martedì 22 ottobre 2013

Tempo di funghi (parte 2ª): 38ª mostra micologica città di Saronno...

Nel fine settimana del 12 e 13 Ottobre si è svolta presso la sala Nevera di Casa Morandi la mostra dei funghi città di Saronno, giunta alla 38ª edizione.

Mostra organizzata dalla locale sezione dell’AMB, Associazione Micologica Bresadola. – G. Ceriani.
Nel corso della mia vita questo è un appuntamento che raramente ho saltato, anzi oserei dire che praticamente ho assistito a tutte le edizioni. Questo perché mio padre è stato un assiduo “fungiatt”, animato da una vera passione verso il mondo micologico e naturalistico. E’ stato tra i soci fondatori del gruppo saronnese nato nel lontano 1975, trasmettendo anche a me lo stesso desiderio di conoscenza e ricerca relativi a questo campo.

Domenica pomeriggio ho quindi trovato, tra i mille impegni che in questo periodo occupano il mio tempo libero, una finestra da dedicare alla mostra. Parcheggio al Santuario e mi avvio con cuore palpitante verso l’ingresso…la curiosità di vedere i funghi esposti e soprattutto il pensiero che è la prima mostra in cui mio padre non è più purtroppo presente mi rende agitato. Mille pensieri e ricordi si affacciano nella mia mente, rivedendo me stesso piccolo che si aggirava aggrappato alle gambe del suo papà seguendolo nella spiegazione a terzi delle specie fungine, accompagnandolo poi al banchetto della vendita dei funghi secchi e sott’olio.
Ma torniamo al giorno d’oggi: davanti a me si spalanca l’ingresso della sala Nevera, così denominata in quanto al suo interno è presente appunto una nevera, vecchia costruzione in pietra dove veniva raccolta d’inverno la neve, facendo diventare la costruzione una sorta di ghiacciaia, antenata del moderno frigorifero.

Alla mia sinistra c’è l’immancabile banchetto con i funghi in vendita, mentre a destra si sviluppano le tavolate su cui sono riposte tutte le varie specie di funghi in esposizione. Mi dedico subito alla visita della famiglia dei boleti, nella quale rientrano i porcini. Edulis e Erythropus (detto farèe in dialetto) fanno bella mostra di sé, accompagnati da Badius e altri fratelli “minori”. Il profumo che emanano è invitante, deciso e penetrante, facendoti già immaginare questi funghi ben cucinati con una bella polenta “groia”. Purtroppo noto con rammarico che quest’anno non è stato trovato alcun Aereus, il porcino "nero" !
Sono però come “tarantolato”, la fretta di vedere tutto mi assale, non lasciandomi il gusto di dedicarmi con attenzione a ogni singolo fungo. Passo così alla sezione amanite: la Caesarea, fungo nobile per eccellenza, fa bella mostra di sé, accanto alla sua opposta “cattiva” amanita Phalloides, l’incubo di ogni “fungiatt”. Quest’ultima è simpaticamente riposta in una piccola bara, facendo subito capire all’ignaro visitatore la sua pericolosità. Tra le altre amanite presenti, spicca sicuramente la Muscaria, che con il suo cappello rosso ombreggiato di puntini bianchi è sicuramente bella ma non simpatica, in quanto velenosa. Poi troviamo ancora la Spissa, la Citrina, la Vaginata ! Passo oltre e giungo alla sezione dei Lactarius, dove c’è il bellissimo e buonissimo Deliciosus. Salto ancora a destra e sinistra, vedo i Tricholoma, tra cui riconosco il Terreum e il Portentosum, anche loro ottimi, poi vedo finferli, gallinacci e Tubaeformis…qui ci sarebbe da fare un furto fungino e scappare a casa a cucinarli tutti, data la bontà di questi frutti della terra.

Ritrovo poi alcune amiche della mia infanzia: le vesce e le gambe secche. Quante volte da bambino con gli amici di via Rovello e Moneta si andava nei campi circostanti alla loro ricerca ! Vescia impanata e gambe secche con la pasta erano delle bontà prelibatissime. Uno dei posti dove si raccoglievano tante gambe secche era il pratone della Nivea nella zona verso la stazione. Ora al massimo si troverebbero le “gambe di cemento”, vista la fine che ha fatto questo luogo ! Anche la campagna circostante però non regala più questa tipologia di funghi…paiono tutti scomparsi, sotto forse l’effetto negativo di pesticidi e concimi chimici usati nell’agricoltura moderna, scomparsi come d’altronde papaveri e soprattutto fiordalisi, fiori di cui i nostri campi ne erano pieni, regalando colori inimmaginabili.
Di fianco alle gambe secche spuntano in tutta la loro bellezza e altezza le mazze di tamburo ! Se avrete la fortuna di trovarne qualcuna, tagliate il gambo immediatamente sotto la cappella, pulitela bene e impanatela: è quasi meglio di una fiorentina, ve lo garantisco io !

