno nei campi"...

Ho assistito ieri sera alla presentazione dell'ultimo libro di Giuseppe Radice, dal titolo "Ritorno nei campi".

Radice, "saronatt" verace, ha dedicato parte della sua vita a raccogliere e raccontare le testimonianze (personali e non) della Saronno dei tempi andati, applicandosi inoltre alla riscoperta del dialetto nostrano. Tante sono le sue opere (ben 32), iniziate nell'ormai lontano 1976, alcune redatte con la complicità dell'indimenticato Nino Villa, recentemente scomparso.

L'appuntamento è presso la sala convegni dell'istituto Padre Monti. Come di mia consuetudine, arrivo con largo anticipo, cogliendo così l'occasione di acquistare subito il libro e riuscendo nell'impresa di farmelo autografare con relativa dedica direttamente da Radice (con cui mi complimento).

La sala piano piano si gremisce, fino ad essere riempita completamente, è presente anche la web-tv "Piero da Saronno", che immortalerà la serata.
Prima che inizi la presentazione, mi volto per guardare il pubblico: noto (amaramente) che sono il più giovane, i presenti sono quasi tutti ben sopra la cinquantina (come minimo). E' sempre il mio rammarico e cruccio: purtroppo i giovani d'oggi e i miei coetanei paiono disinteressati a sapere e informarsi sulla storia e tradizioni locali, peccato perché come dicono i legnanesi (la famosa compagnia teatrale) "un popolo senza memoria è un popolo senza storia".

La serata rientra nell'ambito della mostra "C'era una volta...Agricoltura e campagna a Saronno tra '800 e '900",  che si terrà dal 19 Ottobre al 3 Novembre presso la sala Nevera di Casa Morandi (a cui sicuramente parteciperò e redirò un articolo su questo blog).

Pronti via ! L'introduzione è fatta dal professor Carugati e dalla professoressa Rossi.
Il primo ben spiega la figura di Radice, delle sue opere e della loro importanza, relegandolo a memoria storica saronnese, come lo fu d'altronde il suo compagno di mille avventure Nino Villa.
Nel corso degli anni ha ben analizzato la storia e vita saronnese, sviscerandola in tutti i suoi aspetti e rimarcando l'importanza della funzione sociale nel vivere di tutti i giorni.
La seconda invece ha portato la discussione direttamente sul libro, evidenziando l'importanza che dà l'autore al dialetto e analizzando alcune delle bellissime poesie presenti nell'opera, dove ricordi, paragoni e aneddoti si fondono armonicamente regalandoci sentimenti e sensazioni forti.

La parola passa poi a Radice, il quale, oltre a dirci che potrebbe essere stata la sua ultima fatica (speriamo proprio di no!), ci incanta nella lettura di alcune delle sue poesie tratte dal libro. Certo devo dire che sentite da lui assumono un aspetto regale, timbro di voce e tempi danno l'idea dei sentimenti che scorrono in esse, riportandoci o immaginandoci tempi che furono del nostro passato.

Analizziamo ora il libro: "Ritorno nei campi - Saronno e la vita contadina fra Ottocento e Novecento".
Ritorno nei campi: titolo che pare un po' anacronistico al giorno d'oggi. D'altronde per noi la vita moderna prevede (prevalentemente) l'uso di tecnologia, lavori, occupazioni e interessi ben lontani dal mondo agricolo. L'agricoltura stessa non è più certamente quella del passato, dove il sudore e lavoro del "paisan", con l'ausilio del suo cavallo e di attrezzi rudimentali, erano la forza motrice di quella vita. La campagna, soprattutto nelle nostre zone, è stata ormai sacrificata, non essendo più veicolo economico trainante, ma purtroppo è stata scelleratamente distrutta con scelte ben lontane dall'essere logiche, "regalandoci" cemento a destra e sinistra, dove buona parte delle volte è assolutamente inutile.
Il titolo del libro evoca e vuol essere anche un dolce richiamo. Richiamo verso la natura e verso la vita agricola, cosa che alcuni giovani d'oggi stanno lentamente riscoprendo.
Vuol essere elogio ai piccoli "contadini" di tutti i giorni, che lavorano un pezzetto di terra per uso personale (categoria presso la quale mi ritrovo anch'io).
Vuol essere l'accento ben marcato tra l'indissolubile sodalizio fra uomo, natura, e terra, che è il centro della nostra vita.
Vuol dare onore a quegli uomini e donne che hanno vissuto quella vita dura, faticosa, scandita semplicemente da ritmi ed eventi legati alla natura e a un'esistenza semplice (e anche povera nella maggior parte dei casi).
Vuol essere il dolce ricordo dei tempi che furono, dove l'autore rivanga i suoi ricordi personali, tornando il ragazzino che correva in quei campi...
Vuol farci sapere, come sottolineo sempre anche il sottoscritto, chi siamo e da dove veniamo...
Vuole farci riscoprire e non dimenticare quella lingua a volte un po' rude, "spetasciàa", dalla cadenza particolare ma simpatica e diretta che è il nostro dialetto...

Dando una lettura velocissima al libro, oltre alle stupende poesie quasi tutte legate alla storia e tradizioni locali, tratta anche la storia delle cascine saronnesi (vi è un accenno anche alle cascine di Gerenzano), curiosità legate al mondo contadino e vecchi proverbi (più di cinquecento !!!), raccolti in anni di ricerche nella zona dell'alto milanese.

Sicuramente tra le mani si ha un libro di notevole interesse sia storico, sia poetico. Storico perché narra vicende legate alla vita dei nostri nonni e bisnonni, nonché legate ai nostri paesi, poetico perché la prosa di Radice mette a dura prova sentimenti ed emozioni del lettore, essendo di una semplicità lineare ma allo stesso tempo molto profonda.
Mi ritengo fortunato in quanto possessore di buona parte dei suoi libri (questo grazie a mio padre, anche lui appassionato di tutte queste tematiche), e che sono sicuramente una fonte d'informazioni davvero utile per chi vuole avvicinarsi alla conoscenza del nostro passato.

Tematiche che ricalcano quelle che mio padre ha lasciato in eredità a me nel libro che voleva scrivere e che purtroppo non è riuscito a vederne la luce data la sua prematura scomparsa, libro che in questo periodo sto cercando di delineare e pubblicare (anche se i costi, se devo essere sincero, sono davvero proibitivi, non è detto che faccia alla fine qualcosa di più semplice tipo brossura).

Nel frattempo non posso fare altro che consigliare a tutti l'acquisto dell'opera di Radice, e di partecipare alla mostra presso Casa Morandi.

Concludo con alcune foto della serata...






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