venerdì 27 giugno 2014

Tradizioni gerenzanesi: "la barca da San Pedar"...

Come tutti sappiamo, il 29 giugno cade la ricorrenza della festa di San Pietro e Paolo.
Legata a questa data e a San Pietro, nelle tradizioni gerenzanesi (e più in generale del nord Italia), vi è quella di preparare "la barca da San Pedar".

Le righe che seguono sono un estratto dal libro di mio padre "Rimembranze gerenzanesi" risalente al 1984, dove si parla appunto di questa cosa, in riferimento agli anni della sua gioventù.

"Dovevamo portare entro le otto ed entro le sedici la "ramina" o la "schisceta" contenente la colazione o la cena per le nostre mamme e sorelle che lavoravano alla SEDA, N.IV.E.A., e CUTON.
Noi ragazzi avevamo tante incombenze.
Oltre a quella a cui ho già accennato sopra, ve ne voglio illustrare altre due:
quella di portare per le stradine di campagna "i occh e i pulitt" a mangiare tenendoli a bada con un bastone e quella di preparare il fiasco per la "barca da San Pedar". La sera del 28 giugno mettevamo un fiasco riempito d'acqua alla quale poi era stato aggiunto l'albume di un uovo nell’orto di casa. Se il tempo era sereno e se c’era la rugiada, al mattino del giorno 29 (cioè a san Pietro) i filamenti dell'albume avrebbero formato una specie di barca, "la barca da san Pedar". Prima del sorgere del sole gli orti si animavano: lascio al lettore immaginare l'esultanza o la delusione in caso di riuscita o meno dell'esperimento".


Si tratta di una vecchissima tradizione contadina, da cui si traevano conclusioni sul tempo a venire, raccolti futuri e fortuna o disgrazie.

Ho parlato quindi con mia madre in questi giorni, per vedere se ricorda questa usanza.
Mi ha confermato che la faceva anche lei a casa sua a Turate, e che l'ha vista fare fino a metà degli anni settanta alla madre di mio padre, la quale teneva molto a questo rito.
Gli ho chiesto quindi come si eseguiva.

Tre sono i parametri per la buona riuscita della barca:
  • Utilizzare un fiasco di vetro chiaro, tipo quello del Chianti per intenderci, a cui va tolto il rivestimento di paglia esterno (ndr - in realtà, questa particolare tipologia di bottiglia serve soprattutto come elemento scenografico, anche se a quei tempi era chiaramente tra le più diffuse)
  • Come scritto da mio padre e confermato anche da lei, bisogna sperare che ci sia bel tempo, e che durante la notte scenda la rugiada
  • Deve essere fatta esclusivamente la notte del 28 giugno. Questo perché la credenza contadina diceva che fatta un altro giorno, avrebbe portato scarogna per tutto l'anno...
Il procedimento per eseguirla è semplicissimo. Come sopra descritto, in un fiasco si mettono acqua e l'albume di un uovo. Il tutto va poi deposto orizzontalmente all'aperto durante la tarda serata del 28 (avendo cura di non rovesciare il contenuto, quindi l'acqua non deve superare la parte tonda del fiasco). Sul fatto di deporre la bottiglia in maniera orizzontale, mia madre non ricorda però bene, perché forse la si deve porre verticalmente, per permettere una maggior affluenza di rugiada all'interno del contenitore (eventualmente fatene due, una in orizzontale e una in verticale, così noterete le eventuali differenze).
Di buon'ora il mattino dopo si corre a vedere il risultato. Se le condizioni meteo sono state favorevoli, vedrete che nel vostro fiasco l'albume dell'uovo avrà formato una specie di veliero (chiaramente bisogna aggiungere un po' di fantasia nel vederlo).

Se le vele del veliero sono ben aperte, si avrà bel tempo, i raccolti nei campi saranno abbondanti, e addirittura si vociferava che le novelle spose avrebbero avuto a breve figli e le donne zitelle si sarebbero potute anche loro maritare.
Se le vele sono invece chiuse, si prevede pioggia, raccolti scarsi e sfortuna in generale.

Alla barca si danno anche altre interpretazioni: è chiamata "barca da San Pedar" perché in essa si vede l'apostolo Pietro il quale era un pescatore, oppure perché è l'imbarcazione da lui usata per liberare la madre dall'inferno e portarla in cielo (gli eventuali temporali che si scatenano nella giornata del 29 giugno, sono attribuiti a questa donna che sfoga così la sua rabbia)...

Principalmente però, questo rito propiziatorio è da ricondursi soprattutto alla festività del solstizio d'estate, ovverosia il 21 giugno, data molto importante per i cicli agricoli su cui si basavano i vecchi contadini.

Ma le leggende legate alla notte tra il 28 e il 29 giugno raccontano che tutto ciò che accade in questo lasso di tempo sia magico...proviamo anche noi a verificare se ciò sia vero, iniziando a vedere se accade il miracolo della "barca da San Pedar" (tempo permettendo, in quanto le previsioni meteo non sono incoraggianti)...

Posterò poi successivamente le foto della mia barca...

Aggiornamento del 29 giugno: "barca da San Pedar" fatta !
Insomma il risultato non è stato il massimo, probabilmente ha influito anche il maltempo...non ho utilizzato il fiaschetto classico ma un "fiascone" che avevo già in casa...
Ecco le foto.

 
 
 
Ho poi provato a lasciare il tutto ancora fino alle ore 18.00 del 29: qualcosa di più definito si è formato...

 

Ritenterò l'esperimento l'anno prossimo, anche perché la tradizione va portata avanti !

2 commenti:

  1. Ciao! Come si prevede il futuro attraverso la barca? Esistono delle regole, in base a forma, filamenti ecc?

    Mauro

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  2. Ciao Mauro, se i filamenti formano delle vele chiuse, questo porterà ad avere un raccolto misero, tempo brutto e sfortuna in generale. Al contrario se si formano delle vele aperto, il raccolto sarà abbondante, ci sarà bel tempo e si avrà un periodo prospero sotto tutti i punti di vista. Ciao Ferruccio

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