Tra un cestinetto e l’altro nei quali sono posti i funghi, di quest’ultimi ne trovo uno che fino a qualche anno fa ad Appiano se ne raccoglievano a “quintalate”: le trombette dei morti…che buone ! Così chiamate perché hanno una forma di piccolissima tromba e perché crescono nel periodo della celebrazione dei morti, il 2 Novembre.
Poi ci sono i chiodini (con i loro parenti “falsi chiodini”), tartufi, Clavarie e le Russule. Anche tra quest’ultima specie ne troviamo di buone e non: tra le buone soprattutto la Virescens e la Cianoxantha.

Ed infine c’è anche una tavolata dedicata ai più piccoli: il villaggio dei Puffi, con tanto di casette a forma di fungo. Colori appariscenti e simpatia di questi piccoli personaggi attirano l’attenzione dei bambini, facendo in modo di approcciarli al mondo micologico. Ma al di fuori della bellissima idea di questo plastico, i funghi veri, con i loro colori, le loro forme a volte buffe a volte eleganti e i loro profumi sono già essi veicolo di curiosità nei piccini. Sono qualcosa di strano e particolare che non può lasciarti indifferente, ti attirano in modo magnetico, ne parlo con cognizione visto che queste emozioni le ho vissute anch’io. Emozioni che poi regalano anche ai più grandi, trasformando il tutto poi in passione verso questo microcosmo.
Mi avvicino così al banchetto di vendita. Poster a me conosciuti fanno bella mostra di loro, sono i poster giganti riportanti alcune tra le specie micologiche più importanti. A casa nel box ne ho appesi ben quattro da tempo immemorabile, ormai in parte sbiaditi e ingialliti dal tempo.

Poi ci sono i calendari, i libri e altri gadget dell’associazione. Mentre guardo con curiosità, da dietro la Nevera spunta un volto a me ben conosciuto, quello del Sig. Monti, amico di mio padre e socio da tempo immemorabile. Mi riconosce subito e ci salutiamo calorosamente, scambiando quattro chiacchere sull’andamento della mostra. Mi dice che sono finora soddisfatti dell’affluenza di pubblico, forse un po’ meno per la quantità di specie ritrovate (quest’anno sono 198, mentre l’anno scorso erano ben 250) ! Annata un po’ balorda per i ricercatori ! Mi dà anche gentilmente il permesso di scattare foto, in modo poi da redigere questo articolo. Lo ringrazio molto, è sempre stata una persona educata, gentile e disponibilissima in tutti questi anni che ho avuto l’occasione di vederlo. Gli prometto anche che cercherò di trovare il tempo per tornare a frequentare l’associazione, portando avanti così la tradizione di famiglia !
Tra altri volti noti vedo il Sig. Antonazzo, grande esperto e buongustaio della cucina con i funghi, ma però non ho occasione di salutarlo. Invece colgo l’attimo per parlare con un altro amico di mio padre, il Sig. Iannone, attuale presidente della sezione. Simpaticissimo e molto alla mano, mi regala aneddoti su mio padre a me sconosciuti, facendomi emozionare. Ma soprattutto facciamo due chiacchere sull’associazione e le sue finalità. Indiscutibilmente nasce per diffondere la conoscenza e passione per i funghi. Ma tra i suoi scopi vi è anche quello di trasmettere l’amore e il rispetto per la natura, cercando di inculcare finalmente una cultura ecologica che al giorno d’oggi ritengo ancora blanda e poco trattata. La ricerca dei funghi è solo una delle tante loro finalità, perché a volte può essere “solo” una scusa per immergersi nella natura e goderne delle sue bellezze.

Certo quando c’è da fare sul serio non scherzano, ricordo che quando frequentavo la sezione ancora posta nei locali dell’ex prefettura, che con tanto di microscopio si analizzavano e catalogavano le varie specie, oppure si organizzavano serate o escursioni a tema sempre sul mondo micologico (cose che fanno tuttora chiaramente). Non meno importante svolgono attività di assistenza sanitaria nelle ASL, intervenendo in casi di avvelenamento, ma soprattutto cercando di prevenire ciò con un’adeguata educazione sanitaria.
Altri appuntamenti importanti da loro organizzati sono i corsi di micologia (bellissimi e interessantissimi, lo feci tanti anni fa) e le giornate micologiche (quest’anno una era in concomitanza con la mostra).

Insomma, un’associazione davvero ben organizzata e soprattutto viva…d’altronde se non lo fosse non sarebbe ancora qui dopo ben quasi quarant’anni !!!
Saluto con simpatia il Sig. Iannone e passo all’acquisto dei funghi secchi. Tre bellissimi sacchetti da 200 grammi di porcini, più uno di finferli, finiscono nel mio zaino. Noto che il fornitore dei funghi è cambiato. Da tempo immemorabile ci si riforniva dalla Realfungo del Sig. Gulin (azienda ora passata nelle mani del figlio), mentre ora i funghi giungono dalla Perelli di Caronno.

Non vedendo più stampato sui sacchetti lo stemma della Realfungo, i ricordi si riaffacciano nella mia mente.
Rivedo il box di casa mia che in concomitanza con le date della mostra, si riempiva di scatoloni enormi che rilasciavano un gran profumo di funghi secchi. Si proprio così, il mio box fungeva da ricovero per i funghi che l’associazione ritirava da Gulin per poi venderli alla mostra. Tutta la mia famiglia era impegnata nello scarico e sistemazione dei pacchi. Accatastati l’uno sull’altro, divisi per qualità e quantità, formavano piccoli castelli di cartone dove io e mia sorella giocavamo a nasconderci. E ricordo ancora le urla di mio nonno e mio padre quando inavvertitamente urtavamo una scatola che immancabilmente cadeva a terra: essi avevano il terrore che in quelle scatole cadute ci fossero i vasetti di vetro dei funghi sott’olio, che in caso di rottura, sarebbe stato un bel danno !

E quello stemma stampato sui sacchetti mi riporta alle mostre che inizialmente si tenevano presso i saloni di Casa Canonico - Zerbi. I volti di quegli uomini che si davano da fare per allestire il tutto mi si ripresentano davanti, come se il tempo si sia fermato: Vassuri, Candusso, De Micheli, il Dino Boscolo, il Luis dalla voce roca, il presidente di allora, Paoli, e suo figlio, un biondino alto e magro con cui giocavo nei giardini della villa. E poi due gerenzanesi veraci: oltre a mio padre, l’associazione era frequentata dal Piero Rodolfi e dall’Armido Mognoni.
Quest’ultimi due, con mio padre, riuscirono anche sul finire degli anni ’70 – inizio anni ‘80 a organizzare per ben 3 volte, oltre alla mostra di Saronno, anche quella di Gerenzano. Certo era una mostra in versione ridotta: si svolgeva in concomitanza con la festa degli oratori, in modo comunque da avere una buona affluenza di pubblico. Il primo anno lo spazio adibito a mostra era messo vicino all’ingresso, dove c’è la Madonnina. I due successivi anni venne poi spostato sotto i portici interni della cappella.

Ricordo il via vai di “sciure” e donnette che si recavano ad acquistare i funghi, e immancabilmente chiedevano a mio padre (che era l’addetto alle vendite) di dargli “quei bon”. Mio padre, uomo tutto d’un pezzo, quasi si risentiva a quelle parole, perché lui non si sarebbe mai messo a vendere funghi scadenti, quindi se lui li vendeva mettendoci la faccia in prima persona, voleva dire che erano sicuramente buoni !!!
Vi allego alcune vecchie foto relative alle mostre gerenzanesi e alle mostre di Saronno.

Mostra Gerenzano

Mostra Gerenzano

Mostra Gerenzano...si contano i proventi della vendita dei funghi...

Mostra Gerenzano

Mostra Gerenzano

Mostra Gerenzano

Mostra Gerenzano

Mostra Saronno

Mostra Saronno

L'arrivo di un "fuoriquota"

Mio padre con il "fuoriquota"

Un aneddoto particolare e curioso che voglio però raccontarvi sulla prima mostra a Gerenzano è il seguente: io a quel tempo ero un ragazzino di circa 10 anni, ma conoscevo già discretamente i funghi più noti. Era il sabato sera nel quale si sarebbe svolta la classica “Quatar pass tra i lampion”. Mentre ero dietro il bancone con mio padre, vedo entrare in oratorio il cugino di un mio coscritto (che era già molto più grande di noi) con in mano un fungo dal color arancio. Costui si avvicina lentamente al bancone e si mette in coda, in quanto mio padre stava parlando con altre persone. La mia curiosità intanto mi porta a vedere da vicino quel fungo e…sorpresa delle sorprese…è una bellissima Amanita Caesarea, fungo tra i più buoni e ricercati (se non il più buono). Impazzisco quasi di gioia e mi metto a chiamare mio padre urlando: questo perché quel fungo non era presente in quelli esposti alla mostra, in quanto di difficile reperibilità nelle zone battute nei giorni precedenti alla mostra dai “fungiatt” dell’associazione per poi esporli. Mio padre rimane stupito alla vista di quel fungo, data anche la notevole grandezza del diametro del suo cappello ! Chiama subito i suoi soci, e in pochi secondi un capannello di gente circonda il ragazzo e il suo fungo. Ma la domanda spontanea che tutti gli fanno è la seguente: “dove l’hai trovato ?”
La risposta fu sbalorditiva, lasciando di stucco tutti i presenti (me compreso): “nei boschi di Gerenzano !”

All’inizio qualcuno rise, altri voltarono le spalle al ragazzo e se ne andarono, credendo a uno scherzo.
Ma poi il ragazzo disse una cosa che gettò nel panico tutti quanti, o forse più che panico sarebbe meglio dire “agitazione da funghi”, quella che colpisce tutti i “fungiatt” quando sentono odore di porcini e ovoli: “ce ne sono altri due, ma non li ho raccolti perché non li conosco, anzi ero venuto qui apposta per chiedervi che fungo fosse”.

Inutile dire che al ragazzo fu estorto con le buone ma quasi anche con le "cattive" il luogo di ritrovamento, in modo che il giorno successivo ci si potesse recare a verificare di persona e “rubargli” il raccolto.
Non ricordo ora se poi effettivamente furono ritrovati anche gli altri due esemplari di Caesarea, ma so che il fungo portato dal giovane venne requisito come “trofeo di guerra”, e la sera dopo, durante la divisione dei funghi esposti tra i vari soci, venne affettato finemente, cosparso di olio e pepe, ed assaggiato da tutti in religioso silenzio…lo assaggiai anch’io, era buonissimo…e fu anche la prima e ultima volta che ebbi l’occasione di mangiare una Caesarea…però volete mettere il fatto di aver mangiato una Caesarea di Gerenzano !!!

Da quel che mi risulta, quello fu l’unico ritrovamento di Caesarea a Gerenzano fino ai nostri giorni. Tuttavia, non ricordando se avvenne il ritrovamento degli altri due simili, nutro dei seri dubbi sulla reale provenienza di quel fungo: i nostri boschi non sono certo habitat ideale per quella particolare famiglia di Amanita (a meno che la vicinanza delle discariche abbia fatto miracoli strani, creando un’alchimia particolare – chiaramente scherzo) !!! Ma forse è più bello dare fiducia a quel ragazzo e credere realmente che a Gerenzano si possa trovare la Caesarea !!!
E ora forza: tutti a cercare funghi, sempre però nel rispetto della natura (e informandovi su eventuali permessi necessari relativi alla zona in cui vi recherete).

Per chi volesse più informazioni sull’Associazione Micologica Bresadola – Gruppo G. Ceriani di Saronno, potete visitare il loro sito: www.ambsaronno.it , oppure vi potete recare in sede al lunedì sera, all’indirizzo di via Parini 54 a Saronno (zona piscina).
Sul sito potete inoltre trovare interessanti schede di vari funghi e tante altre informazioni utili sul mondo dei funghi.

Di seguito le foto relative all’ultima manifestazione.



Amanita Muscaria

Amanita Caesarea

Amanita Phalloides


La zona delle Russule

Lactarius Deliciosus

Clitocybe Nebularis

Lepista Nuda

Il villaggio dei Puffi !!!



Clavaria Flava

Cantharellus Cibarius

Craterellus Cornucopioides

Hydnum Repandum, il gallinaccio !!!

Cantharellus Tubaeformis

Calvatia Fragilis, la vescia per eccellenza !

Helvella Crispa

Cappello ottenuto da un fungo...

Pleurotos Ostreatus

Armillaria Ostoyae, il famoso chiodino !

Agaricus Campestris, il classico prataiolo dei nostri campi e prati

Sua maestà il porcino, Boletus Edulis !

Xerocomus Badius, il parco di Appiano Gentile ne è pieno !

Boletus Depilatus

La zona dei boleti

Leccinum Aurantiacum, il rossino !

Xerocomus Rubellus

Leccinum Duriusculum

Laccaria Amethystina



Macrolepiota Procera, la cosiddetta mazza di tamburo !

Gymnopilus Spectabilis



Indovina il peso !

Poster giganti

Zona vendita funghi secchi

Zona funghi sott'olio

Amanita Phanterina

Amanita Spissa

Amanita Citrina

Amanita Vaginata

Hygrophorus Pudorinos


Meripilus Giganteus

Boletus Erythropus

Boletus Appendiculatus

Cortinarius Praestans

Cortinarius Violaceus

Gymnopus Acervatus

Mutinus Elegans

Russula Cyanoxantha

Russula Mairei



Tricholoma Equestre

Tricholoma Terreum, buonissimo !

Tricholoma Atrosquamosum

Tricholoma Portentosum

Tricholoma Saponaceum

Marasmius Oreades, le gambe secche !!!


Tuber Aestivum, il tartufo !

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